Messaggio finale 2021

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XXXVIII INCONTRO DEI GOVERNI GENERALI DELLA FAMIGLIA PAOLINA ONLINE

I LAICI NELLA FAMIGLIA PAOLINA PER LA MISSIONE
Le sfide all’evangelizzazione in tempo di pandemia

 

Cari fratelli e sorelle della Famiglia Paolina,

                                                           a conclusione del 38° incontro dei Governi Generali, vi raggiungiamo per condividere qualcosa della ricchezza ricevuta in queste giornate[1]. Grazie proprio al distanziamento fisico imposto dalla pandemia in corso, per la prima volta in 38 anni, questo incontro è stato vissuto in modo innovativo. Non solo per l’uso della piattaforma digitale Zoom a cui eravamo tutti collegati, ma soprattutto grazie alla numerosa e variegata presenza di alcuni Delegati degli Istituti aggregati e di sorelle e fratelli Cooperatori paolini. La loro partecipazione internazionale ha dilatato, di fatto, i confini di questa convocazione di Famiglia realizzando la visione del Beato Don Giacomo Alberione, quando ci ricordava che “La nostra parrocchia è il mondo”.

Condividiamo, come link, alcuni temi emersi dai contributi ascoltati. Il primo link è abitare la sofferenza, questa sofferenza collettiva inflitta dal Covid-19, non con sopportazione ma interrogandola e lasciandoci istruire come da una maestra di vita. Imparare, come discepoli, è l’atteggiamento caratteristico di chi vive guardando a Gesù, via, verità e vita e si relaziona con lui come Maestro, unico, il Pastore bello e buono. Questa massima, ribadita dal Prof. Stefano Zamagni, economista, ha ripreso la lezione di vita che la pedagogista Chiara Scardicchio ci ha narrato. Stiamo dunque vivendo, paradossalmente, un tempo di grazia che ci offre l’opportunità di riscoprire il meglio di noi stessi. Riscoprire l’umiltà come verità, come quel sano “tenere i piedi per terra” per radicarci in ciò che vale davvero. Esercitare la prudenza per guardare lontano con visione e parresia. E, infine, fare attenzione all’arroganza di chi centralizza, pericolo insidioso per chi ha responsabilità di governo, trascurando di coltivare la cultura della sussidiarietà, per camminare sempre più solidali, in stile sinodale.

Siamo tutti nella stessa tempesta, ma di certo non tutti nella stessa barca: infatti non tutti traggono gli stessi risultati da questa pandemia. Il divario sociale si sta allargando pericolosamente. È necessario tenere desta la consapevolezza dell’interconnessione sociale, politica, economica ed umanitaria. Così emerge il secondo link tra la proposta del Prof. Stefano Zamagni con la visione tracciata a grandi linee dal Presidente del Parlamento Europeo l’Onorevole David Sassoli, ribadendo come la strada per uscire da questa emergenza si trova nel cercare e assumere insieme soluzioni comuni.

Il terzo link si può ritrovare nella raccomandazione di non abdicare alla vocazione paolina della studiosità, come amore alla ricerca, come coraggio di produrre pensiero di qualità che contribuisca a coltivare, in noi e attorno a noi, il nuovo umanesimo. Si ribadisce così la necessità di dedicare tempo ed energie alla formazione culturale per colmare quello che è stato evidenziato con preoccupazione: la perdita di maestri.

Le letture critiche presentate ci hanno aperto gli occhi su una povertà dilagante, di cui i media parlano poco, ma che porta in sé conseguenze umanamente nefaste: le conseguenze della pandemia per la vita ecclesiale. Se a livello istituzionale i gesti e le parole di Papa Francesco, e di alcuni saggi Pastori, continuano a risuonare come un monito profetico, a livello pastorale nelle Chiese particolari è in atto una deriva allarmante. Di certo, almeno nelle Chiese occidentali dell’emisfero nord, i campanili sono già crollati da tempo ma ora, a causa della pandemia, sta evaporando la consapevolezza di essere comunità: un popolo radunato nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: nella vita sacramentale, in campo educativo e aggregativo, nella vita parrocchiale. È un tema su cui si è soffermato, pur da un’altra prospettiva, anche il Prof. Marco Ronconi, teologo. La profonda domanda di spiritualità e di senso fatta risuonare più volte ci ha fatto aprire gli occhi su questo disgregarsi della consapevolezza di essere “ecclesia”, dunque comunità, poiché il Signore raduna nella stessa casa coloro che sono animati dal medesimo Spirito. Ecco il quarto link. A noi la scelta se lasciare che tra le nostre mani il tempo scivoli via come sabbia arida e sterile, o come seme gravido di vita nuova (cfr. Thomas Merton).

