Con occhi di amico

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Beato chi sa guardare gli altri con gli occhi di un amico 
e accoglie ogni persona senza pregiudizi 
di cultura, di religione o di razza. 
Beato chi si impegna a vivere in armonia
con i familiari, i vicini, i colleghi, gli estranei,
superando le inevitabili difficoltà delle relazioni umane.
 
Beato chi non coltiva rancori, 
non dà peso a parole e gesti sgraditi
e non costringe gli altri a vivere secondo le sue abitudini.
 
Beato chi comunica con rispetto e con dolcezza,
ascoltando le ragioni espresse dagli altri,
soprattutto quelle dei più deboli.
 
Beato chi è benevolo con se stesso
e convive serenamente con i propri limiti
e non si meraviglia di quelli che nota attorno a sé.
 
Beato chi sa far leva sempre sul bene
per costruire un mondo più sereno e positivo,
in cui ciascuno possa sentirsi a proprio agio.
 
Beato chi sa cogliere il valore delle differenze
che caratterizzano ogni uomo e ogni donna, 
perché esse manifestano il nome
con il quale Dio chiama ciascuno di noi.
 
Beato chi coltiva in cuore il sogno 
che, lasciando emergere i colori delle nostre differenze, 
vedremo apparire in cielo un grande arcobaleno, 
segno di fraternità e di pace
che vestirà di luce e di colori il mondo intero. 
 
                                                                        G. Q.
 
                               

Resta con noi, Signore

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Resta con noi, amico fedele e sicuro sostegno
dell’umanità in cammino sulle strade del tempo!
Tu, Parola vivente del Padre,
infondi fiducia e speranza in quanti cercano
il senso vero della loro esistenza.
Tu, Pane di vita eterna, nutri l’uomo
affamato di verità, di libertà, di giustizia e di pace.
 
Rimani con noi, Parola vivente del Padre ,
ed insegnaci parole e gesti di pace:
pace per la terra consacrata dal tuo sangue
e intrisa del sangue di tante vittime innocenti;
pace per i Paesi del Medio Oriente e dell’Africa,
dove pure tanto sangue continua ad essere versato;
pace per tutta l’umanità, su cui sempre incombe
il pericolo di guerre fratricide.
 
Rimani con noi, Pane di vita eterna ,
spezzato e distribuito ai commensali:
dà anche a noi la forza di una solidarietà generosa
verso le moltitudini che, ancor oggi,
soffrono e muoiono di miseria e di fame,
decimate da epidemie letali
o prostrate da immani catastrofi naturali.
Per la forza della tua Risurrezione
siano anch’esse rese partecipi di una vita nuova.
 
Anche noi, uomini e donne del terzo millennio,
abbiamo bisogno di Te, Signore risorto!
Rimani con noi ora e fino alla fine dei tempi.
Fa’ che il progresso materiale dei popoli
non offuschi mai i valori spirituali
che sono l’anima della loro civiltà.
Sostienici, Ti preghiamo, nel nostro cammino.
In Te noi crediamo, in Te speriamo,
perché Tu solo hai parole di vita eterna (cfr Gv 6,68).
Mane nobiscum, Domine! Alleluia!
 
                                                               Giovanni Paolo II             
 
 
 

Per i Comunicatori

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Signore di tutte le nostre speranze,
tu sei il Vivente, colui che ha vinto la morte,
e ha mandato il suo Spirito per far nuove tutte le cose.

Tu guidi i passi di tutti gli uomini e di tutte le donne
che camminano sui sentieri della storia;
e sostieni l’impegno di tutti coloro
che partecipano all’opera creatrice
e rinnovatrice dell’universo.

Noi ti offriamo, Signore,
le gioie e i successi di tutti i tuoi figli,
impegnati nei vari ambiti del comunicare,
ti presentiamo il loro indefesso cercarti,
per poterti annunciare
con verità, giustizia, libertà e amore.

Guida tu, Signore, chi nei vari areopaghi
apre nuovi orizzonti di speranza, di vita vera,
di solidarietà, di comunicazione e comunione.

