Morto il regista Ermanno Olmi

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Regista e sceneggiatore italiano, Ermanno Olmi aveva 86. Nasce il 24 luglio 1931 a Bergamo in una famiglia contadina profondamente cattolica. Creatore di un linguaggio personale e fuori da ogni schema, ha narrato i grandi miti della tradizione cristiana e, con il film L’albero degli zoccoli, ha portato per la prima volta al cinema il dialetto come lingua.

Con la sua morte viene a mancare un maestro del cinema e un grande esempio di cultura e di vita. «Intellettuale profondo ha indagato e esplorato i misteri dell’uomo e raccontato, con la poesia che contraddistingue le sue opere, il rapporto tra uomo e natura, la dignità del lavoro, la spiritualità», commenta il ministro Dario Franceschini.

L’ultimo suo lavoro, uscito un anno fa, è stato il documentario sulla figura del cardinale Carlo Maria Martini Vedete, sono uno di voi, per cui il maestro Olmi ottiene la Menzione d’onore all’edizione 2018 dei Nastri d’Argento Documentari.

Il Cammino neocatecumenale: 50 anni di presenza a Roma

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Per ricordare i 50 anni della presenza del Cammino neocatecumenale a Roma, il 5 maggio si è svolto l’incontro internazionale con Papa Francesco, L’appuntamento a Tor Vergata, nell’area che ospitò nel 2000 la Giornata mondiale della gioventù, ha visto la presenza di 150mila partecipanti arrivati da 134 nazioni. Durante l’incontro il Papa ha inviato 36 nuove missio ad gentes: gruppi che, su richiesta di altrettanti vescovi, porteranno il Vangelo in zone secolarizzate o con una piccola presenza cristiana.

Il Cammino Neocatecumenale nasce nel 1964 nelle baracche di Palomeras Altas, a Madrid (Spagna) per opera di Kiko Argüello e Carmen Hernandez. Tra i poveri e gli emarginati che accolgono l’annuncio di Cristo morto e risorto, lo Spirito Santo dà inizio a un processo di iniziazione cristiana sul modello del catecumenato della Chiesa primitiva, una cammino fondato sulla Parola di Dio-Liturgia-Comunità, che porta a una comunione fraterna e una fede matura.

 

Religiose in zone di guerra e contro la tratta

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Si è svolto a Roma l’incontro organizzato dall’Ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede in collaborazione con l’Unione delle Superiori generali sulla presenza delle religiose impegnate in prima linea nelle zone di guerra e contro il traffico di esseri umani.

Una delle partecipanti al seminario, suor Carmen Bandeo, spiega l’importanza che hanno le religiose nei conflitti in tutto il mondo: «Personalmente, penso che siano le donne ad avere una posizione chiave, al fine di costruire la pace e le relazioni che sottolineano l’importanza della vita. Un esempio è la presenza delle suore nelle carceri. Io stessa ho svolto quel tipo di lavoro e ho visto come la nostra presenza abbia ridato dignità ai detenuti. Un altro esempio sono le vittime del traffico di esseri umani o ancora le donne che si trovano a vivere in carcere o in altri centri di detenzione insieme ai loro bambini. Per cui, siamo noi – donne – ad aver ridato loro la dignità. E al tempo stesso abbiamo dato l’opportunità alle guardie carcerarie e agli agenti di polizia di riscoprire che anche queste persone sono esseri umani. Anche chi vive dietro le sbarre è un essere umano. Il nostro lavoro serve quindi a ristabilire questa relazione tra entrambe le parti».

Signore fa’ di noi strumenti della tua pace

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Facci riconoscere il male che si insinua
in una comunicazione che non crea comunione.
Rendici capaci di togliere il veleno dai nostri giudizi.
Aiutaci a parlare degli altri come di fratelli e sorelle.
Tu sei fedele e degno di fiducia; fa’ che le nostre parole
siano semi di bene per il mondo: dove c’è rumore,
fa’ che pratichiamo l’ascolto; dove c’è confusione,
fa’ che ispiriamo armonia; dove c’è ambiguità,
fa’ che portiamo chiarezza; dove c’è esclusione,
fa’ che portiamo condivisione; dove c’è sensazionalismo,
fa’ che usiamo sobrietà; dove c’è superficialità,
fa’ che poniamo interrogativi veri; dove c’è pregiudizio,
fa’ che suscitiamo fiducia; dove c’è aggressività,
fa’ che portiamo rispetto; dove c’è falsità,
fa’ che portiamo verità.
Amen.

