Pasqua di risurrezione 2022

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Carissime sorelle e giovani in formazione,

nella notte di Pasqua sentiremo cantare: «O notte più chiara del giorno… O notte che non conosce tenebre». Parole antiche, quelle dell’Exultet, che, dai primi secoli dell’era cristiana, riecheggiano ogni anno nelle nostre chiese. Parole di struggente bellezza, che ci commuovono fino alle lacrime.
La notte che precede l’alba della risurrezione è più chiara del giorno perché, nelle tenebre della disumanità, il Padre strappa alla morte il Figlio che porta in sé tutte le ferite, tutti i dolori dei crocifissi della storia….

Questa “grande notte” è la prova che niente può fermare l’Amore. Ma è anche la più grande sfida alla nostra fede, minacciata dalla tentazione di fermarsi al venerdì santo della violenza e della morte, di cui siamo ogni giorno testimoni.
«Il solo vero peccato è rimanere insensibili alla risurrezione», diceva Isacco il Siro. Per questo, oggi più che mai, siamo chiamate ad annunciare che non vi sono situazioni umane senza sbocco, che la croce «è sempre collocazione provvisoria» (T. Bello), che le lacrime di quanti soffrono saranno asciugate, «che con Gesù non è mai finita, non è mai troppo tardi» (papa Francesco), che «la risurrezione è il trionfo del senso su tutto ciò che minaccia di distruggerlo, è la vittoria della comunione su tutto quello che divide gli uomini» (P. Giuntella).

La Pasqua di Gesù, sorelle, sia vissuta e testimoniata, quest’anno, come luogo di “ricostruzione” della speranza al di là di ogni evidenza, luogo della promessa che non viene mai meno. Alimentiamo in noi e attorno a noi il gusto dell’avvenire e il respiro della speranza, perché così dice il Signore: «Io conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo – oracolo del Signore – progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza» (Ger 29,11).

Il Signore ci doni di essere donne di comunione e di speranza, donne che, nell’esercizio dell’apostolato, «suonano potente la tromba della risurrezione» (don Alberione) per dire a tutti: «Sì, ne siamo certe: Cristo è veramente risorto!». Facciamoci “vangelo” di pace e comunicatrici della gioia di cui il Risorto ci fa dono. Allora l’energia della vita nuova abiterà il nostro annuncio e l’amore – che è il vero frutto dello Spirito – lo feconderà.

Con affetto e riconoscenza, assieme alle sorelle del governo vi auguro una luminosa Pasqua di risurrezione. Questo augurio si estenda ai vostri familiari, ai collaboratori e ai cooperatori, agli amici e ai benefattori.
Allo Spirito del Risorto affidiamo in modo particolare il Capitolo generale dei fratelli paolini, che si svolgerà ad Ariccia dal 29 maggio al 19 giugno 2022.

In comunione di gioia e di speranza.

sr Anna Caiazza
e Sorelle del governo generale


Domenica di Pasqua 2022

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

 …Vide e credette  

Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due.
Simon Pietro entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario che era stato sul suo capo non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

Corriamo anche noi insieme a Pietro e Giovanni, corriamo al sepolcro, entriamo anche noi per vedere e credere. Oggi celebriamo la ragione del nostro credere: Dio ha sconfitto il peccato e la morte e ci ha aperto una via nuova. Il Risorto dona a noi se stesso vincitore della morte e del dolore perché possiamo riprendere speranza ed entrare nel canto di gioia, pur dentro le lacrime.
Non moriremo, ma vivremo insieme a Colui che è tronato vivo dai morti. Non c’è annuncio più grande di questo: Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.

Per oggi
e solo per oggi,
Signore,
che io viva
da creatura nuova

Da Facebook @Suor Roberta Vinerba

 


ITALIA
Il Vangelo secondo Marco. Una rilettura

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Martedì 5 aprile nella Libreria Paoline International di via del Mascherino in Roma, è stato presentato il libro Il Vangelo secondo Marco. Una rilettura del professore ed economista italiano Luigino Bruni.

La serata è stata moderata da Eugenia Scotti, autrice e conduttrice di TV2000, e sono intervenuti Andrea Monda, direttore dell’Osservatore Romano, e lo stesso l’autore.

