Nuovo sito www.alberione.org

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È online il nuovo sito www.alberione.org, in una nuova veste grafica e rinnovato nei contenuti.

Il nuovo sito è costituito da tre sezioni principali accessibili dalla Home page iniziale: Beato Giacomo Alberione, Famiglia Paolina e Opera Omnia.

Una struttura che favorisce l’approfondimento del nostro Fondatore e del carisma paolino, e la conoscenza delle numerose iniziative dei vari istituti paolini nel mondo.

Buona consultazione!

TAIWAN
Danza con la luce

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In questo tempo di dolorosa pandemia, il Signore ha regalato alla Delegazione dell’Asia orientale una bellissima sorpresa: l’album di chitarra Dance with the Light, prodotto dalle Paoline di Taiwan. Il disco ha vinto il 31° Golden Melody Awards (GMA) per il miglior album di musica religiosa. Il GMA è l’equivalente dei Grammy Awards nel mondo di lingua cinese.

Attraverso questa produzione musicale, le Paoline hanno voluto offrire una nuova interpretazione della musica cattolica tradizionale per raggiungere anche le nuove generazione di cattolici e non cattolici. L’album, composto da una varietà di inni, attraverso il tocco magistrale del maestro di chitarra paraguaiano Roberto Zayas, ha raggiunto un risultato eccezionale, una musica piena di sentimento che può « calmare il cuore e far ballare lo spirito», come dicono le note di presentazione. Da Taiwan così ci scrivono « Speriamo che questa musica accompagni gli ascoltatori a sentire la gioia della presenza del Signore nella propria vita. Ringraziamo e lodiamo Dio per la grazia del nostro apostolato e il dono della musica, che ci permette di estendere il suo invito ricco di amore a molte più persone. La vita è una danza e il Dio che ci ama sta dicendo «Vieni, balla con me».

Santo Natale 2020

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Carissime sorelle e giovani in formazione,

meditando il Prologo del Vangelo di Giovanni, che la liturgia del giorno di Natale ci propone, il mio cuore è stato – non a caso – catturato da questa frase: «La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta» (Gv 1,5).

Luce e tenebre: un conflitto che caratterizza la storia di tutti i tempi, anche i nostri. Ma, in giorni così densi di buio e carichi di dolore, si insinua la Luce che vince ogni tenebra e che svela la presenza di Dio, qui, con noi, ogni giorno. Anche in questo Natale segnato dalla pandemia.

Gesù, Luce del mondo, getta briciole di luce che danno senso alla storia e illuminano il cammino, permettendo di procedere nella speranza.

La speranza, quella virtù bambina che, scrive il poeta Charles Péguy, nasce proprio nel giorno di Natale e che conduce per mano le virtù sorelle, la fede e l’amore, e le guida perché «la speranza vede quel che non è ancora e che sarà».

Il Natale di questo anno sia per noi tutte una vera conversione alla speranza. Sono già così tanti i germogli di speranza innestati nelle “radici” della Promessa, sul terreno buono della vita paolina.

Sia, quello che si apre, un lungo anno natalizio, un anno biblico di speranza per noi che, come l’apostolo Paolo, siamo chiamate al sacro ministero di annunciare il Vangelo di Dio (cfr. Rm 15,16), un ministero che, nel pensiero del Fondatore, si esprime in termini di luce: «Voi siete i raggi di questa luce che è Gesù. “Ego sum lux mundi” e “Vos estis lux mundi”, perché prendete da lui e date agli altri» (FSP56, p. 73).

Senza timore, alziamoci e mettiamoci in cammino perché la Promessa si rinnova, la Speranza ci tiene per mano, è accanto a noi in quel Figlio che ci è stato donato, l’Emmanuele, il Dio-con-noi.

Carissime, anche a nome delle sorelle del governo generale, buon Natale e sereno 2021, nel segno di nuovi inizi, sotto la protezione di san Giuseppe, «padre del coraggio creativo» (cfr. Patris corde, 5).

Questo augurio raggiunga anche le vostre famiglie, i collaboratori laici, i Cooperatori, gli amici e i benefattori, ai quali va tutta la nostra riconoscenza per il loro apporto all’annuncio del Vangelo in ogni parte del mondo.

Con grande affetto, in comunione di speranza.

sr Anna Caiazza
superiora generale


Natale del Signore 2020

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Rendere presente Dio nel mondo

Luca 2,1-14

 

Cos’è per noi il Natale se non una rinnovata consapevolezza di divenire sempre più un tutt’uno con la divinità che ci abita e quindi abilitati a rendere presente Dio nel mondo, ad incarnare Dio.

