COREA
Chiusura dell’Anno vocazionale

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In Corea la Famiglia Paolina ha celebrato insieme la Messa di chiusura dell’Anno vocazionale della Famiglia Paolina, presieduta sa don Hwang Ignatio, Superiore provinciale della Società San Paolo. Come introduzione è stato proiettato il video Un grande ‘papà’ e un piccolo ‘bambino’ che la comunità di Daegu delle Figlie di San Paolo ha realizzato sul tema del Patto vincendo il primo premio del concorso indetto dal proprio Governo Generale.

Nella sua omelia don Hwang ha affermato: «Abbiamo celebrato l’anno della vocazione nell’anno del Patto. Il segreto del successo è fare tutto nella volontà del Signore….. Quando siamo salvati possiamo anche essere inviati per proclamare il Vangelo. Quindi, lasciamo andare le preoccupazioni e chiediamo la grazia di essere costantemente fedeli».

I giovani in formazione di tutta la Famiglia Paolina hanno cantato con voci armoniose Signore, eccomi, per lodare e ringraziare il Signore di aver ispirato e guidato la loro vocazione.

Si è concluso così un anno che ha aiutato a riscoprire il mistero della vocazione paolina, sentire la bellezza di offrire se stesse come dono totale alla causa del Vangelo, uscire e incontrare i giovani, pregare e riflettere sulla convivenza con gioia e comunione.

 

 

BRASILE
Ravviva il dono di Dio che è in te

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In risposta ai suggerimenti dell’Anno vocazionale della Famiglia Paolina, i Cooperatori Paolini della città di Salvador Bahia hanno svolto, durante tutto il mese di settembre, una attività vocazionale in libreria con clienti e visitatori, presentando l’Associazione dei Cooperatori Paolini, la Famiglia Paolina e l’apostolo San Paolo, patrono e modello spirituale.

Molte persone si sono interessate alla proposta e hanno compilato un modulo che raccoglieva i dati personali per successivi contatti. Il prossimo evento sarà un incontro in cui l’Associazione dei Cooperatori per il Vangelo e la Famiglia Paolina verranno presentati in modo più completo. Continuiamo a pregare il Signore della messe chiedendo buone e generose vocazioni laicali per l’apostolato paolino.

COREA
Le piante nella Bibbia

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In occasione della settimana della Parola, le Paoline della Diocesi di Wonju in Corea, hanno allestito una esposizione di circa 80 acquerelli di sr Helena Hye-jin Um, dal tema Le piante nella Bibbia. Per la prima volta le opere di questa Figlia di San Paolo sono state presentate in una mostra tenuta dal 25 al 30 novembre 2019 nella sala espositiva del Centro cattolico nella diocesi di Wonju.

Sr Helena ha realizzato questi disegni per illustrare il calendario da tavolo 2020 dal titolo Con il Signore che, insieme all’agenda tascabile dal titolo Con la Parola, sono editati annualmente dalle Paoline della Corea. Questi due prodotti, grazie ai preziosi dipinti originali con cui sono miniati, si prestano per un raffinato regalo del nuovo anno.

Indizione dell’Anno Biblico di Famiglia Paolina

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Roma, 26 gennaio 2020

Ai/Alle Superiori/e di Circoscrizioni
e
ai Fratelli e Sorelle della Famiglia Paolina

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Oggetto: Indizione dell’Anno Biblico di Famiglia Paolina

Carissimi sorelle e fratelli,

oggi 26 gennaio, 3° domenica del Tempo ordinario, a conclusione dell’Anno vocazionale di Famiglia Paolina, in tutta la Chiesa celebriamo, in unità di intenti, la Domenica della Parola di Dio, istituita da Papa Francesco con la lettera apostolica Aperuit Illis. Accogliamo questo invito come Famiglia Paolina, rinnovando la centralità della Parola di Dio nella nostra vita e nella nostra missione, secondo l’eredità lasciataci dal nostro Fondatore il Beato Don Giacomo Alberione. Vi annunciamo che,

dal 26 novembre 2020 al 26 novembre 2021,

celebreremo insieme, come Famiglia Paolina,

l’Anno della Parola di Dio

dal tema: «Perché la Parola del Signore corra» (2Ts 3,1).