Noi guardiamo con fiducia al nuovo mondo
che ci chiami a costruire con il nostro lavoro
di comunicatori del tuo Vangelo,
e ti preghiamo di dare ali al nostro impegno,
per poter concorrere efficacemente
a ricomporre il mondo in pace e unità.

E tu, Dio di salvezza, d’amore e di speranza,
avvolgi tutti gli uomini e tutte le donne che ti cercano
nel tuo tenerissimo abbraccio di Padre.


Invochiamo lo Spirito su tutti i Comunicatori

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Contempliamo, Signore, la Chiesa nascente,
che tu hai fatto crescere nel silenzio
e nella preghiera del Cenacolo,
dove gli Apostoli, con Maria madre di Gesù,
invocavano lo Spirito Santo.
Fallo discendere su tutti i Comunicatori,
e concedi anche a noi, con il trascorrere dei giorni,
di fiorire in sapienza, maturità spirituale,
prudenza, senno, virtù, grazia e merito.
Riempi i nostri cuori d’amore e slancio apostolico.
 

Lo Spirito, che ha presieduto nel Cenacolo

alla fondazione della Chiesa,
è stato presente anche al nascere e al crescere
delle nostre comunità;
lo stesso Spirito formi le nostre menti,
ci aiuti a comprendere e comunicare la Parola che salva
e tutte le cose nuove che lui solo sa suscitare;
ci renda capaci di una vitalità feconda,
di una creazione nuova, creazione di comunicatori
che non scrivono sulla carta, ma nei cuori,
intingendo la penna nel suo Spirito,
per concorrere a rinnovare il mondo.
 
Ci doni, il divino Spirito, unità, fede viva,
speranza operosa, amore senza fine e vera santità,
operi, ancora una volta in ognuno di noi
e nelle nostre comunità le sue meraviglie,
rendendoci, con il Padre, conformi all’immagine
del Figlio suo Gesù Cristo.

                                             (Libera versione da pensieri del beato G. Alberione)


A causa di Gesù

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Preghiera vocazionale
Dio nostro Padre, ti rendiamo grazie
per i doni di sapienza e di amore
che hai offerto alla tua Chiesa
e all’intera umanità,
attraverso la nostra mirabile storia.
Con la fedeltà del tuo amore,
volgi ancora lo sguardo su di noi,
affinché, come Paolo, a causa di Gesù,
sappiamo cercare, capire e intraprendere
le vie nuove che apri al Vangelo.
Con il soffio del tuo Spirito,
illumina l’intelligenza, rafforza la volontà
e apri il cuore di molti giovani,
perché, attratti da Cristo Maestro,
comprendano la bellezza e l’urgenza di svelare
il volto di Dio nel mondo della comunicazione.
Guidati da Maria, nostra Madre
e Regina degli Apostoli,
insieme, comunicheremo al mondo
Cristo Maestro Via, Verità e Vita,
salvezza e speranza di ogni popolo. Amen.

Preghiamo per le vocazioni

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A te, Signore, con fiducia ci rivolgiamo!
Figlio di Dio,
mandato dal Padre agli uomini di tutti i tempi
e di ogni parte della terra!
Ti invochiamo per mezzo di Maria,
Madre tua e Madre nostra:
fa’ che nella Chiesa non manchino le vocazioni,
in particolare quelle di speciale dedizione al tuo Regno.
 
Gesù, unico Salvatore dell’uomo!
Ti preghiamo per i nostri fratelli e sorelle
che hanno risposto “sì” alla tua chiamata
al sacerdozio, alla vita consacrata e alla missione.
Fa’ che le loro esistenze
si rinnovino di giorno in giorno,
e diventino Vangelo vivente.
 
Signore misericordioso e santo,
continua a inviare nuovi operai
nella messe del tuo Regno!
Aiuta coloro che chiami a seguirti
in questo nostro tempo:
fa’ che, contemplando il tuo volto,
rispondano con gioia alla stupenda missione
che affidi loro per il bene del tuo popolo e di tutti gli uomini.
 