Marco Ronconi ancora ci ha presentato una Chiesa che verrà attraverso il suo sguardo da laico, ovvero da battezzato, e dunque come noi e con noi, parte del popolo fedele di Dio. Da questa prospettiva popolare siamo stati invitati ad affrontare la realtà come chi ha imparato anzitutto ad amarla e non solo a spiegarla o a risolverla. Così il Prof. Andrea Grillo, teologo liturgista, con una lettura benedicente, cioè positiva, di ciò che sta avvenendo nelle nostre vite e nella manifestazione, pubblica e privata, della fede cristiana, ci ha aiutato a scoprire la dimensione sacramentale di ciò che viviamo. Hands, face, space sono globalmente diventati messaggi di protezione sanitaria, ma anche esperienza diretta in cui recuperare la qualità della relazione umana, con Dio, con il creato e con gli altri. Ora se la pandemia ci obbliga a distanziarci nello spazio facciamo nostro l’assioma di Papa Francesco “Il tempo è superiore allo spazio” per riscoprire nel distanziamento obbligatorio nuove opportunità alternative di relazione, nella comunione. Questo è il quinto link.

Sesto link emerso è il tema dell’adultità. È ritornato in modo trasversale in tutti gli interventi che abbiamo ascoltato. La Chiesa, la società, i giovani, la politica, la cultura, la spiritualità hanno bisogno di credenti adulti, generativi, ovvero credibili e in grado di autorizzare altri a investire con creatività l’eredità ricevuta. Proprio come Gesù maestro ci educa: chi perderà la propria vita – ovvero non la tratterrà per sé – per causa mia e del Vangelo la salverà (cfr. Mt 16,25), e avrà vita piena e in abbondanza (cfr. Gv 10,10).

La tavola rotonda on line, coordinata da Don Vito Fracchiolla, Vicario generale SSP, a cui hanno partecipato cinque Cooperatrici Paoline da differenti Paesi: Christin Jezak (Stati Uniti/California), Rosane Manfro (Brasile), Lourdes Pechuela (Filippine), Antonietta Rago (Italia) e Mireille Yav Manyong (Rep. Dem. del Congo) è stata un’occasione di dialogo e ascolto reciproco molto efficace. Con responsabile senso di appartenenza alla Famiglia hanno chiesto di dare continuità agli incontri per conoscersi, formarsi e per partecipare alla missione con progetti concreti.

Siamo consapevoli che la Famiglia Paolina, presenza ecclesiale composta da battezzati che vivono la comune vocazione cristiana in diversi stati di vita – laicale, religioso e ministerialità ordinata –, è sfidata a rispondere alle nuove domande che emergono. Occorre attivare un coraggioso processo ermeneutico per l’attualizzazione di un carisma peculiare in obbedienza allo Spirito di Dio e alle domande degli uomini e delle donne di oggi. A noi il compito di porre bene le domande e di intercettare, senza troppi filtri interpretativi, le voci di chi ovunque sta cercando vita e salvezza, anche senza saperlo.

Siamo grati al Signore per quanto ci ha donato di vivere in questi giorni e per la presenza ricca e propositiva di tutti. Ringraziamo i Segretari generali che hanno preparato l’evento e tutti coloro che lo hanno condotto con calore umano, garbo e professionalità.

Vi salutiamo con affetto, in Gesù Maestro.