Il comune obiettivo dell’Anno biblico è: “In cammino con la Chiesa, rinnovarci attraverso la familiarità, lo studio e la lettura orante delle Sacre Scritture, per vivere della Parola cosicché essa raggiunga tutti, specialmente le periferie esistenziali e del pensiero”.

La scelta del 26 novembre, giorno anniversario della Pasqua eterna del nostro Fondatore il Beato Don Giacomo Alberione, sta a significare il suo particolare legame con la Parola. Anch’egli può essere definito Uomo della Parola di Dio: uditore e apostolo instancabile e profetico. E questa rinnovata centralità della Parola di Dio, incarnata in Gesù Maestro Via, Verità e Vita, e Buon Pastore, ci preparerà a ricordare il 50° anniversario della sua morte nel 2021.

Per la celebrazione dell’Anno Biblico Paolino è stata da noi costituita una Commissione Biblica Centrale composta da rappresentanti delle cinque congregazioni della Famiglia Paolina: don Giacomo Perego (ssp), sr. Anna Matikova (fsp), sr Myriam Manca (pddm), sr. Sandra Pascoalato (sjbp), sr. Letizia Molesti (ap).

Invitiamo ora tutti i Superiori di Circoscrizione, in particolare nelle Nazioni in cui sono presenti più Congregazioni Paoline con gli Istituti aggregati e i Cooperatori, a costituire una Commissione Biblica, composta di fratelli e sorelle della Famiglia Paolina, che con lo scopo di animazione apostolica, a livello nazionale propongano iniziative bibliche, pastorali ed ecumeniche. Chiediamo che, entro il 1° marzo 2020, siano comunicati alla Commissione Biblica Centrale i nominativi dei componenti e un loro referente, così da creare tra le Commissioni – centrale e nazionale – una rete interattiva di comunicazione, destinata a favorire l’animazione creativa rispondente alle domande ecclesiali, ecumeniche e culturali che, via via, si intercettano. Ciascun membro della Commissione Biblica Centrale sarà il referente per le Commissioni Bibliche Nazionali di Famiglia Paolina:

    • per l’America Latina: sr Sandra Pascoalato (spascoalato@yahoo.com.br);
    • per l’Europa centro-orientale e Asia: sr Anna Matikova (anna@paulinky.cz);
    • per l’Africa: don Giacomo Perego (giacomo.perego@stpauls.it);
    • per l’America-Australia: sr Myriam Manca (miriam.manca@piediscepole.it);
    • per l’Europa: Sr. Letizia Molesti (molesti.l@apostoline.it).

Ci auguriamo che l’iniziativa sia accolta e assunta con gioia da tutti e il tempo preparatorio alla celebrazione dell’Anno Biblico paolino sia vissuto intensamente ovunque, affinché “la Parola del Signore corra e sia glorificata” oggi e sempre (cf 2Tes 3,1).

Don Valdir José De Castro, ssp
Superiore generale

Suor Anna Caiazza, fsp
Superiora generale

Suor Micaela Monetti, pddm
Superiora generale

Suor Aminta Sarmiento Puentes, sjbp
Superiora generale

Suor Marina Beretti, ap
Superiora generale


ITALIA
100 anni: il lungo sorriso di sr Maria Claudia Sartor

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Domenica 19 gennaio, con una partecipata celebrazione eucaristica, le Figlie di San Paolo delle due comunità di Alba, insieme ai nipoti e alcuni parenti, hanno festeggiato il centesimo compleanno della nostra sorella sr Maria Claudia Sartor, nata il 22 gennaio 1920 a Villanova Istrana (Treviso). Per i suoi 100 anni, sr Maria Claudia ha ricevuto anche la visita e la benedizione di S.E.R. Mons. Marco Brunetti, Vescovo di Alba.

Sr Maria Claudia, settima di dieci figli, è entrata in Congregazione nell’agosto del 1932 e, dal 1936 vive ininterrottamente nella comunità di Alba/Divina Provvidenza. Durante questi lunghissimi anni, la vita di sr Maria Claudia è stata un continuo canto di lode al Signore per il dono della chiamata alla vita religiosa paolina alla quale ha corrisposto con tanto entusiasmo e gioia, nonostante la giovanissima età.