Papa Francesco


COREA
A scuola di… Apostolato Stampa

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Dal 13 al 27 aprile 2018, le Figlie di San Paolo della Corea, guidate da sr Anna Caiazza, consigliera generale per l’apostolato, si sono inoltrate in un affascinante “viaggio” all’interno delle pagine di Apostolato Stampa, testo pubblicato nel 1933 da don Giacomo Alberione e da lui usato per le lezioni di apostolato ai primi figli e figlie, e del libro Apostolato dell’edizione, “manuale direttivo di formazione e di apostolato”, del 1944. Questo testo, confluito nell’Opera Omnia Alberioniana, è stato di recente tradotto in coreano.

Condividere le «abbondanti ricchezze» del carisma paolino è sempre una grande gioia e fonte di nuovo e appassionato impegno. In tre seminari, a cui hanno partecipato anche alcuni fratelli della Società San Paolo, abbiamo considerato i principi intramontabili della missione paolina e approfondito i valori della proposta formativa di don Alberione caratterizzata dall’integralità. Nella riflessione e nello scambio, abbiamo maturato il desiderio di continuare a studiare questi testi così importanti per la nostra vita, perché si rinnovi «nel cuore il fuoco» e la bella notizia del Vangelo percorra – attraverso gli strumenti e i linguaggi della comunicazione odierna – le strade del mondo e raggiunga le periferie dell’esistenza e della storia.

Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore

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La Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore nasce con il patrocinio dell’UNESCO nel 1996 per promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la tutela del copyright. Come giorno commemorativo è stato scelto il 23 aprile, data in cui sono morti nel 1616 tre scrittori considerati pilastri della cultura universale: Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garcilaso de la Vega.

Il libro e la lettura rappresentano un mezzo di approfondimento e di conoscenza, sono strumento di informazione e di apprendimento culturale, entrambi oggi indispensabili per superare le incertezze e le precarietà legate alla paura della globalizzazione, del cambiamento e del diverso. La lettura, che consiste anche in un piacere ineguagliabile per gli appassionati, ci consente di entrare in mondi, vite e tempi diversi e ci dà la possibilità di avvicinaci a esperienze e realtà lontane dalla nostra, accrescendo così la nostra conoscenza e la consapevolezza di quanto il mondo che ci circonda sia poliedrico.

POLONIA
Bibbia al presidente della Polonia

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Nella solennità liturgica dell’Annunciazione, una delegazione della Famiglia Paolina ha partecipato alla Santa Messa nella cappella del palazzo presidenziale a Varsavia. Al presidente della Repubblica di Polonia, Andrzej Duda, è stata offerta in omaggio la Bibbia del Giubileo, la cosiddetta Bibbia Paolina.

La Bibbia del Giubileo conteneva una dedica speciale: Ecco qualche frammento:

«Consapevoli dell’obbligo di coltivare l’eredità dei Padri, senza la quale non vi è identità della nazione, vogliamo dare al signor presidente la Bibbia Giubileo commemorativa come ricordo del 1050 anniversario del battesimo della Polonia e dei 100 anni dell’indipendenza polacca. Lo facciamo come figli della nazione polacca, e allo stesso tempo come eredi del carisma offerto alla Chiesa dal Beato Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina».

Verso il Sinodo dei giovani: #senzafiltri

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Parlare con coraggio. Senza vergogna, no. Qui la vergogna si lascia dietro la porta. Si parla con coraggio: quello che sento lo dico e se qualcuno si sente offeso, chiedo perdono e vado avanti.

Voi sapete parlare così. Ma bisogna ascoltare con umiltà. Se parla quello che non mi piace, devo ascoltarlo di più, perché ognuno ha il diritto di essere ascoltato, come ognuno ha il diritto di parlare.

Li ha salutati così i 15.340 giovani “presenti” al Raduno pre-sinodale dal 19 al 24 marzo 2018. Papa Francesco non ha dato i numeri. I giovani e le giovani convocati a Roma non erano solo i 305 presenti in sala, ma anche le migliaia che spontaneamente si sono iscritti nelle settimane precedenti ai profili social appositamente aperti per l’occasione. Tanti. Anche se – sempre Francesco – si augurava che fossero sempre di più: «in questo nostro interloquire per fare uscire quello che ognuno di voi e di noi abbiamo nel cuore!».

Un sinodo world-wide-web, grande quanto il mondo che, come ha ricordato il Papa, intendeva essere segno della volontà della Chiesa di mettersi in ascolto dei giovani, nessuno escluso, non per fare politica o per un’artificiale “giovano-filia”, ma perché la Chiesa ha bisogno di capire meglio quello che Dio e la storia ci stanno chiedendo.

