Novembre 2021

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Casa del Padre

NOME DATA LUOGO DI TUMULAZIONE
Maria Giuseppa – Maria Ambrogia SEDDA 07/11/2021 Castagnito
Teresa – Maria Elisabetta RIBONI 15/11/2021 Castagnito
Léa RAHARISOA 29/11/2021 Antananarivo
Kyoko – Maria Dolores NAKANO 12/11/2021 Hiratsuka
Leonilda MENOSSI 07/11/2021 São Paulo
Teresita – Maria Ausilia LORESTO 15/11/2021 Lipa
Martha GOMEZ 15/11/2021 Bogotà
Philomena – Mary Scolastica D’SOUZA 18/11/2021 Mumbai
Antonietta COLONNA 12/11/2021 Roma – San Lorenzo Verano
Jolly Carmela CHERIYANTHANATH 01/11/2021 Mumbai
 Lucia CARLEO 27/11/2021 Castagnito

ITALIA
Semi del Verbo, Segni dei tempi

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Con le debite precauzioni del momento: green pass e mascherina, giovedì 11 novembre 2021, nella libreria Paoline Multimedia Internazionale di Roma, ha avuto luogo la presentazione del libro Semi del Verbo, Segni dei tempi, edito dalla San Paolo. Un libro di grande valore e attualità, che si interroga su quali atteggiamenti avere e quali strade scegliere per fare teologia, nella odierna cultura scristianizzata.

Per l’autore, il noto teologo italiano Giuseppe Lorizio, docente alla Pontificia Università Lateranense, oggi occorre leggere i Semi del Verbo, che sono i Segni dei tempi, cioè fare una teologia induttiva che si china come a spigolare, a raccogliere i semi che il cristianesimo ha diffuso nel mondo e nella storia. E occorre farlo con una umile vicinanza alla terra, vicinanza alle tragedie dei profughi, alle guerre e alle incertezze di tutti, compreso l’incubo della sciagura pandemica mondiale.

Questo evento, con grande partecipazione di autorità religiose e docenti, ha condotto a riflettere e confrontarsi, alla luce della fede cristiana, sul senso delle vicende storiche che stiamo attraversando.

 

Seconda domenica di Avvento 2021

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Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio

Luca 3, 1-6

La parola di Dio abita il deserto e uomini silenziosi.

«Dio è sovranamente indifferente a ciò che l’uomo costruisce, ma per amore dell’uomo invia la sua parola a uomini incontaminati dalla civiltà, e la sua parola li rende gestatori dell’avvenire» (Giovanni Vannucci).

«Il saggio quanto meno opera più crea», dice la tradizione del Tao.

L’incarnazione avverrà nell’utero di una donna che non opera, non-conosce-uomo. La verginità feconda è proprio il mistero di un vuoto abitato, disponibilità di essere visitati nell’inazione.

Il deserto – cui si fa riferimento nel testo di Luca è un non-luogo, esperienza esistenziale, in cui tutto è ridotto a silenzio, e quindi a possibilità di ascolto. E qui il Battista battezza, invita cioè alla consapevolezza di sé. Chiede il coraggio di scendere (simboleggiato con l’immersione nell’acqua) nel proprio mondo interiore, al fine di salire alla vita piena, alla possibilità di vivere un principio di rinascita (emersione dall’acqua). Solo chi conosce il proprio mondo interiore potrà conoscere Dio e il mondo fuori di sé. «Conosci te stesso, e conoscerai te stesso e Dio» recitava l’iscrizione posta sul tempio di Apollo a Delfi.

E sarà solo in questo processo di morte-rinascita, che si sperimenterà il perdono dei peccati. Se si compie il grande viaggio interiore, se si frequenta il deserto in noi stessi perché ormai caduto ogni appiglio in cui si sperava la salvezza, fatto d’immagini, desideri, illusioni allora si giungerà al contatto col Dio in noi, facendo così esperienza di quell’Amore capace di frantumare il peccato, la propria sconfitta esistenziale.

