Messaggio finale 2022

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 MESSAGGIO FINALE

La Famiglia interpella la Famiglia Paolina

 

Cari sorelle e fratelli della Famiglia Paolina,

con gioia vi scriviamo dopo il nostro 39° Incontro dei Governi Generali della Famiglia Paolina. Desideriamo condividere con voi una sintesi delle giornate vissute, e ringraziarvi per le vostre preghiere che hanno accompagnato queste giornate.

A causa dell’aggravarsi della situazione sanitaria legata alla nuova variante del Covid in Italia, abbiamo anche quest’anno vissuto il nostro incontro online.

La tematica che ci ha guidati è stata sintonizzata sul cammino pastorale della Chiesa dell’AnnoFamiglia Amoris laetitia”. È stato significativo riflettere su questo tema alla luce del 50° anniversario della nascita al cielo del nostro Fondatore, incoraggiati dalla sua promessa: «Così intendo appartenere a questa mirabile Famiglia Paolina: come servo ora ed in cielo» (AD 3).

Abbiamo vissuto questi giorni come un particolare momento di grazia perché lo abbiamo vissuto come “Famiglia” interamente rappresentata. Il tempo di ascolto e condivisione in stile sinodale ci ha aiutato a riconoscere, la ricchezza della nostra identità carismatica di Famiglia.

Abbiamo ascoltato relazioni profonde a carattere biblico (con la prof. Donatella Scaiola), teologico (con il prof. don Dario Vitali), sociologico (con il prof. Francesco Belletti). Da queste possiamo trarre che la Famiglia Paolina, in virtù del carisma e della sua configurazione internazionale, può coltivare relazioni sempre più solidali nella cooperazione dei vari apostolati di ogni Istituto, per svolgere i nostri apostolati a servizio alla e per la famiglia.

Il confronto con fr Marco Vianelli, ofm, e con i coniugi Pierluigi e Gabriella Proietti sull’esortazione apostolica Amoris laetitia ci hanno aiutato a guardare alla famiglia come soggetto nella Chiesa.

Abbiamo anche avuto il privilegio di ascoltare, attraverso la piattaforma #incontripaolini, le testimonianze di quattro coppie dell’Istituto Santa Famiglia presenti nei quattro continenti. È stato emozionante scoprire le abbondanti ricchezze di questo ramo della nostra Famiglia, dove gli sposi hanno scoperto e vissuto la loro vocazione e consacrazione, e dove hanno ricevuto formazione e valido aiuto per vivere il loro amore, superare le difficoltà, sperimentare la bellezza della spiritualità paolina e impegnarsi in varie forme di apostolato e di testimonianza.

Le nostre considerazioni si sono inoltre rivolte alla comprensione dello sviluppo storico e carismatico dell’Istituto Santa Famiglia e agli sviluppi attuali della loro specifica missione ecclesiale. In questo siamo stati guidati da don Roberto Roveran, da Mariella e Claudio Cazzato, membri dell’Istituto. Abbiamo costatato come Don Alberione sia stato profetico nel comprendere la centralità della comunicazione nell’evangelizzazione, e nel percepire la necessità di sottolineare il vivere la santità “in famiglia”.

Infine, don Vito Fracchiolla ha offerto un quadro dell’Istituto oggi a livello internazionale, con oltre 2000 membri presenti in diciannove nazioni, presentando alcune sfide e le grandi speranze per il futuro dell’Istituto.

Dalla condivisione nei gruppi di lavoro è emerso che:

  • è necessario conoscere di più e meglio gli Istituti di vita secolare appartenenti alla nostra Famiglia e specificatamente l’Istituto Santa Famiglia;
  • è auspicabile programmare momenti di ascolto reciproco o avviare “micro progetti apostolici” che ci permettano di approfondire le relazioni tra noi e di crescere nella valorizzazione dei vari doni e servizi presenti nell’unico corpo che è la Famiglia Paolina;
  • i membri dell’Istituto Santa Famiglia, per la loro specifica vocazione, sono in un certo senso “gli occhi e le orecchie” della Famiglia Paolina nel mondo perché vivono e condividono concretamente le preoccupazioni e le speranze delle famiglie di oggi;
  • la sinodalità è una “chiave” che ci aiuterà in questo cammino di crescita nella relazione tra di noi e in un maggiore servizio alla missione della Chiesa.