Il Papa ha esortato i giovani e le giovani al coraggio, a parlare senza filtri e loro non se lo sono fatti ripetere: hanno preso sul serio l’invito e hanno lavorato per cinque giorni, protagonisti di un evento che, se non unico nella storia della Chiesa, è stato esclusivo per la modalità e la gestione. Prima fra tutte, l’apertura al continente digitale: 15 hastag sul web per raccontarsi1; 6 gruppi che si sono costituiti su Facebook, raggruppando e raccogliendo i contributi e gli interventi dei giovani connessi alla Rete; 6 le lingue parlate (almeno quelle ufficiali), in sala e in Rete.

A questi vanno aggiunti: 305 delegati e delegate in rappresentanza delle Conferenze episcopali, delle Chiese orientali, di associazioni e movimenti ecclesiali, di altre Chiese e comunità cristiane e di altre religioni, del mondo della scuola, dell’università e della cultura, del lavoro, dello sport, delle arti, del volontariato e del mondo giovanile; 40 “adulti osservatori”, esperti, educatori ed educatrici, formatori e formatrici impegnati nell’aiuto ai giovani per il discernimento delle loro scelte di vita; 20 circoli minori costituiti tra i ragazzi presenti a Roma per lingua e rappresentanza geografica. Un’assemblea variegata che ha vissuto per cinque giorni con i linguaggi, le forme, le espressioni, i ritmi e il protagonismo dei giovani. Fuori da ogni retorica.

Sr Karla Figueroa è salesiana, docente di Teologia morale alla Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di Roma. Ha partecipato alla riunione pre-sinodale in rappresentanza della Facoltà e in qualità di educatrice. Qualche domanda per cogliere da chi ha vissuto “in prima persona” le giornate di lavoro, quali sono stati i momenti salienti, ma anche che cosa hanno detto e condiviso i partecipanti. L’obiettivo indicato da Papa Francesco; per il raduno mondiale era quello di preparare un documento finale indirizzato ai Vescovi che, a ottobre, si raduneranno per l’Assemblea sinodale. I giovani e le giovani hanno lavorato sulle tre parti del documento: dubbi, aspettative, speranze, esperienze di vita.

L’invito a parlare e a sognare ha fatto da filo rosso alle giornate: a partire dal discorso di Papa Francesco2; le testimonianze e le domande hanno disegnato la situazione giovanile nei diversi continenti, le sfide e le opportunità: vittime di tratta, le risorse dell’educazione, il rischio e la bellezza della scelta, la formazione dei giovani seminaristi, dei religiosi e religiose. «Nei circoli minori – dice sr Karla – i giovani hanno espresso le loro esperienze positive nella Chiesa, dubbi e critiche. La traccia per le domande spaziava dalla formazione della personalità alla relazione con la diversità, dalle attese per il futuro al rapporto con la tecnologia, dalla ricerca di senso dell’esistenza al discernimento e accompagnamento, dall’esperienza di incontro con Gesù allo stile della Chiesa per essere più vicina ai giovani e renderli protagonisti, sui luoghi, linguaggi, strumenti, iniziative ed esperienze per incontrare i giovani e camminare insieme a loro».

Il documento finale del pre-sinodo, insieme alle risposte al questionario del documento preparatorio inviato a tutte le Conferenze episcopali e alle Chiese orientali, alle risposte al questionario diretto ai giovani, alle conclusioni del Seminario internazionale che si è celebrato a Roma nel mese di settembre 2018, confluirà nell’Instrumentum laboris che sarà in mano ai Vescovi.

«Per giungere alla redazione finale – precisa sr Karla – si è lavorato giorno e notte, senza sosta. In particolare il gruppo di redazione. Nella discussione in Aula sulla prima e seconda bozza del testo, durante i pranzi e le cene, nei circoli minori i giovani hanno segnalato ciò che mancava e ciò che non li interpretava. Tutti si sono sentiti interpellati: i giovani appartenenti ad altre confessioni cristiane o non credenti, quelli cattolici, impegnati nella pastorale giovanile o appartenenti a movimenti cattolici. La richiesta fondamentale era non fare un testo “generalizzato”, per non appiattire la ricchezza e la varietà delle discussioni e delle posizioni».