Tu che sei Dio e vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.                                                                                         
  
                                                                           Giovanni Paolo II   

Da Lui, il Maestro, tutta la luce

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Diap. 1            “Da Lui, il Maestro, tutta la luce… .”
                        Contemplando l’immagine del Maestro

Diap. 2            Il grande obiettivo della nostra vita, sempre ribadito dal Beato Alberione è questo: “Vivere Gesù, in Gesù, per Gesù, con Gesù. Stabilire la nostra vita in Lui”.

Diap. 3            Il punto centrale della nostra spiritualità è un’attrazione che genera una profonda relazione interpersonale: «Venite a me». Il Maestro è colui che attira a sé, che invita ad entrare nella sua logica, nei suoi orizzonti…

Diap. 4            Invochiamo la luce dello Spirito per comprendere sempre meglio che cosa vuol dire  “stabilire la nostra vita nel Maestro”, che cosa vuol dire essere chiamati a comunicare le insondabili ricchezze dell’amore di Dio.

Diap. 5           Sentiamoci guardate da Gesù Maestro e guardiamo i particolari dell’immagine che esprime una sintesi visiva del carisma paolino. Sono presenti tutti gli elementi caratterizzanti la vocazione paolina:

Diap. 6           Il libro aperto nella mano sinistra e la scritta: “Io sono la Via e la Verità e la Vita” (contenuto da ricevere e comunicare ogni giorno nell’apostolato);

Diap. 7           Il gesto dell’allocuzione della mano destra di colui che richiede ascolto, attenzione… : “imparate da me”;

Diap. 8           La figura intera e in piedi: non seduto come gli antichi maestri ma un Maestro itinerante sulle strade degli uomini e delle donne di ogni tempo.

Diap. 9            Un Maestro che calza i sandali…

Diap. 10          In piedi sul globo terrestre… non con il globo in mano come in alcune immagini, ma sulle strade degli uomini, sempre in cammino;

Diap. 11         Un Maestro che ha i segni della passione sulle mani e sui piedi (è un Maestro crocifisso), che non solo insegna ma dona la vita, è il Maestro con il cuore di
Pastore.  I segni della passione sono luminosi: la croce luminosa sullo sfondo e l’aureola intorno al capo indicano che il nostro Maestro è un Maestro crocifisso e risorto:  Vivente e glorioso.

Diap. 12         Di fronte a questa immagine tanto significativa per noi accogliamo in silenzio l’invito del Maestro: “Venite a me… Vieni a me, totalmente, con tutta la tua  persona”.

Diap. 13         Don Alberione:

 “Nel 1900, sulla fine dell’Anno santo, a novembre, Leone XIII promulgò un’enciclica la quale era destinata a dare uno sguardo al nuovo secolo che stava avvicinandosi e a dare un indirizzo alla cristianità del nuovo secolo. L’indirizzo era questo: studiare, imitare, seguire Gesù Cristo in quanto è Via e Verità e Vita. Non è una bella espressione, non è un consiglio, è la sostanza della congregazione, essere o non essere paolini. Non si possono fare delle digressioni. Lo studio dev’essere uniformato alla devozione a Gesù Maestro Via e Verità e Vita, la disciplina religiosa deve uniformarsi a Gesù Maestro Via e Verità e Vita, la pietà deve uniformarsi a Gesù Maestro Via e Verità e Vita, l’apostolato deve dare questo. Quando non dà questo è fuori strada e non è benedetto. Quando dà questo è sulla sua via, la via di Dio. Allora benedizioni sopra benedizioni…”.

Diap. 14          Il Maestro dà senso al nostro vivere, diventa sangue del nostro sangue, vita della nostra vita. E’ significativo questo brano di una meditazione alle FSP del 10
dicembre 1932:

  “Oh, quando la grazia investe un’a­nima, è come quando si mette il lievito nella pasta! La fa cre­scere tanto da cambiarla in Gesù e quell’anima poi parla come Ge­sù, pensa come Gesù, guarda come Gesù, ama come Gesù; non è più lei che vive, è Gesù che vive in lei (,,,),,,. Attraverso di noi Gesù vuol parlare, pensare, amare, vivere”.