Queste piccoli e grandi prospettive danno un orizzonte sereno e attivo al nostro futuro, nel comune impegno per essere sempre più testimoni del nostro essere un’unica Famiglia chiamata ad annunciare la “buona notizia” del Vangelo!

Abbiamo concluso i nostri incontri esprimendo profonda gratitudine, affetto e augurio ai nostri fratelli della Società San Paolo, che stanno concludendo il loro mandato di servizio alla Congregazione e si preparano al prossimo Capitolo generale. In particolare li sosteniamo con la nostra preghiera.

Grati al Signore per la ricchezza di questi giorni di condivisione, e consapevoli del grande dono di appartenere alla nostra meravigliosa Famiglia chiamata a vivere e dare Gesù Via, Verità e Vita ad ogni uomo, vi inviamo i nostri più affettuosi saluti.

Roma, 18 gennaio 2022

I partecipanti al XXXIX Incontro dei Governi Generali della Famiglia Paolina

 

Video

◘ Relazione di Donatella Scaiola
Titolo: Fondamenti biblici della Famiglia.

◘ Relazione di Don Dario Vitali
Titolo: Il ruolo del laicato nella Chiesa, identità e vocazione della Famiglia.

◘ Relazione di Francesco Belletti
Titolo: Una buona notizia nel mondo contemporaneo: la famiglia

◘ Tavola rotonda: Lettura di Amoris Latitiae parte 1 / parte 2 / parte 3
Pierluigi e Gabriella Proietti e P. Marco Vianelli, ofm
A partire dall’esperienza, cosa chiede oggi la Chiesa alla Famiglia, un nuovo modo di porsi, la vocazione della Famiglia nella Chiesa. Coordinate che ci fanno capire la Famiglia come soggetto.

 


Missionari uccisi nell’anno 2021

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Secondo i dati raccolti dall’Agenzia Fides, nell’anno 2021 sono stati uccisi nel mondo 21 missionari: 12 sacerdoti, 1 religioso, 2 religiose, 6 laici. Riguardo alla ripartizione continentale, il numero più elevato si registra in Africa, cui segue l’America, l’Asia, e quindi l’Europa.

Proseguendo il suo servizio di raccolta delle informazioni relative ai missionari uccisi nel corso dell’anno, l’Agenzia Fides usa il termine “missionario” per tutti i battezzati, consapevoli che in virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario. Nessuna delle vittime ha compiuto imprese o azioni eclatanti, ma ha semplicemente condiviso la stessa vita quotidiana della maggior parte della popolazione, portando la sua testimonianza evangelica come segno di speranza cristiana.

BRASILE
La città di Rio de Janeiro omaggia le Paoline per i 90 anni di presenza e missione in Brasile

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I 90 anni di presenza delle Figlie di San Paolo in Brasile (1931-2021) sono stati commemorati con celebrazioni, eventi, conferenze, interviste e altri riconoscimenti in tutto il Paese.

Tra i molti eventi che hanno messo in evidenza la presenza e l’azione apostolica delle Paoline in Brasile, risalta l’omaggio della Camera Municipale di Rio de Janeiro, che ha consegnato alla Congregazione la Medaglia Pedro Ernesto, massimo riconoscimento a chi si distingue nella società brasiliana o internazionale.

Alla cerimonia hanno partecipato autorità religiose e civili, personalità del mondo della cultura, dell’educazione e del commercio.

Nelle sue parole di ringraziamento, sr Renilda Formigão, in rappresentanza della Superiora provinciale, sr Ana Marlene Konzen, ha detto: «Il mondo ha bisogno di speranza e, in questo scenario, le Paoline continueranno a contribuire all’edificazione di una società giusta, fraterna e solidale». Attraverso un video è stata presentata la vita e la missione delle Figlie di San Paolo in Brasile durante questi 90 anni. Il consigliere comunale, Reimont Luiz Otoni Santa Barbara, ha chiuso la cerimonia con parole di stima e apprezzamento per la presenza apostolica della Congregazione nel territorio nazionale: «Viviamo in uno stato laico, ma con gente che crede, gente di fede. Siamo orgogliosi di rendere omaggio alle Paoline, così preziose. Hanno segnato la vita del Brasile e la nostra storia. L’elenco dei nomi che hanno ricevuto la Medaglia Pedro Ernesto oggi è più ricco. Lunga vita alle Figlie di San Paolo. La loro esistenza è un bene per tutti noi».