Il documento è disponibile3. È il desiderio di una Chiesa giovane in dialogo con gli adulti: «non “di fronte” o “in opposizione” a una Chiesa degli adulti, bensì “dentro” la Chiesa, come il lievito nella pasta», come l’ha sintetizzata il Card. Baldisseri. Il testo delinea «con apertura e fede i luoghi in cui il giovane si situa oggi, come egli si percepisce in relazione agli altri e come noi, in quanto Chiesa, possiamo accompagnare i giovani verso una comprensione profonda di se stessi e del posto che hanno nel mondo».

«Il mio ruolo, come quello degli altri “adulti” presenti – conclude sr Karla – è stato quello di osservare. Davanti al protagonismo dei giovani, sono sempre più convinta che è fondamentale ascoltarli come adulti capaci di tornare ad essere “ricercatori”: tacere per un po’, predisporsi a imparare, accettare di farlo anche con un ragazzo o un giovane di fronte come maestro».

Maria Antonia Chinello, FMA


1 Gli hastag attorno a cui si è sviluppato il confronto e la discussione sono i seguenti: #ChiSonoIo, #Diversità, #Futuro, #VitaDigitale, #Interiorità, #Gesù, #Credo, #Chiamata, #Scelte, #Guida, #Chiesa, #Protagonista, #Piazza, #Proposte, #Linguaggi. Le tracce di lavoro possono essere consultate qui: http://www.synod2018.va/content/synod2018/it/riunione-pre-sinodale/15-hastag-per-raccontarsi.html.

2 Il discorso di Papa Francesco è disponibile qui: http://www.synod2018.va/content/synod2018/it/attualita/incontro-pre-sinodale–parole-del-santo-padre-ai-giovani-parteci.html

3 Per consultare la traduzione non ufficiale in lingua italiana: http://www.synod2018.va/content/synod2018/it/attualita/documento-finale-pre-sinodale-dei-giovani–traduzione-non-uffici.html


COREA
40 ° anniversario Ut Unum Sint

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Per celebrare la Messa di ringraziamento in ricordo del 40° anniversario di fondazione dell’Ut Unum Sint in Corea, le Paoline hanno invitato il vescovo Giobbe Koo Yobi insieme a insegnanti, benefattori, collaboratori e alunni.

Con il motto Che tutti siano uno, l’Ut Unum Sint è stata fondata nel 1978 come risposta alle richieste dei cristiani assetati della Parola di Dio in linea con le intenzioni ecumeniche di cattolici e protestanti che avevano già collaborato nella pubblicazione della Bibbia coreana del 1977. Il corso introduttivo sul Nuovo Testamento si concretizzò nella primavera del 1979 con l’aiuto di vari vescovi e sacerdoti.

Per incontrare la società in rapida evoluzione è stato poi realizzato nel 2000 il corso online mentre nel 2001, con il titolo La Bibbia per rinascere, è stato aperto un corso per anziani che continua nelle diocesi di Seoul, Daejeon, Daegu, Gwangju, Incheon, Woolsan e Andong.

Nel 2011 ha avuto inizio lo studio della Ciber Bibbia attraverso l’e-learning.

Attualmente sono 3.500 gli studenti coreani che in 17 paesi del mondo studiano la Bibbia tramite la corrispondenza e l’e-learning.

ITALIA
La gioia di riscoprirsi Famiglia!

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Domenica 15 aprile, si è svolto a Roma, in via A. Severo, l’incontro dei Governi provinciali degli istituti di Famiglia Paolina: Società San Paolo, Figlie di San Paolo, Pie Discepole del Divin Maestro, Suore di Gesù Buon Pastore e Suore Apostoline.

Un appuntamento che si rinnova annualmente come una buona occasione per approfondire, riflettere, condividere, confrontarsi e incoraggiarsi a vicenda.

Dopo la relazione di sr Elisabetta Flick, delle suore Ausiliatrici, dal tema: Ripensare la missione: chiavi di lettura. Criteri di discernimento, la parola è passata ai Superiori provinciali: ciascuno per il proprio istituto, ha esposto ai partecipanti una breve sintesi su: Come disegniamo le nostre realtà. Con quale sguardo futuro?

Nel momento di condivisione sono emerse varie considerazioni; desideri, difficoltà, punti di crescita, ma soprattutto, ancora una volta si è toccato con mano la ricchezza e la gioia di essere Famiglia.

La Celebrazione Eucaristica nella cappella storica della Casa generalizia della Società San Paolo, dove tante volte ha celebrato don Giacomo Alberione, e poi la cena insieme, hanno concluso una giornata bella e significativa per tutte e tutti.