In questo libro, che è una lettura spirituale del Vangelo di Marco, Luigino Bruni, con il cuore dell’appassionato e l’attenzione analitica dell’economista, si mette in dialogo con l’evangelista Marco e con i protagonisti del suo scritto. A loro pone domande e ascolta le risposte, approfittando dei vari registri letterari di questo vangelo: la prosa, la poesia e la preghiera.

L’evento è stato trasmesso anche sulla pagina Facebook della libreria @libreriaPaolineinternational.

 

Domenica delle Palme 2022

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

 …Stendevano i loro mantelli  

«Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui».
Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo:
«Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!». (Lc 19, 30.35-38)

Oggi il Signore
entra nella città che lo crocifiggerà: città volubile che oggi lo acclama e tra poco lo condannerà. Oggi entra in sella ad un asino, come Davide che prese possesso di Gerusalemme come Re. Il Figlio di Davide è il Re che entra per prendere possesso di un regno che ha come trono la croce. Oggi gli estremi si toccano: l’osanna e il crucifigge che ascolteremo nel Passio, oggi il Re è acclamato e schernito, oggi entriamo nei giorni santi nei quali siamo messi a confronto con i paradossi e le contraddizioni del nostro cuore. Dove il Signore vuole regnare da re ma anche dove nel mentre lo acclamiamo lo rinneghiamo come Pietro.

Per oggi Signore
e solo per oggi
ti prego di mettere nel mio cuore
l’acclamazione vera di te
che sei il Re.

Da Facebook @Suor Roberta Vinerba


NIGERIA
Paoline al mercato di Kabba

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

È bello vedere che la nostra missione non si limita a un luogo oppure a una classe sociale particolare, ma ovunque c’è il popolo di Dio l’apostolato paolino è importante e prezioso.

Veramente Don Alberione diceva: «Poiché la gente non va in chiesa, occorre che la Chiesa vada alla gente». Queste parole sono diventate una forza motrice e una fonte di ispirazione per sr Janet e sr Vivian che sono andate con tanti libri, Bibbie e Vangeli a Kabba, Stato di Kogi, nella diocesi di Lokoja, in Nigeria.

Mosse dal desiderio di raggiungere quante più persone possibili, le due paoline dopo l’esposizione di libri realizzata al ritiro annuale dei sacerdoti, hanno deciso di estendere la mostra al mercato di Kabba.

Quando sono arrivate al mercato e cominciato a esporre i libri, hanno attirato l’attenzione di tutta la gente del posto. Sui volti delle persone si poteva leggere confusione e ansiosa attesa: cosa potevano vendere le suore in un mercato all’aperto? A questa reazione le due missionarie si sono sentite intimidite ma, affinché il Messaggio venisse comunicato, non si sono arrese superando la timidezza dietro un sorriso.

Un buon numero di persone hanno visitato lo stand e fatto domande sull’apostolato delle Figlie di San Paolo e sul materiale presentato. Tutti sono stati aiutati nella loro ricerca. Anche una pastora protestante ha visitato la mostra e acquistato la Bibbia Africana.

Così hanno scritto da Kabba: «Come succede in molti posti, la gente ci chiedeva se saremmo tornate nei giorni successivi. È stata un’esperienza bellissima e appagante».

 

Quinta domenica di Quaresima 2022

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

 …Si mise a scrivere  

Gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». (Gv 8,3-11)

Mani che afferrano,
per uccidere, dita che stritolano per ferire, la concitazione dello sdegno e del giudizio. E poi Gesù che scrive con il dito sulla sabbia, che non alza la mano per colpire, che si china verso terra senza ferire con occhio sdegnato. Fra di loro, in mezzo, la donna. Una donna colpevole secondo la Legge, stretta nella sua vergogna, rassegnata a morire di morte infame. Ma Gesù apre una via nuova di misericordia e di verità. «Non ti condanno», «non peccare più»: è la misericordia di Dio che dona alla donna il potere di non peccare. L’amore ti cambia, non la legge.