Diap. 15         Tutti

“… Gesù Maestro: che io pensi… con la tua intelligenza, sapienza,
Che io ami con il tuo Cuore…
Che io veda in tutto con i tuoi occhi.
Che io parli con la tua lingua.
Che io oda solo con le tue orecchie.
Che io assapori quello che tu gustasti.
Che le mie mani siano le tue.
Che i miei piedi siano sui tuoi passi.
Che io preghi con le tue preghiere.
Che io tratti con il tuo tratto.
Che io celebri come tu ti immolasti.
Che io sia Te e Tu sia in me; tanto che io scompaia”.
(Don Alberione)

Diap. 16          Preghiamo
Padre santo, ci hai invitati a seguirti più da vicino. Oggi risuoni nuovamente per noi quella chiamata, che ha segnato per sempre la nostra vita e la vita del Fondatore: “Venite a me, voi tutti”. Donaci lo stesso spirito del Beato Alberione, perché entriamo in un cammino di trasformazione, fino ad essere non solo di Cristo ma a divenire Cristo (cf VC 109), fino ad essere luogo della sua vita a imitazione del nostro Padre san Paolo: “Vivo, ma non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me” (Gal 2,20).


La speranza della croce

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La speranza della Croce
 diap.
Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo….. (musica di sottofondo)
Di null’altro mai ci glorieremo se non della Croce di Gesù Cristo, nostro Signore: egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione; per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati (cfr Gal 6, 14).
2° diap.
l nostro sguardo si fissa su Gesù Crocifisso per contemplare quel grande Amore con cui il Padre ha amato il mondo… e rinnovare in noi la certezza che solo il Signore, crocifisso e glorioso è unica speranza dell’uomo.
3° diap.
Canto
Ascolta e vivrai (Galliano-Semprini)
Il Signore ha qualcosa da dire,
il Signore ti vuole parlare.
Nel silenzio disponi il tuo cuore
se il tuo Dio vorrai ascoltare.
Ascolta e vivrai…
Il Signore ti vuole incontrare,
nel tuo cuore egli vuol rimanere.
Al suo invito non puoi rinunciare
se con Dio vorrai dimorare.
Ascolta e vivrai….
 
4° diap.
Dal Vangelo di Giovanni:
“…Nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”. (Gv 3,13-16)
(musica)
 diap.
Il Papa Giovanni Paolo II esprime la certezza che la Chiesa ha da offrire il bene più prezioso, che nessun altro può darle: è la fede in Gesù Cristo, fonte della speranza che non delude…. Sulla base di questa confessione di fede sgorga dal nostro cuore e dalle nostre labbra una gioiosaconfessione di speranza:
“…tu, o Signore, risorto e vivo, sei la speranza sempre nuova della Chiesa e dell’umanità; tu sei l’unica e vera speranza dell’uomo e della storia;  tu sei “tra noi la speranza della gloria” già in questa nostra vita e oltre la morte”. (EE n° 18)
6° diap.
Esprimiamo la nostra disponibilità ad annunciare Cristo, speranza della gloria, con un canto o una preghiera spontanea.
 
7° diap. 
“Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me…”(Gv 12, 32).
(musica)
8° diap.
Dalla Lettera di San Paolo apostolo ai Romani
“La speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti, mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito.
9° diap.
…Ora, a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto; ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Rm 5,5-8).
 (musica)
La speranza non dà sempre risultati visibili, permette però di non fermarsi. Quando è notte è più bello credere alla luce. La sola cosa che possa impedire a un sogno di realizzarsi è la paura di fallire.  Speranza invece, è continuare a credere quando non c’è più speranza.
10° diap.
La parola della croce è potenza di Dio.
Nella parola della croce splende in tutta la sua luce: il senso, la forza,
la missione di quella virtù che chiamiamo:
11° diap.
La Speranza.
Così la descrive il poetaCharles Peguy:
“Essa è la sorgente della vita, è il germe di ogni nascita spirituale.
È lei che fa sgorgare e zampillare la grazia…
Poiché è piccola, si crede che abbia bisogno delle altre virtù, per camminare: e invece sono le altre ad aver bisogno di lei”.
La piccola speranza è una virtù così potente e così sublime che il poeta, non teme di attribuirla al cuore di Dio. Dio ama talmente gli uomini che si degna di sperare in essi, non vuole allontanare la sua speranza dal più miserabile peccatore.
12° diap.
“Il Padre ha tanto amato il mondo,
che gli ha donato il suo Unigenito” (Gv 3, 16).
La speranza ci invita a contemplare Dio e a considerare il mondo con i occhi nuovi. Ci fa ri-udire la Parola che non si confonde con nessun’altra parola, ci aiuta a ritrovare Dio, che è amore.
13° diap.
Scrive ancora il Papa:
“Maria (…) creatura nuova plasmata dallo Spirito Santo, fa crescere in noi la virtù della speranza.
A Lei, Madre della speranza e della consolazione, rivolgiamo con fiducia la nostra preghiera: affidiamole il futuro della Chiesa e di tutti le donne e gli uomini del mondo” (EE n° 125).
 
