ARGENTINA
La Famiglia Paoline manifesta la propria fede

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Tutta la Famiglia Paolina presente nella città di Buenos Aires, ha partecipato unita alla grande manifestazione di fede in occasione della Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo.

La lunga processione si è conclusa nella Cattedrale di Plaza de Mayo, con la celebrazione dell’Eucaristia presieduta dal Cardinale Mario Aurelio Poli, Arcivescovo Metropolita di Buenos Aires. Per i membri della Famiglia Paolina è stata una opportunità per ringraziare il Signore dei doni ricevuti e nello stesso tempo per dare una testimonianza di comunione.

Un forte momento di adesione alla Chiesa diocesana e un’occasione propizia per manifestare la bellezza della vocazione paolina.

Festa della Musica 2018

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Dal 21 al 24 giugno, amatori e professionisti, bande, gruppi, dj e cori hanno partecipato a Roma alla nuova edizione della Festa della Musica, suonando in tutti i luoghi della città per festeggiare il solstizio d’estate. La Festa della Musica 2018, è stata promossa dall’assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale insieme a Zètema Progetto Cultura.

Il programma prevedeva anche un fitto calendario di eventi organizzati da istituzioni pubbliche e private come accademie, ambasciate, biblioteche, centri anziani, scuole, carceri, librerie, teatri, istituti di cultura, ospedali, centri sportivi e locali.

Lanciata in Francia nel 1982, la Festa nasce proprio per permettere alla musica di invadere le strade delle città dalla periferia al centro e dare il benvenuto alla bella stagione.

Chiusura del Centenario dei Cooperatori Paolini

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Roma, 30 giugno 2018

A tutte le sorelle

Carissime sorelle,

il primo Incontro Internazionale dei Cooperatori Paolini, realizzato in occasione del Centenario, nella cornice romana e nei luoghi delle nostre origini, è stato una grande festa di lingue, di culture, di canti, di entusiasmo paolino… Una vivace assemblea con i colori del mondo!

Quasi trecento Cooperatori (ma molti hanno dovuto rinunciare per il mancato rilascio del visto), provenienti da 25 nazioni, hanno reso viva e palpitante l’intuizione del beato Giacomo Alberione che, fin dall’anno 1917, aveva sognato i Cooperatori come «persone che capiscono la Famiglia Paolina e formano con essa un’unione di spirito e di intenti» (CISP p. 384). Il Fondatore ci desiderava infatti – religiosi e laici – come un unico corpo, proteso verso l’evangelizzazione della “grande parrocchia” che è il mondo.

Attraverso il racconto commosso delle diverse esperienze, abbiamo avvertito ancora una volta la bellezza dell’essere Famiglia e il bisogno di aprirci maggiormente al dono della vocazione laicale. E abbiamo percepito la nostra responsabilità nel far “risplendere” il carisma paolino, perché la forza illuminante del Vangelo raggiunga ogni ambito dell’esistenza.

Durante l’Incontro, nei gruppi di lavoro per aree linguistiche, i Cooperatori hanno condiviso sogni e prospettive per il futuro. Hanno espresso il desiderio di vivere con maggior entusiasmo e paolinità la missione loro affidata; hanno chiesto di qualificare la loro formazione, anche partecipando a momenti formativi a livello di FP; si sono impegnati a diffondere l’Associazione soprattutto tra i giovani e a rendere più vivo e interattivo il sito alberione.org/CP/.

Che cosa possiamo fare, come Figlie di San Paolo, perché la vocazione del laico paolino si sviluppi sempre di più? Come trasmettere ai laici la passione evangelizzatrice che pulsava nel cuore del Beato Giacomo Alberione? Mentre ascoltavamo le diverse esperienze, risuonavano le parole di Papa Francesco:

Abbiamo bisogno di laici ben formati, animati da una fede schietta e limpida… Abbiamo bisogno di laici che rischino, che si sporchino le mani, che non abbiano paura di sbagliare, che vadano avanti. Abbiamo bisogno di laici con visione del futuro… abbiamo bisogno di laici col sapore di esperienza della vita, che osano sognare (17 giugno 2016).

Nel contesto odierno, il Maestro divino ci chiama a camminare insieme, a valorizzare i diversi carismi, nel rispetto dei doni di ognuno, per un’azione apostolica congiunta, per fare a tutti «la carità della verità».

Lo Spirito Santo, che «fa nuove tutte le cose», ci aiuti a scrivere insieme un nuovo capitolo, ricco di speranza, nella storia della Famiglia Paolina, assumendo i vasti orizzonti e l’eredità luminosa del Fondatore:

Alzate gli occhi, mirate in alto un grande albero di cui non si vede la cima: questa è la nostra Casa che è davvero un alberone, voi non siete che alle radici… Oh, se voi capiste il tesoro che è in voi…» (26 gennaio 1919).

Anche i Cooperatori sono parte di questo “tesoro” che ci fa guardare in alto, alle fronde dell’alberone che si perdono nel cuore di Dio.