Battesimo del Signore 2022

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Tu sei il Figlio mio, l’amato

Lc 3, 15-16.21-22

Giovanni mi dice: «Vuoi sapere che volto e che cuore ha il tuo Dio? Allora ascolta la parola di Gesù e contempla la sua azione a tuo favore».

Ma in che modo Gesù dice Dio? Mettendosi in fila coi peccatori, facendosi battezzare con loro, ovvero scendendo nell’abisso del male di ciascuno, per stare accanto ad ogni uomo e ricondurlo al di là del potere dell’ombra. Gesù narra di un Dio che va a fondo con l’uomo; un Dio che per scovare anche l’ultimo uomo e poterlo rassicurare, sale su una croce ritrovando così l’amato perduto, il malfattore.

Il mio limite diventerà così possibilità e condizione perché il cielo di Dio si possa letteralmente squarciare sopra di me, in modo d’essere raggiunto dalla sua stessa vita che è Amore, lo Spirito Santo. Allora comincerà per me una vera e propria ri-creazione, simboleggiata qui dalla colomba, immagine di quella che sorvolò la terra dopo il diluvio delle origini, segno della pace ristabilita per sempre. E in ultimo, la mia povertà sarà l’occasione perché la misericordia possa pronunciare le parole più belle che l’Amore possa dire al suo amato. «Tu sei il Figlio mio, l’amato».

Ti amo per quello che sei, come sei, a prescindere. Amo te per quanto sia grande il tuo peccato, la tua debolezza, semplicemente perché sei mio figlio.

Tratto dalle Omelie di don Paolo Scquizzato

 


Epifania del Signore 2022

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Camminare per scoprire orizzonti nuovi

Mt 2, 1-12

Non siamo esseri compiuti ma perfettibili. In via di compimento. E allora occorre camminare, scoprire orizzonti nuovi, e non accontentarsi di verità prestabilite, di sterili definizioni dogmatiche, di catechismi inamidati. La tradizione ebraica sostiene che «non vi sia nulla di scritto una volta per tutte e che, sempre, il senso vada ancora scoperto» (M. Muller Colard).

I Magi pagani, sono molto evangelici in realtà. Perché il vangelo non dà soluzioni, non indica strade obbligate, non semplifica la vita. Il vangelo è per gli inquieti, per coloro che lasciano tane e nidi, per coloro che rifiutano che le pietre si trasformino in pane per evitare la sciagura di averne a disposizione per tutta la vita.

Il cristianesimo è l’avventura (fede) di chi fa propria l’accettazione del rischio, contro la religione che usa il proprio dio come polizza assicurativa sulla vita.

Essere cristiani significa disimparare a colorare rimanendo dentro i margini, imparando a ribellarsi e trasgredire tutte quelle leggi che non porteranno mai l’umano a sbocciare.

Allora si farà esperienza della grazia, come i Magi hanno fatto esperienza del bambino. Ma con la consapevolezza che «grazia non è la pace, e che la pace non è la tranquillità» (M. Muller Colard).

Essere discepoli di Gesù significa non diventare migliori, ma diventare finalmente sé stessi.
Come i Magi potersi inchinare dinanzi alla vita fragile e indifesa, consapevoli che solo chi condivide con l’altro il proprio mondo interiore, può nutrire la speranza di trasformare il mondo intero.

Tratto dalle Omelie di don Paolo Scquizzato

 


STATI UNITI
Leggi la Bibbia con me!

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All’inizio dell’Anno biblico della Famiglia Paolina, sr Anne Flanagan, della provincia USA-ESC, si è sentita fortemente ispirata a leggere la Bibbia dall’inizio alla fine, ma non da sola. Il 24 novembre 2020 ha invitato i suoi 28.000 follower su Twitter: Leggi la Bibbia con me!