Roma, 11 gennaio 2021

 

Le partecipanti e i partecipanti
al XXXVIII Incontro dei Governi Generali
della Famiglia Paolina

 

_________________________________________
[1] Le relazioni saranno disponibili sul sito www.alberione.org


Battesimo di Gesù 2021

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Tu sei il mio figlio amato

Marco 1, 7-11

 

Il Battesimo è la dichiarazione d’amore di Dio per me, di un amore che sta dalla mia parte, che non abbandona qualunque cosa accada e mi accada, che si prende cura della mia storia senza vergognarsene. Gesù supplica il Battista, e ciascuno di noi, di non impedirgli di starci accanto, di entrare nelle nostre morti, nei nostri sepolcri, nei nostri inferni, perché altrimenti non potrebbe raggiungerci e donarci quella Vita di cui abbiamo terribilmente bisogno.

Dio sogna solamente che l’uomo si scopra finalmente figlio amato e prediletto, perché questo possa accadere, Gesù deve potersi fare fratello, solo così può fare dei fratelli i figli del Padre.

A quel punto sentiremo pronunciata dentro il nostro cuore la parola del Padre: «Tu sei il mio figlio amato, ti amo per quello che sei e come sei. Amo te per quanto sia grande il tuo peccato e la tua fragilità. Son qui a prendermi cura di te in quanto te. Io ho vinto la morte, e con essa tutte le morti, quelle che ti porti dentro e con le quali non sei mai riuscito a riconciliarti».

La salvezza, in ultima analisi, sta tutta qui: lasciare che Dio mi ami! Abbandonarsi, lasciarsi raggiungere così come siamo dal suo amore. Lasciarci scovare nei nostri nascondigli più reconditi, tendergli la mano lontani da ogni paura, e permettergli di riportarci a casa.

Tratto dalle omelie di don Paolo Scquizzato


Mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.
Is 12,2

 


Missionari uccisi nell’anno 2020

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Nell’anno 2020, secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, sono stati uccisi nel mondo 20 missionari: 8 sacerdoti, 1 religioso, 3 religiose, 2 seminaristi, 6 laici. Secondo la ripartizione continentale, quest’anno il numero più elevato torna a registrarsi in America, dove sono stati uccisi 5 sacerdoti e 3 laici. Segue l’Africa, dove sono stati uccisi 1 sacerdote, 3 religiose, 1 seminarista, 2 laici. In Asia sono stati uccisi 1 sacerdote, 1 seminarista e 1 laico. In Europa 1 sacerdote e 1 religioso. Negli ultimi 20 anni, dal 2000 al 2020, sono stati uccisi nel mondo 535 operatori pastorali, di cui 5 Vescovi.

L’elenco annuale di Fides ormai da tempo non riguarda solo i missionari ad gentes in senso stretto, ma cerca di registrare tutti i battezzati impegnati nella vita della Chiesa morti in modo violento, non espressamente “in odio alla fede”.

Nessuno di loro ha compiuto imprese o azioni eclatanti, ma ha semplicemente condiviso la stessa vita quotidiana della maggior parte della popolazione, portando la sua testimonianza evangelica come segno di speranza cristiana.

ITALIA
Regala un libro a un nonnino

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Sull’onda dell’iniziativa di promozione della lettura dedicata alle scuole, #io leggo perché, il parroco della parrocchia di San Pietro Apostolo nella cattedrale di Treviso, in collaborazione con la Libreria Paoline della città, ha pensato di sensibilizzare tutta la parrocchia e i vari gruppi di catechesi promuovendo l’iniziativa Regala un libro a un nonnino. L’idea ha avuto anche il testo biblico di riferimento, richiamando la narrazione dell’evangelista Luca: «Un angelo del Signore si presentò a loro…», e l’invito rivolto a tutti: essere per le persone anziane e sole un angelo che dà corpo al ricordo, al pensiero…, tenuto conto che quest’anno, a causa del Covid-19, alcuni nonni sono più soli del solito, chiusi in casa!