Sii benedetto Gesù,
tu che distingui
il peccatore dal peccato,
l’errore dall’errante.
Sii benedetto, perché il tuo dito
mai è rivolto contro di me.
Sii benedetto, Gesù,
ricco di misericordia e di verità.
Amen.

Tratto dal libro Il Vangelo si fa strada di Roberta Vinerba, Paoline


KENYA
Su Radio Maria Nairobi il programma Viaggio nella Bibbia

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Il programma radiofonico The Bible Journey Program, realizzato e condotto su Radio Maria Nairobi da sr Beatrice Wanjiku Njau, delle Figlie di San Paolo, ha lo scopo di aiutare gli ascoltatori a familiarizzare con la Parola di Dio e capirne il significato. È concepito come un’indagine pratica ma approfondita sulla Bibbia, un viaggio inteso ad aiutare i cristiani e tutti coloro che sono interessati, a comprendere la Sacra Scrittura.

Inizialmente il pubblico era piuttosto limitato perché c’è grande difficoltà a trovare le frequenze radio a Nairobi. La radio resta sempre uno dei mezzi di comunicazione più utilizzato.

Attualmente The Bible Journey è il programma di Radio Maria Nairobi con più ascoltatori. È seguito da giovani, adulti, catechisti, sacerdoti, religiosi, seminaristi e gente comune.

Sr Beatrice Wanjiku Njau ci dice che «È una gioia poter “Dare le ali al Vangelo” come ci ha incoraggiato Maestra Tecla. Speriamo per grazia di Dio di continuare questo bellissimo ministero attraverso la Radio»

GRAN BRETAGNA
Fermati e prega per la pace in Ucraina

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Dalla Gran Bretagna le nostre sorelle ci hanno scritto:

«Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, le immagini che dominano i nostri schermi TV, social media e giornali ci hanno commosso profondamente. Oltre ad essere collegate ad alcune iniziative ecclesiali e sociali del posto per fornire aiuti, le Figlie di San Paolo e gli impiegati dei Centri Paoline hanno rivolto un invito ai clienti: Fermati e prega per la pace in Ucraina. Molto spontaneamente ogni giorno, secondo gli orari della libreria, ci fermiamo e invitiamo tutti a pregare. Abbiamo pubblicizzato questa iniziativa attraverso i nostri canali social e abbiamo fatto un punto di richiamo nelle nostre vetrine.

A Glasgow il 25 marzo, i vescovi della Scozia hanno invitato i fedeli a radunarsi in St George’s Square per prendere d’assalto il cielo con la preghiera in comunione con Papa Francesco che consacra la Russia e l’Ucraina alla Madonna. Noi ci siamo».

Quarta domenica di Quaresima 2022

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

 …Gli corse incontro  

Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: «Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio». Ma il padre disse ai servi: «Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato». E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: «Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo». Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. (Lc 15,20-28)

Dio ti aspetta,
Dio è un padre che scruta l’orizzonte sperando il ritorno del figlio ingrato.
Vistolo, ne ha compassione, esce di corsa da casa per andargli incontro,
per accorciare le distanze, per togliergli anche la fatica dell’ultimo tratto.
Raggiuntolo, gli getta le braccia al collo e lo bacia,
felice per questo figlio ritrovato, senza ombra di recriminazioni o di giudizio.
Dio è così: pronto al perdono, pronto ad accoglierci sempre, e a far festa per noi.
Un amore che ci guarisce dalle fughe che sempre intraprendiamo,
che ci portano in terre inospitali, che ci affamano.
Un amore che va incontro anche alla durezza del fratello maggiore,
che pretende di « guadagnare » con i suoi meriti lo statuto di figlio.

Abbà Padre
ti chiamo con il nome
con cui ti chiamava Gesù,
chiedendo a lui la tenerezza
infinita per te.
Ti invoco, Abbà Padre,
nel dono dello Spirito, che ho ricevuto
per non avere più paura, per non scappare
più dalla tua presenza.
Custodisco nel cuore la tua parola, Padre,
oggi, domani e sempre, perché voglio inabissarmi
nella tua paternità misericordiosa e infinita. Amen.

Tratto dal libro Il Vangelo si fa strada di Roberta Vinerba, Paoline