Sarà questo il momento in cui «ogni uomo vedrà la salvezza di Dio».

È molto bello che ora siamo chiamati a vedere la salvezza, e non più a doverla fare. Siamo salvati, non dobbiamo salvarci

L’amore raggiunge sempre l’amato, ovunque questo si trovi, fosse anche all’inferno, e sempre in modo gratuito. E l’amore ci raggiungerà come evento di bellezza, appunto da vedere, da accogliere. Ed è ancora più bello che il testo dica: ogni uomo potrà vedere questa salvezza. Proprio ogni uomo, di ogni o nessuna religione, di ogni latitudine e qualsiasi tempo.

Tratto dalle Omelie di don Paolo Scquizzato

 


KENYA
Libri liturgici in swahili

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Il 12 novembre 2021, nel Seminario Maggiore di Nairobi, durante una solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Presidente della Conferenza episcopale, S. E. Mons. Martin Kivuva, con tutti i Vescovi del Kenya e la partecipazione di molti sacerdoti, chierici, religiosi e fedeli, si è tenuto il lancio dei nuovi libri liturgici in swahili, Misale Ya Kiroma (Messale Romano), Masomo Ya Misa (Lezionario in 3 volumi) e Misale Ya Kila Siku (Messalino quotidiano).

Una grazia per la Chiesa Cattolica in Kenya, che permette ai sacerdoti e ai fedeli di partecipare in modo cosciente, pieno, attivo e fruttuoso alla celebrazione eucaristica.

Nel 2013 la Conferenza episcopale del Kenya aveva chiesto alle Edizioni Paoline di Nairobi di realizzare il progetto dei libri liturgici in swahili. Considerando che la Conferenza episcopale della Tanzania stava lavorando allo stesso progetto, durante l’Assemblea regionale dei vescovi in Malawi nel 2014, sr Teresa Marcazzan, allora direttrice delle Edizioni Paoline, propose e ottenne che le due Conferenze episcopali lavorassero insieme per preparare il nuovo Messale Romano utilizzando il testo della Biblia ya Kiafrika, delle Paoline.

Il lungo e impegnativo lavoro di revisione e traduzione di nuovi testi liturgici è durato sette anni. È stato possibile grazie alla disponibilità e dedizione di molti collaboratori.

La direttrice delle Edizioni Paoline Africa, sr Praxides Nafula, nella sua presentazione, ha fatto un excursus di questo lungo cammino e ha ringraziato tutti i collaboratori: dalla Congregazione del Culto Divino e Disciplina dei Sacramenti, alle commissioni liturgiche del Kenya e della Tanzania, ai molti redattori, al gruppo editoriale-grafico delle Paoline e al redattore generale dell’opera don Rinaldo Ronzani, missionario comboniano. Ha inoltre ringraziato le agenzie di finanziamento e i benefattori, non dimenticando Mario Borello, direttore della tipografia, Arti Grafiche Cuneo.

Al termine della solenne celebrazione, S.E. Mons. Martin Kivuna ha rivolto parole di apprezzamento e ringraziamento a tutti e in particolare alle Edizioni Paoline di Nairobi.

Le Paoline hanno così commentato: «Ci siamo sentite veramente figlie della Chiesa! E abbiamo sentito fortemente la bellezza della nostra missione. Siamo piene di gioia e gratitudine al Signore!».

ITALIA
La Famiglia Paolina ricevuta da Papa Francesco

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Giovedì 25 novembre, in occasione delle celebrazioni per i 50 anni dalla morte del Beato Giacomo Alberione, Papa Francesco ha ricevuto in udienza 150 membri della Famiglia Paolina.

«Continuate sull’esempio del vostro fondatore a scegliere i mezzi di comunicazione come ‘pulpito’ perché, come lui stesso diceva, si possa far conoscere Gesù Cristo agli uomini del nostro tempo con i mezzi del nostro tempo».