In libreria è stato pertanto predisposto un espositore, con alcuni titoli da regalare a una persona anziana, liberi di scegliere altro ritenuto più opportuno. I libri acquistati sono stati lasciati in libreria, con un messaggio di auguri. La Parrocchia si è impegna a recapitarli ad anziani in casa propria o in strutture private e pubbliche di assistenza. È stato un modo diverso per fare Natale, per far cogliere la vicinanza anche in questo tempo di distanziamento sociale, per condividere uno spazio di comunione e di fraternità.

Epifania del Signore 2021

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Diventare sé stessi

Matteo 2,1-12

 

La festa di oggi, detta dell’Epifania, mi piace pensarla come un elogio all’inquietudine.

I Magi sono gente inquieta. Vivono declinando verbi come: lasciare, abbandonare, prendere il largo, partire, cercare, domandare, dubitare. È gente viva, perché non hanno alcuna certezza. Non si accontentano di nulla, per questo possono mettersi in cammino. Dubitano di tutto, per questo possono sperare di avere fede.

I Magi, parlano del desiderio di compimento inscritto nel cuore di ogni uomo, del non accontentarsi, dell’intuire che il compimento del cuore sta sempre oltre quella stella che pensavano potesse donare il senso del vivere.

La vita c’insegna spesso che ciò che alla fine è gravido di vita è ciò che nasce da una ferita, una contrarietà, una deviazione, un’uscita di strada.

Essere discepoli di Gesù insomma significa non diventare migliori, ma diventare finalmente sé stessi. E – come i Magi – finalmente potersi inchinare dinanzi alla vita fragile e indifesa, donando ciò che ognuno ha in sé di più caro, consapevoli che solo chi condivide con l’altro il proprio mondo interiore, può nutrire la speranza di trasformare il mondo intero.

Tratto dalle omelie di don Paolo Scquizzato


Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
Sal 71,7

 


Dicembre 2020

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Casa del Padre

NOME DATA LUOGO DI TUMULAZIONE
 Bertilla TURCATO 11/12/2020 Castagnito
 Gina Maria – Maria Candida TORNERI 08/12/2020 Castagnito
 Rita – Maria Elena SANCHEZ ESPINOSA 12/12/2020 Mexico
 Leny – Maria Edvige PASTORFIDE 25/12/2020
 Porferia OCARIZA 22/12/2020
 Camilla – Eugenia Maria MONTERSINO 06/12/2020 Castagnito
 Bernardetta – Maria Cristina MEI 30/12/2020
 Maria Concetta – Maria Joseph LI CASTRI 31/12/2020
 Maria – Maria Ausilia GIRARDI 15/12/2020 Castagnito
 Teresa – Maria Carla DELLA NOCE 19/12/2020 Castagnito
 Irma D’ANGELO 09/12/2020 São Paulo
 Raffaella – Maria Marina CORREDDU 19/12/2020 Albano
 Caterina – Maria Carla CASTELLINO 04/12/2020 Alba
 Rita CAMPARA 05/12/2020 Castagnito
 Clelia – Maria Teresita CACEFFO 12/12/2020 Castagnito
 Vincenza – Maria Domenica ATTARDO 18/12/2020 Albano

Dicembre 2020

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Casa del Padre

NOME DATA LUOGO DI TUMULAZIONE
 Bertilla TURCATO 11/12/2020 Castagnito
 Gina Maria – Maria Candida TORNERI 08/12/2020 Castagnito
 Rita – Maria Elena SANCHEZ ESPINOSA 12/12/2020 Mexico
 Leny – Maria Edvige PASTORFIDE 25/12/2020
 Porferia OCARIZA 22/12/2020
 Camilla – Eugenia Maria MONTERSINO 06/12/2020 Castagnito
 Bernardetta – Maria Cristina MEI 30/12/2020
 Maria Concetta – Maria Joseph LI CASTRI 31/12/2020
 Maria – Maria Ausilia GIRARDI 15/12/2020 Castagnito
 Teresa – Maria Carla DELLA NOCE 19/12/2020 Castagnito
 Irma D’ANGELO 09/12/2020 São Paulo
 Raffaella – Maria Marina CORREDDU 19/12/2020 Albano
 Caterina – Maria Carla CASTELLINO 04/12/2020 Alba
 Rita CAMPARA 05/12/2020 Castagnito
 Clelia – Maria Teresita CACEFFO 12/12/2020 Castagnito
 Vincenza – Maria Domenica ATTARDO 18/12/2020 Albano