14° diap.
“Maria, Madre della speranza, cammina con noi!
Insegnaci a proclamare il Dio vivente;
aiutaci a testimoniare Gesù, l’unico Salvatore;
rendici servizievoli verso il prossimo,
accoglienti verso i bisognosi,
operatori di giustizia,
costruttori appassionati
di un mondo più giusto;
intercedi per noi che operiamo nella storia
certi che il disegno del Padre si compirà.
Invocazione: Maria, Madre della speranza prega per noi!
 
15° diap.
Maria, aurora di un mondo nuovo,
mostrati Madre della speranza e veglia su di noi!
Veglia sulla Chiesa tutta:
sia essa trasparente al Vangelo;
sia autentico luogo di comunione;
viva la sua missione
di annunciare, celebrare e servire
il Vangelo della speranza
per la pace e la gioia di tutti.
Invocazione: Maria, Madre della speranza prega per noi!
16° diap.
Regina della pace
proteggi l’umanità del terzo millennio
!
Veglia su tutti i cristiani:
Veglia sui giovani,
speranza del futuro,
Veglia sui responsabili delle nazioni:
si impegnino a costruire una casa comune,
nella quale siano rispettati
la dignità e i diritti di ciascuno.
Invocazione: Maria, Madre della speranza prega per noi!
17 diap.
Maria, donaci Gesù!
Fa’ che lo seguiamo e lo amiamo!
Lui è la speranza della Chiesa,
e dell’umanità.
Lui vive con noi, in mezzo a noi,
nella sua Chiesa.
Che la speranza della gloria
infusa da Lui nei nostri cuori
porti frutti di giustizia e di pace!” (EE, n°125).
Invocazione: Maria, Madre della speranza prega per noi!
18° diap.
“Chiesa di Dio… non temere!
Nel Vangelo, che è Gesù, troverai la speranza solida e duratura...
Sii certa! Il Vangelo della speranza non delude!
E’ luce che illumina e orienta il tuo cammino;
è forza che ti sostiene nelle prove;
è profezia di un mondo nuovo” (Cf EE, n° 121)
19° diap.
Ci abbracci Signore,
la tua misericordia
perché solo in Te,
Parola Vivente,
Crocifisso per amore,
le nostre paure
e i nostri “perché?”
diventino luce.
20° diap.
Ti saluto, o Croce santa, che portasti il Redentor,
gloria, lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