Il Pontefice, dopo il saluto del superiore generale della Società San Paolo, don Valdir José De Castro, rievoca il ritratto che fece san Paolo VI nel 1969, davanti allo stesso futuro beato: «Umile, silenzioso, instancabile, sempre vigile, sempre raccolto nei suoi pensieri, che corrono dalla preghiera all’opera, sempre intento a scrutare i ‘segni dei tempi’, cioè le più geniali forme di arrivare alle anime. Ha dato alla Chiesa nuovi strumenti per esprimersi, nuovi mezzi per dare vigore e ampiezza al suo apostolato, nuova capacità e nuova coscienza della validità e della possibilità della sua missione nel mondo moderno e con mezzi moderni».

Sono espressioni, secondo Papa Francesco, che interpellano tutti i membri della Famiglia Paolina nella «concretezza della loro esistenza di consacrati, che dalla preghiera riceve la capacità di scrutare i ‘segni dei tempi’ per adeguare i progetti apostolici alle situazioni e ai bisogni della gente di oggi».

Prima domenica di Avvento 2021

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Avvento: tempo della sorpresa

Lc 21, 25-28.34-36

L’Avvento è il momento in cui maggiore dovrebbe essere la consapevolezza che ciò che conta è un atteggiamento di apertura, disponibilità, vastità affinché la vita che è in noi – come granello di senape – possa crescere sempre più e compiere la sua opera di edificazione. Ma ciò richiede silenzio, cessazione dell’opera, lasciar fare, lasciare che lo Spirito in noi compia la sua opera di deflagrazione. Occorre vivere il vuoto, che non è assenza di, ma solo pura energia, piena possibilità, costatando alla fine che si è trasformati in quel medesimo spirito, ossia capaci di amore e pienezza di umanità. Avvento come lasciare aperte le porte del proprio mondo interiore, perché si frantumino le nostre attese e si possa essere finalmente raggiunti dall’imprevedibile.

La vita rinata nel grembo dell’Avvento dovrebbe essere continua apertura al Mistero, e quindi alla venuta dell’impossibile perché – come diceva Jacques Derrida – «solo l’impossibile è reale». Attendessimo solo il possibile ci visiterebbe la ripetizione, lo scontato e in ultima analisi un mondo di fantasmi.

L’Avvento è il tempo della sorpresa dunque, dello stupore. E non si dà sorpresa in ciò che riteniamo possibile, perché il grembo dello stupore è solo l’insperato.

In fondo è ciò che ha vissuto Maria, la donna che attendeva il già dato, il già conosciuto: «Come è possibile? Non conosco uomo…».

Come Maria abbiamo necessità di porci in ascolto, diventare silenziosi per convertire i nostri cuori e farci capaci di apertura all’impossibile. Alla fine saremo sopraffatti dallo stupore, costatando che lo Spirito ci ha preso le viscere facendoci partorire.

 

Tratto dalle Omelie di don Paolo Scquizzato


ITALIA
Itinerario spirituale per la Famiglia Paolina

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Dal 9 al 17 novembre u.s., una trentina di fratelli e sorelle hanno vissuto, presso la Casa “San Paolo” di Roma, l’esperienza degli esercizi spirituali che segna l’avvio dell’itinerario spirituale di Famiglia Paolina per l’anno 2022. Il percorso, quanto mai coinvolgente, ha focalizzato la preghiera alberioniana che alle origini era denominata Per chi sente sete di anime come Gesù e che attualmente è conosciuta come Offertorio paolino con i rispettivi paralleli Offertorio pastorale per le suore Pastorelle e Offertorio vocazionale per le suore Apostoline.

Il tema, presentato per l’ambito biblico da don Boguslaw Zeman ssp e per l’aspetto carismatico da don Agatino Gugliara ssp (in videoconferenza), ha posto gli esercitanti in sintonia con la sete di Gesù (Gv 19,28) e li ha sollecitati a partecipare a questa sete d’amore, a comprendere e condividere il suo struggente desiderio di redenzione.