Celebriamo il Natale nella misura in cui la nostra vita diviene sacramento del Dio che s’è dilatato in noi, e dal momento in cui mettiamo in campo la vita nata, scaturita da questa unione: energie positive in grado di imbevere la storia, luce in grado di trasfigurare il presente, la libertà, l’intelligenza, la fiducia, la speranza, la capacità di volere e di fare il bene.

Vivremo il Natale nella misura in cui, da uomini e donne trasfigurate dal Dio in noi, diveniamo operatori di pace, quando contrasteremo il male col bene, quando rialzeremo chi è prostrato nella polvere, quando accoglieremo i reietti dai popoli, quando faremo dei limiti, le fragilità e le colpe degli altri non pretesto di violenza e separazione, bensì possibilità di abbraccio, perdono e occasione di rinascita.

Solo allora potremmo cantare nella santa notte: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Tratto dalle omelie di don Paolo Scquizzato


Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Sal 95,1

 


Quarta domenica di Avvento 2020

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Attendere l’insperato

Luca 1, 26-38

 

Con l’annuncio a Maria, qualcosa di inaudito si va compiendo. Finisce l’epoca della religione, comincia quella della fede. L’uomo, da sempre intento a scalare il cielo, ora è da esso visitato.

Maria è figura dell’attesa umana che crea in sé lo spazio perché tutto si possa compiere.

Maria crea in sé lo spazio. Questo è il significato profondo della “verginità” di Maria: è vergine perché ha “creato” in sé il vuoto di sé attraverso la morte dell’io, dell’auto-centramento, della non-azione, consapevole che la massima opera può accadere quando non è più posta alcuna azione.

Maria è la discepola che insegna una delle verità profonde di ogni spiritualità: non prevedere niente, se non l’imprevedibile. Non attendere nulla se non l’insperato. Finché attendiamo ciò che crediamo di conoscere, ci raggiungono solo fantasmi. L’attesa deve essere vuota, gratuita, non dettata dalla richiesta, o viziata dai desideri, ma solo grata di ciò che vuole giungere.

Sì, l’attesa senza oggetto è apertura all’imprevedibilità. Non attendo ciò che desidero, ma ciò che credo sia bene per me. Se il viaggiatore s’attendesse di scoprire ciò che crede di conoscere, non godrebbe mai della scoperta, ma farebbe solo turismo intorno a cose già note. E cesserebbero di esistere gli esploratori.

Tratto dalle Omelie di don Paolo Scquizzato


Canterò in eterno l'amore del Signore,
di generazione in generazione.
Salmo 88,2

 


PROVINCIA AMERICA AUSTRALE E DELEGAZIONE PERÙ-BOLIVIA
Ritiro Online

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Organizzato da sr Noelia Toro della provincia America Australe, con la partecipazione speciale di sr María Paz Hoyos, in rappresentaza della delegazione Perù-Bolivia, si è tenuto un ritiro online con lo slogan Parla Signore, lascia che tua figlia ascolti.

Per facilitare la partecipazione dei giovani, gli incontri si sono svolti dalle ore 19 alle 21. I contenuti sono stati centrati su due personaggi biblici: Abramo Guarda il cielo e conta le stelle (Gn 15,5), e il Figlio prodigo (Lc 15,11-32). Il ritiro si è concluso con una preghiera eucaristica che ha consentito l’incontro personale con Gesù.

L’iniziativa è stata diffusa attraverso i social network e ha visto la partecipazione di 37 giovani, collegati dall’Argentina, Paraguay, Cile, Perù e Bolivia. A tutti è stato favorito un incontro personale con l’amore di Dio Padre e la possibilità di essere accompagnati nel loro cammino personale.

Le organizzatrici hanno espresso la loro gioia per la riuscita dell’evento: un’esperienza unica, arricchente e stimolante. Una grande opportunità di collaborazione tra circoscrizioni nell’attività pastorale giovanile-vocazionale.

FILIPPINE
Webinar per gli educatori: #picamarksthemile

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Paulines Institute of Communications in Asia (PICA), in collaborazione con la Fondazione Consuelo, che ha come missione di promuovere il benessere dei bambini, delle donne e delle famiglie a rischio, hanno organizzato il primo webinar dal titolo National Forum on Media and Information Literacy for Education Leaders, con l’obiettivo di responsabilizzare gli educatori e rendere la società responsabile, fruitore e produttore di media. Tra i partecipanti al forum Media and Information Literacy (MIL) ci sono stati educatori, sacerdoti e religiosi provenienti da varie zone del Paese.

Molti i temi affrontati tra cui Media e information literacy nelle Filippine: tendenze, opportunità e standard globali del prof. Ramon Tuazon e Formazione dei media e Spiritualità di don Norman Peña, ssp. Nell’ultimo giorno del webinar la discussione si è svolta sui seguenti argomenti: Social media, privacy e leggi informatiche, Salvaguardare i nostri bambini nel mondo digitale di oggi, Consumo dei media: negli occhi di una Gen-Z.

