Cristiani perseguitati nel mondo

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Oltre 215 milioni i cristiani perseguitati nel mondo. A guidare la classifica dei 50 Paesi più oppressori è la Corea del Nord. Ma la Nazione con maggiori violenze è il Pakistan, mentre in India cresce il radicalismo induista. Lo rivela il Rapporto 2018 dell’organizzazione Porte Aperte-Open Doors, che ogni anno stila la lista ‘nera’ dei 50 Paesi – su un centinaio monitorati – dove i fedeli cristiani sono oppressi, vessati, discriminati, oggetto di abusi e violenze fino ad essere uccisi, condizionati nel privato e nella vita pubblica, a causa della loro fede religiosa.

Il numero dei fedeli perseguitati è in crescita, 1 cristiano su 12 nel mondo è vittima di violenze o abusi. Oltre 15.500 chiese, case, negozi di cristiani sono stati attaccati, nel periodo compreso nel rapporto, tra novembre 2016 e ottobre 2017″. Dati che danno un’idea della persecuzione anticristiana nel mondo.

Costruire la pace in Sud Sudan e Congo

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Costruire insieme la pace in Sud Sudan e Repubblica Democratica del Congo, questo il titolo della tavola rotonda che si è tenuta il 18 gennaio presso l’Aula Magna della Pontificia Università Urbaniana.

L’evento, organizzato dalla Unione dei Superiori Generali e dall’associazione Solidarity for South Sudan, con la collaborazione del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ha fatto seguito all’Incontro di preghiera per il Congo e il Sud Sudan tenutasi nella Basilica di San Pietro il 23 novembre 2017, convocata e presieduta da Papa Francesco per chiedere la pace per questi due Paesi segnati da continue guerre e violenze.

All’incontro dell’Urbaniana hanno preso parte religiosi e laici, oltre che membri di associazioni e rappresentanti del mondo accademico. L’obiettivo è stato quello di discutere delle cause profonde di queste aree martoriate del mondo, esplorare e promuovere azioni di solidarietà concrete per aiutare le popolazioni.

Messaggio 52ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

«La verità vi farà liberi» (Gv 8,32). Notizie false e giornalismo di pace, è questo il tema sviluppato da Papa Francesco nel Messaggio per la 52ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebra il 13 maggio 2018. Una riflessione che presenta la necessità di un’informazione corretta che rifiuta le “notizie false” o “fake news”, e nello stesso tempo analizza le cause, le logiche e le conseguenze della disinformazione nei media invitando alla promozione di un giornalismo professionale, che cerca sempre la verità, e perciò un giornalismo di pace che promuova la comprensione tra le persone.


ITALIA
Corso internazionale di preparazione alla Professione Perpetua

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Lunedì 15 gennaio 2018, è iniziato a Torvaianica/Italia il corso internazionale di preparazione alla professione perpetua che durerà fino al prossimo mese di maggio.

Vi partecipano juniores provenienti da nazioni e culture diverse che si sono ritrovate in un clima gioioso, cordiale, ricco di entusiasmo nel sentirsi unite dalla stessa vocazione e dall’appartenenza all’unica missione paolina.

È grazie anche a queste esperienze che cresce l’internazionalità e l’interculturalità delle Figlie di San Paolo. A tutte un augurio sincero e un ricordo costante all’unico Maestro.

COSTA D’AVORIO
Incontri di formazione al centro culturale Paulines

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

In continuità con le attività di animazione realizzate nel Centro culturale Paulines, le Figlie di San Paolo di Abidjan hanno organizzato anche quest’anno incontri mensili di formazione biblica e liturgica.

I primi due appuntamenti, visto il grande desiderio di conoscere le Sacre Scritture da parte dei laici, sono stati di approfondimento della Bibbia.

  1. Jean-Marie Guillaume, SMA, ha presentato il ricco contenuto del suo libro Initiation à la Bible, una vera enciclopedia che narra la nascita dei libri biblici fino alle ultime traduzioni dei testi.

Nel secondo incontro, P. Paulin Degni Congo, autore e collaboratore delle Paoline nonché coordinatore della Bibbia Africana, ha parlato di Paolo, servitore della Parola.

Grande interesse da parte dei partecipanti che sono intervenuti con domante e richieste di chiarificazioni.