Gli inviti a dissetarsi alla fonte della vita, a offrire se stessi al Padre in unione all’offerta sacrificale di Cristo per cooperare al suo disegno di salvezza, a riparare per restaurare un mondo poco solidale, sono stati i punti luce che hanno illuminato le intense giornate di preghiera, ascolto, riflessione. Si è sperimentata, ancora una volta, la centralità dell’unico e perfetto Maestro, vero Pastore dell’umanità dispersa, Sacerdote eterno dal quale deriva l’efficacia della missione.

L’itinerario che l’équipe di Famiglia Paolina ha preparato per quest’anno, conclude il triennio dedicato alla fondamentale dimensione della vita spirituale, una delle quattro ruote grazie alle quali cammina la nostra variegata famiglia di consacrati. E questo corso inaugurale ha permesso di riscoprire che «la santità assicura il frutto al nostro apostolato… il vero amore a Dio suscita nell’anima uno zelo puro, calmo, acceso, costante, forte, fino a dare la vita» (CISP pp. 1354-1355).

L’esperienza di ritrovarsi insieme, sorelle e fratelli appartenenti ai diversi rami della “mirabile Famiglia Paolina”, ha ribadito la forza della comunione e la bellezza della diversità nell’unità perché la Parola continui a correre e a portare gioia e salvezza a tutti.

Piattaforma Laudato si’

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La Piattaforma Laudato si’, è un hub online che raccoglie, indirizza e coordina le iniziative a livello globale e locale, ispirate all’enciclica sulla cura del creato. La Piattaforma è aperta a chiunque vuol partecipare. Tutti sono invitati a diventare cittadini ecologici di questa casa comune. Sette sono i settori: famiglie, individui, parrocchie e diocesi, scuole e università, ospedali e centri di assistenza sanitaria, mondo dell’economia (imprese – anche quelle agricole – cooperative, il mondo del lavoro); poi il settore, abbastanza vasto, delle Ong (gruppi, movimenti, organizzazioni, anche i centri di comunicazione che hanno un ruolo molto importante in questo ambito); e infine gli ordini religiosi, sia il ramo maschile che quello femminile. C’è un bellissimo paragrafo dell’enciclica Laudato si’– scrive Papa Francesco – sulle cose che ciascuno può fare. Cose semplici perché, se non cambiamo stile di vita, non salveremo il pianeta.

https://piattaformadiiniziativelaudatosi.org/

GRAN BRETAGNA
In solidarietà con COP26

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La Libreria Paolina di Glasgow ha vissuto in solidarietà con l’incontro COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021. Esperti provenienti da tutto il mondo si sono riuniti a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre insieme a Capi di Stato, esperti di clima, attivisti e imprenditori per concordare un’azione concertata. Iniziative di preghiera sono state organizzate nelle varie diocesi. Le Figlie di San Paolo hanno offerto accoglienza, nella sala degli incontri della libreria, a giovani, vescovi, tra cui l’Arcivescovo Claudio Gugerotti nunzio apostolico in Gran Bretagna, e a varie persone che sono arrivati a Glasgow per partecipare a questo importante evento. Per giorni nel bus della misericordia, situato fuori dalla libreria, è stato possibile ricevere e celebrare il sacramento della riconciliazione.

GRAN BRETAGNA
Dimensione carismatica della Libreria Paoline

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Le Figlie di San Paolo hanno accolto l’invito a presentare la dimensione carismatica della Libreria Paoline come centro di luce nel pensiero del Beato Giacomo Alberione.

L’annuale conferenza diocesana di Newcastle, città universitaria nel nord-est dell’Inghilterra, è organizzata per i dirigente scolastici delle scuole cattoliche. Un’occasione propizia per promuovere risorse e libri per la catechesi e la formazione religiosa dei bambini. La Libreria Paoline di Newcastle, aperta nel 2003, viene gestita da laici con frequenti percorsi di formazione e accompagnamento all’apostolato paolino.