Il silenzio di Maria, un linguaggio d’eternità

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Diap. 1
Più che parlare della Madonna dovremmo stringerci attorno a Lei in silenzio, per essere introdotti nel mistero di Dio, nel mistero del silenzio. Quando soffriamo quelle solitudini inesprimibili che non possono essere comunicate a nessuno e ci poniamo muti davanti a Dio, in fondo partecipiamo del mistero del silenzio.
Diap. 2
Stare in silenzio è semplicemente accogliere il dono di una Presenza, ascoltare.
Contemplando Uno che ci parla con linguaggio di eternità.
Diap. 3
Madre di Gesù Cristo, io non vengo a pregare. Non ho nulla da offrire e nulla da domandare.
Vengo, madre, soltanto per guardarti.
Essere insieme a te, Maria, qui, dove sei tu.
Non dire nulla, cantare, solo perché il cuore è troppo pieno…
Diap. 4
Perché tu sei bella, sei immacolata, perché sei la Madre di Gesù Cristo…
Perché tu sei la donna, il cui sguardo va diritto al cuore e fa sgorgare le lacrime accumulate.
Semplicemente perché tu esisti, Madre di Gesù Cristo, sii ringraziata.
(P. Claudel)
Diap. 5
Dal Vangelo di Luca
Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu inviato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, ad una vergine, promessa sposa di un uomo chiamato Giuseppe, della casa di David. E il nome della Vergine era Maria.
Diap. 6
“Ti saluto, piena di grazia, il Signore è con te”. A queste parole essa si turbò…
L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Ecco che tu concepirai e darai alla luce un figlio, e gli porrai nome Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; e il suo regno non avrà mai fine”.
Diap. 7
“Lo Spirito Santo verrà su te, e la potenza dell’Altissimo ti adombrerà. Per questo il bambino sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.
Ed ecco che Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei nella sua vecchiaia perché niente è impossibile a Dio.”
Diap. 8
“Allora Maria disse:”
Diap. 9
“Io sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua Parola”
Diap. 10
Ecco
momento meraviglioso in cui si congiungono il cielo e la terra, nel silenzio, senza clamore.
Come è diverso il silenzio dell’isolamento, ossia di una solitudine che èseparazione, dal silenzio che è invece
intimità di amore, comunione così profonda da divenire ineffabile,
da non poter essere detta con nessuna parola del linguaggio umano.
 
Diap. 11
È il silenzio di Maria. Silenzio che si effonde nel cuore della Chiesa, di ogni credente, come un buon profumo o come una eco di canto che giunge dall’altra sponda.
Diap. 12
Vergine del silenzio,              
che ascolti la parola e la conservi,
donna del futuro, aprici il cammino.
Silenzio di chi vigila,
silenzio di chi attende,
silenzio di chi scopre una presenza. Rit.
Silenzio di chi dialoga,
silenzio di chi accoglie,
silenzio di chi vive in comunione. Rit.
Silenzio di chi prega,
silenzio di chi è in pace,
silenzio di chi è uno nello spirito. Rit.
(Machetta, in “Nazaret”,LDC)
Diap. 13
1° solista
Santa Maria, donna del silenzio, riportaci alle sorgenti della pace.
Liberaci dall’assedio delle parole. Da quelle nostre, prima di tutto. Ma anche da quelle degli altri. Santa Maria, donna del silenzio, ammettici alla tua scuola. Tienici lontani dalla fiera dei rumori. Restituiscici il gusto della contemplazione. Rendici persuasi che solo nel silenzio maturano le cose grandi della vita: la conversione, l’amore, il sacrificio, la morte.
2° solista
Un’altra cosa vogliamo chiederti, Madre dolcissima. Tu che hai sperimentato il silenzio di Dio, non ti allontanare dal nostro fianco nell’ora della prova. Quando il cielo non risponde al nostro grido, e la paura dell’abbandono rischia di farci disperare, rimanici accanto.
In quel momento, rompi pure il silenzio: per dirci parole d’amore.
(Tonino Bello, Maria, donna dei nostri giorni)
Diap. 14
Mentre trascorre la vita
solo tu non sei mai:
Santa Maria del cammino
sempre sarà con te.
Rit. Vieni, o Madre, in mezzo a noi.
Vieni, Maria, quaggiù,
cammineremo insieme a Te verso la libertà.
Lungo la strada la gente
chiusa in se stessa va;
offri per primo la mano
a chi è vicino a te.
Rit. Vieni, o Madre, in mezzo a noi.
Vieni, Maria, quaggiù,
cammineremo insieme a Te verso la libertà.
(J.A.Espinosa, in “S: Maria della speranza”, LDC)
Diap. 15
“Chi possiede la Parola del Signore
può ascoltare anche il suo silenzio.
Eglicon la sua Parola opera in noi
e con il suo silenzio si farà conoscere”.
(S. Ignazio diAntiochia)
Pensiamo al silenzio della Vergine Maria. Il silenzio è una qualità del suo essere e della sua natura. Tace di sé, perché tutto in Lei parla di Dio.
Diap. 16
L’anima mia magnifica Maria
(testo di Beato Giacomo Alberione)
L’anima mia magnifica Maria
e il mio spirito esulta
nella mia Madre, Regina e Maestra.
Perché Dio guardò l’umiltà della sua serva
ed ecco, gli angeli e gli uomini
la chiamano beata.
Perché grandi cose ha fatto in lei l’Onnipotente
e la elesse Immacolata, Vergine,
Madre e Assunta in cielo.
La misericordia di Maria si estende
dall’una all’altra generazione
verso coloro che la amano e la cercano.
Diap. 17
La potenza, la sapienza e l’amore di Maria
salvano coloro che sono umili nei loro cuori.
Attira a sé tutti coloro che la contemplano,
e ne seguono gli insegnamenti.
Sazia di beni gli affamati,
ai ciechi dona la luce del cuore.
Dona al mondo Gesù Maestro
che è il frutto benedetto del suo seno.
Egli è diventato per noi sapienza di Dio
e giustizia e santificazione e redenzione per sempre.
Amen.
Diap. 18
Il Signore ci doni
il silenzio e l’attenzione d’amore
di cui era colma la Vergine Maria;
ci doni la capacità di accogliere la Parola,
e la forza che viene dal silenzio
per mettere tutto il nostro essere
al servizio della Parola di vita.
Ci doni, il Signore, nella sua bontà,
quel silenzio che è l’eco della Parola
di cui deve riempirsi tutto lo spazio del nostro essere
reso libero dall’ingombro del nostro io.
Diap. 19
Amen.
(a cura di sr. Wladyslawa Zasiura, fsp)