Sviluppare virtù nella società digitale

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

 

La virtù è un dispositivo personale che Foucault avrebbe inserito in quelle che lui chiamava “tecnologie del sé”. Ma anche il concetto di “dispositivo” va inteso nel significato che gli attribuiva il grande filosofo francese. Un dispositivo non è un marchingegno, uno strumento, una macchina elettronica. Nel senso in cui qui lo usiamo, un dispositivo è un insieme di tecniche, una strategia, un sistema di scelte. Nel caso della virtù, l’obiettivo della mobilitazione di queste tecniche, di questa strategia, è la gestione di se stessi.

Perché la virtù, in quanto tecnologia del sé, si può rivelare utile quando si ragiona dei media digitali, della loro diffusione sociale, dei comportamenti che essi richiedono? La risposta è articolata.

In primo luogo i media digitali richiedono l’esercizio della virtù, ovvero esigono da noi uno sforzo di riflessione e un lavoro su noi stessi. Non si nasce capaci di interagire con essi, il loro uso non è naturale. Straordinari per le opportunità che ci garantiscono – le potremmo sintetizzare parlando della loro capacità di aumentare la nostra esperienza del mondo e degli altri – i media digitali espongono anche a rischi. Ottimizzare le opportunità e limitare i rischi è lo spazio in cui la virtù si esercita.

In secondo luogo, quello di virtù è un dispositivo praticabile, umano, laico (nel senso di condivisibile al di là del singolo credo o confessione). Certo, poi, nella cultura cristiana vi sono virtù come la fede che si iscrivono in un altro orizzonte, ma almeno le virtù cardinali – quelle eredi dell’etica aristotelica – sono di certo molto trasversali: giustizia, temperanza, prudenza, fortezza sono le stesse, possono essere le stesse, per chiunque. Cosa voglio dire? Voglio dire che sul fatto di distinguere tra spazio pubblico e spazio privato e di imparare a non condividere nello spazio pubblico quel che è meglio rimanga in quello privato, un laico e un credente possono di sicuro concordare. Non solo. La virtù non è un punto di arrivo, ma un percorso. Non si è mai del tutto giusti, ma si impara attraverso ogni atto di giudizio a diventare giusti. La virtù non è uno stato, è un movimento, è qualcosa da guadagnare sempre di nuovo. Questo impegna ciascuno a un lavoro costante su se stesso, che non si può mai dire esaurito, compiuto. Non è da bambini che si impara a essere virtuosi, ma qualcosa che ci impegna sempre di nuovo anche da adulti.

Un’ultima considerazione merita di essere sviluppata. Diventare virtuosi, in tema di digitale, significa lavorare su se stessi. Oggi si direbbe che è un problema di autoefficacia. Questo vuol dire che il problema dei media digitali non si risolve con la regolamentazione, o con i divieti, o con i dispositivi di filtro o di protezione, ma con l’educazione. E l’educazione consiste nel creare le condizioni perché il soggetto possa fare empowerment, ovvero sviluppi la capacità di controllarsi da sé, di gestirsi da sé, di difendersi da sé. In Grecia questa era stata la funzione del Maestro, nella cultura cristiana del direttore spirituale, al tempo dei media digitali è questo lo spazio dell’educatore, genitore o insegnante che sia. In una società pervasa di media è difficile trovare comportamenti di cittadinanza che non abbiano a che fare con essi. E quindi occorre creare le condizioni perché questi comportamenti siano corretti. È questo lo spazio della Media Education intesa come intervento di sviluppo della consapevolezza critica e della responsabilità delle persone.

Si tratta di un lavoro di stimolo e supporto al comportamento virtuoso. Con il risultato che l’educazione incontra la cittadinanza e ritrova, al cuore di essa, l’etica.

Pier Cesare RivoltellaProfessore universitario
presso l’Università Cattolica di Milano

 


Vatican News supera 4 milioni di utenti sui social

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Una community che supera 4 milioni di utenti tra Facebook, Twitter, YouTube e Instagram. È il risultato della riorganizzazione dei canali social della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede unificati sotto il logo Vatican News. In particolare, informa un comunicato del dicastero, il varo di una Global Page su Facebook ha consentito di aggregare oltre 3 milioni di follower, i quali hanno la possibilità di consultare le pagine delle sei lingue attualmente disponibili (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese). Sul versante Twitter, prosegue la nota, i sei diversi account linguistici @vaticannews hanno acquisito un’immediata riconoscibilità visiva superando la frammentazione del passato. A questi account c’è inoltre da aggiungere anche il profilo unico multilingue Vatican News su Instagram. Alle tre piattaforme social si aggiunge anche il canale YouTube (in 6 lingue), anch’esso sotto il marchio Vatican News, che offre all’utente video live e on demand sulle attività del Santo Padre.

Mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, ha dichiarato che «il rafforzamento della nostra presenza sui social network costituisce uno degli effetti del grande processo di riforma dei media vaticani in corso di completamento. Ed è certamente un effetto positivo raggiunto grazie all’intenso impegno dei nostri giornalisti e dei nostri tecnici. Come operatori della comunicazione, secondo la logica della Chiesa in uscita – ha ribadito mons. Viganò – tutti siamo chiamati a stare in mezzo alla gente. Oggi questo vuol dire abitare le reti sociali e Internet con convinzione e responsabilità. Quindi deve essere molto chiara la nostra prospettiva che esige di mettere al centro la persona, la relazione, la cultura dell’incontro e, solo in ultima battuta, la tecnologia».

MADAGASCAR
La libreria mobile FSP

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Il Beato Giacomo Alberione diceva spesso: «Dobbiamo andare alla gente e non aspettare che vengano da noi». Con gioia, le nostre sorelle della comunità di Toamasina, una nuova comunità aperta nel mese di gennaio 2017, si sono messe in cammino per raggiungere la gente della città. Un’esperienza nuova a servizio del Vangelo per avvicinare concretamente le persone nei quartieri e nei mercati della città.

La città di Toamasina, precedentemente nota come Tamatave, si trova nel Madagascar orientale.

Le tre sorelle di questa piccola comunità hanno acquistato un’auto minivan a tre ruote che si apre su tre lati e diventa un “tavolo” per l’esposizione dei materiali multimediali. La gente di questa città non ha mai visto niente del genere, la libreria mobile FSP è diventata famosa e ricercata. Non ci sono confini per la missione paolina.

Messaggio Finale 2018

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

 

L’Evangelii Gaudium interpella la Famiglia Paolina.
Le sfide della famiglia e della tutela del creato.

 

Carissime sorelle e carissimi fratelli,

vi raggiungiamo da Ariccia al termine del XXXV Incontro annuale dei Governi generali della Famiglia  Paolina.  Ringraziamo  il  Signore  per  avere  avuto  ancora  una  volta  la  possibilità  di ritrovarci insieme per riflettere, interrogarci e incoraggiarci a vicenda al fine di poter rispondere al mandato universale di annunciare il Vangelo della gioia alle donne e agli uomini del nostro tempo seguendo  lo  stesso  cammino  della  Chiesa  tracciato  dal  Magistero  di  papa  Francesco.  E  di rispondervi secondo la nostra comune missione della comunicazione lasciataci in eredità dal nostro Fondatore, declinata secondo i singoli carismi di ogni Congregazione. Abbiamo vissuto giorni di intensa comunione che, nelle parole introduttive di don Valdir José De Castro, Superiore generale della Società San Paolo, deve sempre caratterizzare i rapporti all’interno della Famiglia Paolina, affinché essa diventi sempre più attraente e luminosa.

Abbiamo dato, innanzitutto, il benvenuto alle sorelle dei nuovi Governi delle Pie Discepole e delle Suore Pastorelle, che raccolgono proprio in questi mesi il testimone di guidare nel prossimo sessennio le loro Congregazioni verso le mete tracciate dai rispettivi Capitoli generali.

Suor Regina Cesarato PDDM e don Armando Matteo, le cui relazioni sono disponibili sul sito www.alberione.org, parlando della famiglia e del creato hanno sottolineato alcuni aspetti decisivi per rendere l’umano più umano: la diversità come elemento positivo inscritto da Dio nella creazione e, quindi, nell’umanità; la necessità dell’uscire da sé per vivere l’amore (sponsale ma anche nei nostri  rapporti  fraterni)  in  senso  pieno;  il  recupero  della  dimensione  “artigianale”  nel  “fare famiglia” (AL n. 16) e nello sviluppare relazioni educative, che portino alla dimensione adulta nei più svariati ambiti (famiglia, scuola, formazione religiosa, ecc.). Questo tanto più nelle circostanze attuali, in cui si sta realizzando un grande mutamento antropologico, causato da quella che papa Francesco chiama rapidación (LS n. 18), neologismo che indica la velocissima evoluzione della tecnica e della visione di sé dell’uomo.