Con affetto.

sr Anna Maria Parenzan
Superiora generale


Sinodo giovani: Instrumentum laboris

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Riconoscere, interpretare, scegliere. Sono i tre verbi attorno a cui si articola l’Instrumentum laboris del Sinodo dei vescovi sui giovani, strutturato in tre parti: la prima dedicata all’analisi della condizione giovanile, la seconda ad offrire chiavi di lettura per un “discernimento” sulle questioni decisive, la terza per “aiutare i padri sinodali a prendere posizione rispetto a orientamenti e decisioni da prendere”.

“Prendersi cura dei giovani non è facoltativo”, il punto di partenza per un “discernimento” inteso come “modo per stare al mondo, atteggiamento fondamentale e metodo di lavoro” e finalizzato ad offrire “strumenti pastorali per cammini vivibili da proporre ai giovani di oggi”, si legge nell’introduzione del documento, che si conclude con un’appendice sulla “santità”.

“Orientamenti e suggerimenti non preconfezionati”, quelli offerti dal testo che farà da base ai lavori della XVI Assemblea generale del Sinodo dei vescovi – in programma dal 2 al 28 ottobre su I giovani, la fede e il discernimento vocazionale – per “aprire e non chiudere processi” e offrire una bussola concreta in una “cultura dell’indecisione”, quale quella attuale, che “considera impossibile o addirittura insensata una scelta per la vita”.

Alla Santa Sede il premio Migliore strategia sociale

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Il fenomeno migratorio e il dramma di migliaia di migranti e rifugiati costretti a fuggire da guerre, fame, persecuzione e disastri ambientali, provocati dai cambiamenti climatici, sono raccontati in un video, presentato al Publifestival, il Festival internazionale della Pubblicità Sociale di Madrid, che ha ricevuto il premio Migliore strategia sociale.

Il video di tre minuti e mezzo, disponibile in 30 lingue, realizzato dalla Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede, mostra i quattro verbi d’azione che, secondo Papa Francesco, devono essere al centro di tutte le attività dei governi, delle istituzioni, e delle persone che lavorano nel campo della mobilità umana: accogliere, proteggere, promuovere, e integrare.

La cerimonia di premiazione si è tenuta presso il Teatro Fernando Rojas del Círculo de Bellas Artes a Madrid, con la partecipazione di agenzie e pubblicitari di tutto il mondo che hanno applaudito il contributo del Vaticano in materia. Il video è stato presentato anche alla sede delle Nazioni Unite a New York e in molti altri posti nel mondo.

Nello spazio parole di pace e di speranza

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Il 15 giugno, a conclusione del rito in memoria di Stephen Hawking nell’abbazia di Westminster, è stato lanciato nello spazio un messaggio di pace e di speranza lasciato in eredità dal grande astrofisico britannico morto nel marzo 2018 all’età di 76 anni, dopo una lunga malattia invalidante che lo aveva colpito fin dalla gioventù.

La famiglia ha precisato che il messaggio è stato registrato sul sottofondo di una composizione originale di Vangelis, musicista greco autore di numerose colonne sonore di successo, e trasmesso con Cebreros, il radiotelescopio dell’Agenzia Spaziale Europa (Esa) che si trova in Spagna, indirizzandolo verso quei buchi neri che furono oggetto di studi e ricerca da parte di Hawking.

Un messaggio molto significativo per il mondo di oggi, un appello «alla pace, alla speranza, all’unità e alla necessità di vivere uniti su questo pianeta», come ha dichiarato la figlia Lucy.

Imitare Gesù

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Sopportare il male non è solo
avere pazienza e tirare avanti con rassegnazione;
sopportare è imitare Gesù:
è portare il peso,
portarlo sulle spalle per Lui e per gli altri.

È accettare la croce, andando avanti con fiducia
perché non siamo soli:
il Signore crocifisso e risorto è con noi.

Così, con Paolo possiamo dire che
«in tutto siamo tribolati, ma non schiacciati;
sconvolti, ma non disperati;
perseguitati, ma non abbandonati»
(2 Cor4,8-9).

Papa Francesco


ITALIA
Secondo Incontro Under60 degli Istituti Religiosi di Famiglia Paolina

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Presso la Casa Divin Maestro di Ariccia, dal 1 al 3 giugno, si è tenuto il secondo incontro Under60 degli Istituti religiosi della Famiglia Paolina, dal tema La responsabilità di un sogno. Sollecitato dai Governi provinciali italiani e realizzato da una commissione preposta all’organizzazione dell’evento, l’incontro si è rivelato propizio per assumere «insieme», con responsabilità, il sogno del Beato Giacomo Alberione: Vivere e comunicare Gesù Maestro Via, Verità e Vita all’umanità di oggi.

I quaranta partecipanti, con meno di 60 anni di età, provenienti da diverse parti d’Italia, si sono incontrati per vivere un momento speciale di riflessione, studio, preghiera, confronto e condivisione, con l’obiettivo di poter crescere nella rinnovata consapevolezza del dono dell’essere Famiglia e nell’impegno corresponsabile di diventare, nella Chiesa, ciò che si è chiamati a essere insieme, come Famiglia Paolina.

Il coinvolgimento di tutti ha dato un valido apporto su temi fondamentali della vita paolina: spiritualità, formazione e studi, comunicazione/missione, vita fraterna. Le istanze sono state presentate ai Superiori provinciali presenti al momento delle conclusioni. Dal vivace scambio sono emerse significative proposte sul come camminare insieme verso il futuro.