4a° Domenica d’Avvento 2010

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A un passo dal Natale, la quarta domenica di Avvento ci fa varcare la porta del mistero che avvolge la vita di Giuseppe, sposo di Maria. Discendente di Davide, Giuseppe è chiamato ad assumere la paternità di un bambino di cui non è genitore. Ma come è possibile? E cosa vuol dire questa nascita misteriosa per un giusto d’Israele? Sarà la lapidazione della sposa infedele il risultato della giustizia di Giuseppe (cfr. Dt 22,22-26)? Giuseppe è giusto, ma con una connotazione molto più ampia di quella di “fedele esecutore della Legge”. È giusto perché, contemplando la presenza operante di Dio negli eventi della storia, ha il coraggio di mettersi da parte affinché Maria sia libera di dire sì a Dio. Egli si fa obbediente a ciò che è frutto dello Spirito in lei, lasciando a Dio di continuare a essere il Padre capace di chiamare «all’esistenza le cose che non esistono» (Rm 4,17), così come fu all’inizio del mondo: «In principio Dio creò…» (Gen 1,1).

E Dio crea passando attraverso il grembo di una donna e il cuore di un uomo che ha il compito di dare il nome: «… darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù» (Mt 1,21). Giuseppe dovrà dare al bambino quel nome che Dio ha scelto per lui. Dare il nome scelto da Dio fa di Giuseppe un padre. È padre colui che ama talmente Dio da farsi voce e strumento di Dio per le persone a lui affidate. Giuseppe, “figlio di Davide”, è nato per dire al mondo che Dio si chiama Gesù e che Gesù vuol dire “amore che salva”. Questo nome è ciò che ci rimane di Giuseppe. “Gesù” è l’unica parola implicita detta da lui nei Vangeli, tutto il resto è assoluto silenzio. La verità di Giuseppe è racchiusa nel «nome che è al di sopra di ogni nome» (Fil 2,9), annunziato dai profeti (cfr. Is 7,14), donato dagli apostoli: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina!» (Atti 3,6). In Gesù, Dio diventa l’Emmanuele: “il Dio con noi” che si fa presente e ci salva in ogni luogo dello spazio e in ogni ora del tempo.