Impegnata da sempre nel lavoro tecnico della legatoria, ha speso le sue energie in questo ambito apostolico con la passione e dedizione che l’hanno caratterizzata. La precisione, l’accuratezza nei dettagli, la puntualità, l’amabilità e la generosità sono state le sue doti umane, arricchite dall’ immancabile, caldo e luminoso sorriso che incanta ancora quanti l’avvicinano, nonostante la sua malattia che la costringe all’immobilità a letto dal 2013.

Dal suo “altare” di sofferenza, da fedele apostola paolina, sr Maria Claudia prega e offre anche con il suo forzato silenzio che, per chi l’assiste e l’avvicina, diventa una “comunicazione” diretta con Dio, e annuncia ciò in cui ha sempre creduto: che Gesù Maestro è il Signore della vita e non della morte, della gioia e non della tristezza.

Siamo grate a sr Maria Claudia per quello che è stata e continua ad essere, per la sua amabile presenza e per la sua capacità di comunione, per il suo fedele servizio nella Congregazione e perché testimonia che “Dio ama chi dona con gioia” (2Cor 9,7).

ITALIA
Inizio del processo diocesano per la canonizzazione dell’Annunziatina Antonietta Guadalupi

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Un giorno speciale per le Annunziatine e tutta la Famiglia Paolina quello dell’8 gennaio 2020 per l’inizio del processo diocesano di canonizzazione di Antonietta Guadalupi (1947-2001), Annunziatina che per molti anni ha lavorato all’Istituto nazionale dei tumori di Milano.

Una donna vivace e creativa, capace di dare vita a una delle prime strutture di accoglienza di qualità dei malati, vera novità negli anni ’80 in Italia, quando cioè non esistevano realtà capaci di un simile e fondamentale aiuto. Antonietta è stata capace di comunicare in modo interpersonale, tanto da favorire una vera comunione con le molte persone incontrate. Sono proprio queste persone a testimoniare la sua fama di santità, il bene ricevuto e le grazie ricevute in dono dal Signore…

L’apertura del processo diocesano, presieduta nella cattedrale di Brindisi da mons. Domenico Caliandro, Arcivescovo di Brindisi-Ostuni, ha visto la partecipazione di numerosi fedeli e tanti membri della Famiglia Paolina.

Ringraziamo la Trinità per il dono di Antonietta e per come ha interpretato il carisma paolino sulle orme del Beato Giacomo Alberione, lui che per Dio e per gli uomini del nuovo secolo ha consacrato tutta la vita.

La famiglia: un ambiente in cui si impara a comunicare

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La famiglia non è un oggetto sul quale si comunicano delle opinioni o un terreno sul quale combattere battaglie ideologiche, ma un ambiente in cui si impara a comunicare nella prossimità e un soggetto che comunica, una “comunità comunicante”. Una comunità che sa accompagnare, festeggiare e fruttificare. In questo senso è possibile ripristinare uno sguardo capace di riconoscere che la famiglia continua ad essere una grande risorsa, e non solo un problema o un’istituzione in crisi.

I media tendono a volte a presentare la famiglia come se fosse un modello astratto da accettare o rifiutare, da difendere o attaccare, invece che una realtà concreta da vivere; o come se fosse un’ideologia di qualcuno contro qualcun altro, invece che il luogo dove tutti impariamo che cosa significa comunicare nell’amore ricevuto e donato. Raccontare significa invece comprendere che le nostre vite sono intrecciate in una trama unitaria, che le voci sono molteplici e ciascuna è insostituibile.

Papa Francesco


Messaggio finale 2020

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XXXVII INCONTRO DEI GOVERNI GENERALI DELLA FAMIGLIA PAOLINA

I LAICI NELLA FAMIGLIA PAOLINA PER LA MISSIONE.
I COOPERATORI PAOLINI

 

Cari fratelli e sorelle della Famiglia Paolina,

a conclusione dell’ormai tradizionale incontro annuale dei Governi Generali vi raggiungiamo per condividere alcune luci che abbiamo ricevuto in queste giornate, vissute in un clima di gioia e di fraternità, avendo a cuore la crescita dello spirito di Famiglia. Sentiamo che eravate in qualche modo tutti qui con noi, ma in particolare abbiamo percepito la “presenza” preziosa di voi Cooperatori Paolini, che siete stati al centro della nostra riflessione. La Celebrazione del vostro Centenario di fondazione del 2017/2018 ha fatto sperimentare, a tutta la Famiglia Paolina, la grande vitalità che viene dai laici che hanno riconosciuto e abbracciato nella loro vita il carisma trasmessoci dal Beato Giacomo Alberione; e ci ha fatto comprendere l’urgenza di rivisitare questa vocazione che arricchisce in modo unico la nostra variegata Famiglia.