Il video di una conferenza del missionario comboniano padre Alex Zanotelli (il cui link potete trovare sempre sul sito) ha evidenziato come alcuni temi forti siano profondamente interconnessi e richiedano una risposta ferma da parte di tutti, in particolare dei battezzati e, tra questi, noi consacrati. Ci riferiamo, in particolare, a una finanza disumana e ormai fuori controllo, al superpotere delle banche e alla conseguente crisi della politica a livello mondiale, al fiorente commercio delle armi, al traffico di rifiuti tossici, a un consumismo sfrenato e vorace, alla povertà di vastissime zone geografiche, alle innumerevoli guerre, al grande flusso migratorio in atto verso l’Europa e al grave e accelerato degrado ambientale.

Sentiamo, a partire da queste provocazioni e dai lavori di gruppo che ne sono seguiti, che da parte nostra, sia individualmente che a livello di Circoscrizioni e di Congregazioni, sia urgente prenderci degli impegni concreti. Ve ne elenchiamo alcuni, in modo che possiate condividerli con noi:

– una  maggiore  attenzione  verso  il  creato,  assumendo stili di vita più rispettosi dell’ambiente, capaci di saper distinguere il necessario dal superfluo, utilizzando in modo parsimonioso l’energia elettrica, il cibo, i combustibili fossili e l’acqua, facendo ad esempio il minor uso possibile di materiale non biodegradabile come la plastica;

– un’attenzione maggiore a come vengono investiti i risparmi delle nostre Congregazioni sia a livello centrale che locale, in particolare ad accertarci che il denaro depositato in banca non sia investito in aziende che abbiano comportamenti eticamente riprovevoli

(quali la produzione di armi, rifiuti tossici, prodotti chimici contrari alla vita, ecc.) o in fondi di investimento e titoli derivati che vadano ad alimentare una finanza ipertrofica e prepotente;

– coinvolgerci  maggiormente nei forum pubblici, sia ecclesiali  che  civili,  dove  si dibattono temi inerenti alla giustizia, alla pace e alla salvaguardia del creato;

– essere animatori, con il nostro apostolato specifico, nel dare sempre maggior rilievo alla famiglia, come primario luogo dell’umano e della trasmissione della fede, e alla tutela del creato, sensibilizzando i nostri uditori a questi temi decisivi per il futuro della creazione.

Questi punti ci sembrano coerenti con le cinque funzioni della povertà paolina: rinunciare a un’amministrazione indipendente, produrre col lavoro assiduo, conservare le cose che si hanno in uso, provvedere ai bisogni che vi sono nell’Istituto, edificare correggendo l’avidità dei beni.

Riguardo al Corso di formazione sul Carisma della Famiglia Paolina, ormai giunto alla sua 21a edizione e unico nel suo genere a livello mondiale, desideriamo condividervi l’auspicio di una sempre più numerosa partecipazione di fratelli e sorelle. Si spera anche che il Corso diventi un luogo di ricerca, approfondimento e confronto tra docenti di aree tematiche comuni.

Ricordiamo anche che quest’anno sarà ricco di avvenimenti per la Famiglia Paolina: l’Intercapitolo della Società San Paolo, il 5° Capitolo generale delle Suore Apostoline, il Convegno internazionale dei Cooperatori Paolini, il Centenario della morte di Maggiorino Vigolungo e l’80° anno di fondazione delle Suore Pastorelle. Invitiamo tutti a seguire con la preghiera lo svolgersi di queste tappe, perché siano autentici  eventi  dello  Spirito  che  aprano  le  nostre  comunità  alla dimensione della profezia.

Ma un altro grande evento della Chiesa universale ci accompagnerà durante questi mesi: il Sinodo dei Vescovi sui giovani. A questo proposito vi anticipiamo con grande entusiasmo che, in piena sintonia con questo evento e convinti dalla bellezza della vocazione paolina, abbiamo deciso di indire un anno vocazionale dal 25 gennaio 2019 al 25 gennaio 2020.

Grati al Signore per quanto ha seminato in noi in questi giorni e con un senso di nostalgia per l’assenza della componente laicale della Famiglia Paolina, a cui ci piacerebbe ovviare per il futuro, desideriamo augurare in particolare a tutti i nostri Cooperatori sparsi nei cinque continenti che possano vivere sempre più in profondità la  straordinaria  ricchezza  della  grazia  di  Dio  per annunciare con ardore il Vangelo della gioia ad ogni creatura.

Vi salutiamo con affetto, in Cristo Maestro. Ariccia, 10 gennaio 2018

 

LE PARTECIPANTI E I PARTECIPANTI
AL XXXV INCONTRO DEI GOVERNI GENERALI
DELLA FAMIGLIA PAOLINA