I post giornalieri del blog suggerivano tre capitoli al giorno (aggiungendo due salmi la domenica e un salmo per ogni giorno di quaresima) e fornivano collegamenti alla Bibbia sul sito web della Conferenza episcopale degli Stati Uniti. Spesso i post sono stati arricchiti con commenti, riflessioni personali, arte, musica o consigli sui libri.

L’esperienza è terminata il giorno di Natale 2021 con Apocalisse 21-22 e Salmo 150. Coloro che hanno completato il progetto sono stati invitati a comunicare il proprio indirizzo postale per ricevere un segnalibro appositamente progettato. Questo ha fornito l’occasione a diversi lettori (dagli Stati Uniti e nel mondo, dallo Zambia all’Australia) di esprimere cosa ha significato per loro partecipare all’Anno Paolino della Bibbia. Ecco alcune risposte.

Dalla Florida

Dio ti benedica! Ti ringrazio per questo anno di lettura della Bibbia. I tuoi post e le preghiere sono stati molto utili nel prepararci alla lettura. L’anno è andato incredibilmente veloce!

Dal New Jersey

Volevo ringraziarti per aver letto la Bibbia nell’ultimo anno! È stato davvero fantastico e mi ha dato la possibilità di leggere la Bibbia per la prima volta dopo diversi anni.

Dall’Australia

Grazie mille per la tua guida in questo periodo. Non avevo mai letto la Bibbia ho trovato l’esperienza semplicemente meravigliosa. Ho apprezzato i tuoi commenti e i tuoi consigli.

A sr Anne Flanagan le nostre congratulazioni per questa splendida iniziativa.

KENYA
Animazione per i catechisti

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Per celebrare l’Anno Biblico Paolino, Paulines Publications Africa, ha realizzato incontri di formazione per catechisti sulla Bibbia e la catechesi. L’animazione è stata fatta nelle tre diocesi di Maralal, Isiolo e Marsabit. Questi luoghi del Kenya sono tra i più emarginati e poveri. A causa delle difficoltà economiche, ai catechisti mancano gli strumenti essenziali per l’opera di evangelizzazione.

Paulines Publications Africa, con l’aiuto del programma Overseas Bible Outreach- Spread the Word, della Corea del Sud, ha finanziato un progetto di aiuto affinché, oltre ai programmi di animazione, ai catechisti venissero offerti i libri di catechesi e la Bibbia. I vescovi di queste tre diocesi, che appartengono alla congregazione dei Missionari della Consolata, sono stati molto grati per il supporto ricevuto dalle Paoline e dai benefattori. Assicuriamo a queste sorelle le nostre preghiere e il nostro sostegno per il loro instancabile impegno.

Maria Madre di Dio 2022

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Maria madre della fatica del capire

Lc 2, 16-21

«Vergine Madre, figlia del tuo figlio, in cui il suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura» (Dante).
Maria è madre della fatica del capire. Con la calma propria degli amanti è divenuta discepola del suo figlio. L’assurdo, il dubbio, la domanda non l’hanno risparmiata se un giorno s’è recata da Gesù con l’intento di riportarselo a casa ritenendolo impazzito.
Maria la madre, non è stata preservata nemmeno dal dolore. L’amore non toglie l’amato dalla sofferenza, ma accompagna, sta accanto e con-patisce.
Dopo una vita passata a maturare alla luce del figlio, non è divenuta Madonna, ma discepola, aggrappata al patibolo infame, scoprendo lentamente che a compiere una vita, non è l’essere integerrimi di fronte alla Legge divina ma un amore capace di andare sino alla fine.
Maria ha permesso a Dio di diventare grande in lei; acconsentendo a questa azione di Dio in sé, è diventata grande lei stessa: si è dilatata da diventare pienamente se stessa, è sbocciata.
Nel vuoto interiore (verginità), Dio ha trovato lo spazio sufficiente e necessario per poter crescere. La nostra povertà è il luogo in cui Dio può diventare grande in noi.

La nostra vita cos’è se non un lento cammino di costruzione di sé, di continua ri-nascita? E questo avverrà attraverso la nostra umanizzazione, incarnazione, sino a diventare perfetti come Dio Padre.

Tratto dalle Omelie di don Paolo Scquizzato