Nel nostro lavoro siamo stati sapientemente guidati dalla Commissione intercongregazionale di Famiglia Paolina, che ringraziamo per la preparazione di queste giornate e la capacità di coinvolgere attivamente tutti i presenti.

Don Valdir José De Castro, Superiore generale della Società San Paolo, ci ha riproposto una provocazione di papa Francesco che, in una lettera al card Marc Ouellet sul tema dell’impegno dei laici nella vita pubblica, ha scritto: «“è l’ora dei laici” ma sembra che l’orologio si sia fermato». Ci siamo seriamente lasciati interpellare sulla verità di questa affermazione nella nostra realtà di Famiglia e, in un clima di revisione, di apertura e di progettualità, abbiamo riconosciuto una chiamata ad una “conversione”, che chiede dei passi concreti nella direzione di una valorizzazione del laicato nella nostra Famiglia, nella Chiesa e nel mondo di oggi, in sintonia con il pensiero del nostro comune Fondatore.

La riflessione di questi giorni si pone in continuità con un percorso avviato già nel 1988 e che per tre anni ha visto i nostri Governi Generali radunati per affrontare la tematica dei laici nella nostra Famiglia: sr. Maria Paola Mancini, pddm, che ha vissuto questi incontri in prima persona, ce li ha raccontati con passione. Abbiamo anche fatto memoria della storia carismatica dei Cooperatori Paolini, attraverso il contributo di don Giancarlo Rocca, ssp.

Sul sentiero che abbiamo percorso siamo riandati alle radici bibliche incontrando l’apostolo Paolo e i suoi collaboratori, introdotti da don Romano Penna, uno dei maggiori esperti di San Paolo in Italia: «…nella propria attività apostolica Paolo non procedette mai da solo! [] Data la varietà e ricchezza del contributo dei compagni di Paolo alla sua missione, è chiaro che essi svolsero un ruolo importante nelle sue attività, e anche le lettere paoline non furono imprese del tutto individuali. In realtà, questi missionari meritano grande attenzione, e non toglie nulla alla grandezza dell’Apostolo il mettere in maggiore evidenza coloro con i quali egli esercitò il suo ministero, quelli che egli amava elogiare e chiamare suoi collaboratori».

È sempre Paolo che ci propone una visione di una ecclesiologia di comunione, che valorizza la comune chiamata alla santità, perfettamente assonante con quella che ci propone non solo il Concilio Vaticano II, ma anche papa Francesco: «In virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario (cfr Mt 28,19). Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione e sarebbe inadeguato pensare ad uno schema di evangelizzazione portato avanti da attori qualificati in cui il resto del popolo fedele fosse solamente recettivo delle loro azioni. La nuova evangelizzazione deve implicare un nuovo protagonismo di ciascuno dei battezzati» (EG 120).

Preziosi sono stati dei compagni di viaggio che ci hanno raccontato alcune esperienze di come oggi alcuni laici condividono il Carisma di una Famiglia Religiosa: Nunzia Boccia della Famiglia del Murialdo, Donatella Acerbi della Famiglia Pallottina e Antonio Boccia, dei Salesiani Cooperatori. E la presenza dei Delegati dei Cooperatori Paolini provenienti da diverse nazioni: don Guido Colombo, ssp, e sr. Pina Riccieri, fsp, dall’Italia; sr. Virginie Kiz-Kasong, pddm, dal Congo; sr. Maria de los Angeles Sejio, sjbp, dall’Argentina e il contributo di sr. Ninfa Becker, fsp dal Brasile. Arricchente e interpellante ascoltare non solo le esperienze ma anche le attese e i suggerimenti elaborati dai gruppi di Cooperatori stessi, per poter vivere in modo sempre più pieno e maturo l’appartenenza alla nostra “mirabile Famiglia”.