Ma le Figlie di San Paolo cosa hanno imparare da tutto questo? Ecco la loro risposta:
«Lasciamo che la nostra impronta digitale testimoni costantemente la nostra vita consacrata. Attraverso le iniziative apostoliche e con l’uso di diverse piattaforme mediatiche, impegniamo le giovani generazioni a scoprire la loro vocazione accompagnandole nel processo e nel discernimento. La formazione ai media è un dovere per noi che per vocazione siamo chiamate a partecipare e contribuire all’evangelizzazione digitale».

Terzo domenica di Avvento 2020

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Chi sei tu

Giovanni 1,6-8.19-28

 

Al Battista viene chiesto: «Chi sei tu» (v. 19), ed egli risponde, per ben tre volte: «io non sono». Splendido! Noi siamo ciò che non siamo.

Il rischio è quello di credere di essere ciò che pensiamo di essere o ciò che gli altri pensano – o vogliono – che siamo. Arrivare a definirci al di là dei nostri nomi, dei nostri deliri di onnipotenza, dei nostri sogni, delle nostre frustrazioni, e di tutte le attese riposte in noi da altri, è giungere finalmente alla verità di sé stessi.

Giovanni è semplicemente il testimone, chiamato a far risplendere dinanzi a sé una luce “altra”. Infatti non è lui “la luce”. Diffidiamo sempre di coloro che si reputano “illuminati”. È il germe di ogni dittatura.

Il testimone è colui che è chiamato a far risplendere una luce “altra”, non la propria. Per questo Giovanni giunge a definirsi semplicemente come “voce”.  Non dice “sono la Parola”, ma “voce”, attraverso cui la Parola può dirsi. Egli è a servizio della Parola.

La voce senza parola è “non senso”, la Parola senza la voce è ‘muta’.

Ecco chi è il Battista: Voce che grida la Parola ovvero il Vangelo. Giovanni, come i profeti di sempre, sono coloro che hanno il compito di svegliare le coscienze, che gridano che non ci si può rassegnare all’ingiustizia, che occorre optare per soluzioni in grado di contribuire ad uscire dalla logica di potere, che l’uomo è fatto per altro, per la verità, e la verità ha sempre a che fare con la libertà e la giustizia.

Ieri come oggi, quando la verità è messa a morte, risorge dalle proprie ceneri e cammina avanti.

I profeti se uccisi non muoiono, diventano ancora più forti.

Tratto dalle Omelie di don Paolo Scquizzato


Ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Luca 1,53

 


PORTOGALLO
Tendi la mano ai poveri 

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In risposta alla chiamata del Santo Padre per la Giornata Mondiale dei Poveri, il cui tema quest’anno è stato Tendi la mano ai poveri, le Figlie di San Paolo del Portogallo hanno iniziato un percorso di preparazione a questo evento.

A partire dall’edizione del libro Tendi la mano ai poveri, sono stati trasmessi online diversi incontri fornendo uno spazio per la preghiera e la condivisione.

Ascoltando la Parola di Dio e il messaggio di Papa Francesco, importanti ospiti hanno commentato il messaggio sollecitando a una maggiore consapevolezza per ciò che ogni individuo o comunità può fare per combattere la povertà nel mondo di oggi.

Le Paoline, sfidate anche dal messaggio di Papa Francesco e dalle difficoltà che il Portogallo deve affrontare a causa della pandemia, hanno avviato nell’ultima settimana di novembre, come è consuetudine da molti anni, la Settimana Paolina, che consiste in uno sconto particolare per tutti i clienti. Inoltre, in preparazione al Natale, una percentuale sui libri venduti in questo periodo viene offerta alla Caritas portoghese.

COSTA D’AVORIO
Inizio Anno Biblico

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Merita attenzione il dinamismo delle Figlie di San Paolo ad Abidjan, in Costa d’Avorio. Oltre ad aver annunciato l’Anno Biblico sul Calendario liturgico 2020-2021, che raggiunge una diffusione di circa 30.000 copie, le sorelle hanno realizzato una serie di programmi radiofonici sulla Lectio divina e un’intervista specifica sulla radio cattolica più seguita di Abidjan.

L’apertura dell’Anno Biblico è stata accompagnata da due pubblicazioni: il testo Maria, serva del Signore e le donne sterili della Bibbia, che propone una rilettura africana di alcune pagine bibliche, e una Guida alla Lectio divina accessibile a tutti.

Il 26 novembre si è celebrata l’Intronizzazione della Bibbia in libreria, mentre domenica 29 novembre la Messa solenne nella cattedrale di Yopougon, con grande partecipazione di fedeli. Per l’occasione sono state predisposte le T-Shirt e le Polo con il logo dell’Anno Biblico. L’evento è stato ripreso e trasmesso via web.