Dicembre 2020

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Casa del Padre

NOME DATA LUOGO DI TUMULAZIONE
 Bertilla TURCATO 11/12/2020 Castagnito
 Gina Maria – Maria Candida TORNERI 08/12/2020 Castagnito
 Rita – Maria Elena SANCHEZ ESPINOSA 12/12/2020 Mexico
 Leny – Maria Edvige PASTORFIDE 25/12/2020
 Porferia OCARIZA 22/12/2020
 Camilla – Eugenia Maria MONTERSINO 06/12/2020 Castagnito
 Bernardetta – Maria Cristina MEI 30/12/2020
 Maria Concetta – Maria Joseph LI CASTRI 31/12/2020
 Maria – Maria Ausilia GIRARDI 15/12/2020 Castagnito
 Teresa – Maria Carla DELLA NOCE 19/12/2020 Castagnito
 Irma D’ANGELO 09/12/2020 São Paulo
 Raffaella – Maria Marina CORREDDU 19/12/2020 Albano
 Caterina – Maria Carla CASTELLINO 04/12/2020 Alba
 Rita CAMPARA 05/12/2020 Castagnito
 Clelia – Maria Teresita CACEFFO 12/12/2020 Castagnito
 Vincenza – Maria Domenica ATTARDO 18/12/2020 Albano

PAKISTAN
Christmas Festival

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La comunità Tecla Merlo delle Figlie di San Paolo di Faisalabad, per aiutare le famiglie che abitano all’interno del vescovado a prepararsi al Natale, ha programmato durante il tempo di Avvento momenti di condivisione della fede e canti natalizi.

La comunità ha guidato gli incontri di preghiera per le prime tre settimane; l’ultima settimana è stata animata dalla comunità vescovile. Le famiglie hanno preparato la corona di Avvento e i bambini accendevano le candele.

C’è stato grande entusiasmo sia nella preparazione che nella partecipazione. Tutte le famiglie hanno dimostrato grande amore e accoglienza verso gli altri, mentre i bambini hanno partecipato al canto, alla lettura e alla preparazione delle intercessioni. Le giornate sono terminate con una bellissima condivisione di fede sul Vangelo del giorno.

Durante la terza settimana, i bambini delle famiglie coinvolte hanno eseguito canti natalizi presso il centro ferroviario e portato dolci da distribuire ai più piccoli. L’atmosfera è stata di grande partecipazione e ringraziamento verso le Paoline e, soprattutto, verso il Bambino Gesù venuto per vivere in ogni famiglia portando gioia e pace.

Maria, madre di Dio 2021

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Spazio vuoto per l’accadere di DIO

Luca 2,16-21

 

Maria viene oggi celebrata come Madre di Dio.

Ma non è l’essere divenuta Madre di Dio a renderla grande ma il suo sì, la sua disponibilità all’azione di un Altro in sé. Ciò che rende grande la creatura è riconoscersi tale, “opera di un altro”. Maria, la “benedetta tra tutte le donne”, sconosciuta perfino a se stessa, fa ora della sua vita un oblio di sé, spazio vuoto per l’accadere di Dio. Laddove non c’è più l’io, c’è Dio.

Maria, Madre di Dio, è solo terra feconda. Semplice campo arato, perché il seme vi possa cadere e sbocciare. Poi sarà il seme a fare il suo corso: «dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso [il contadino] non lo sa» (Mc 4, 27); l’energia, la potenzialità sta tutta racchiusa nel seme, chiede solo un terreno in cui poter portare frutto.

Maria è madre paziente. Ha atteso nove mesi come tutte le madri, poi prende tra le braccia la carne della sua carne, perché Dio non scavalca mai l’umano, non avendo strade preferenziali. Con Gesù impariamo che i tempi di Dio son quelli dell’uomo, della natura, della maturazione, dell’attesa. L’amore sa aspettare.

Tratto dalle omelie di don Paolo Scquizzato


Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto.
Sal 66,2