Un ulteriore “alleato” in questo percorso è stato il “diritto canonico” che, attraverso l’aiuto di p. Priamo Etzi, ofm, ci ha fornito una mappa chiara della direzione da seguire: valorizzare la condivisione del carisma – riconosciuto come il centro unificante della Famiglia Paolina – chiede di fermarsi e ridefinire la modalità di relazione tra i diversi “rami” che la compongono, e in particolare di ripensare la relazione tra gli Istituti Religiosi e l’Associazione laicale, i Cooperatori appunto.

Tutto ci porta a riconoscere l’urgenza di un “passaggio” significativo: una chiarificazione dell’identità dei Cooperatori Paolini, a livello carismatico, istituzionale e organizzativo, in vista anche di una nuova stesura dello Statuto, che tenga conto del cammino fatto fino ad ora nella Chiesa e nella nostra Famiglia. A tal fine sarà necessario avviare un processo, che intendiamo vivere in uno stile sinodale.

Siamo consapevoli che si tratta soprattutto di acquisire una mentalità che ci porti tutti – religiosi e laici – a pensare, pregare, formarci e svolgere la missione INSIEME, uno accanto all’altro, mettendo al centro il nostro comune carisma e valorizzando – non annullando – le specificità di ognuna delle nostre realtà e quindi delle diverse vocazioni. Tanto si può valorizzare di ciò che già sta silenziosamente crescendo e che attende di essere riconosciuto.

Certo, c’è un tutto cammino da percorrere: ma, come dice il poeta spagnolo Antonio Machado, «Viaggiatore, non c’è cammino; il cammino si fa camminando». O, per dirla con papa Francesco, si tratta di «[] avviare processi, più che occupare spazi. Dio si manifesta nel tempo ed è presente nei processi della storia. Questo fa privilegiare le azioni che generano dinamiche nuove. E richiede pazienza, attesa».

Allora, insieme a voi, continuiamo a compiere un passo dopo l’altro, con lo sguardo che osa guardare lontano!

Ariccia, 13 gennaio 2020

LE PARTECIPANTI E I PARTECIPANTI
AL XXXVII INCONTRO DEI GOVERNI GENERALI
DELLA FAMIGLIA PAOLINA


Battesimo del Signore 2020

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Gesù si mostra in fila con i peccatori sulle rive del Giordano. Rivela, in maniera definitiva, che Dio è inequivocabilmente il «Dio con noi», ovvero l’Amore che mi dice: io sto dalla tua parte, sono per te, a tuo favore. Dove sei tu ora, io sono con te, ti accompagnerò, anzi ti precederò ovunque andrai, fosse anche all’inferno.

Il battesimo è perciò la dichiarazione d’amore di Dio per me; di un amore che sta dalla mia parte; che non abbandona, qualunque cosa accada e mi accada; che si prende cura della mia storia senza vergognarsene, perché «non si è vergognato di chiamarci suoi fratelli».

All’incomprensione di Giovanni su ciò che sta accadendo, Gesù risponde: «Lascia fare per ora». Gesù supplica il Battista, e ciascuno di noi, di non impedirgli di starci accanto, di entrare nelle nostre morti, nei nostri sepolcri, nei nostri inferni interiori, perché altrimenti non potrebbe raggiungerci e donarci quella Vita di cui abbiamo terribilmente bisogno.

Per cui conviene a me, a ciascuno di noi, che Gesù si immerga nelle nostre solitudini e nelle nostre ombre più oscure.

A quel punto sentiremo pronunciata dentro il nostro cuore la parola del Padre: Tu sei il mio figlio amato, ti amo per quello che sei e come sei. Amo te per quanto sia grande il tuo peccato e la tua fragilità. Sono qui a prendermi cura di te in quanto te. Io ho vinto la morte, e con essa tutte le morti, quelle che ti porti dentro e con le quali non sei mai riuscito a riconciliarti.

Tratto dal libro Ogni storia è storia sacra di Paolo Scquizzato, Paoline 2019

Si aprirono i cieli e la voce del Padre disse:
«Questi è il mio Figlio diletto: ascoltatelo
.
Marco 9,7