L’India è una terra ricca di arti e tradizioni culturali. Una di queste è Bharatanatyam dance che, intimamente connessa con la religione, presenta in modo nuovo e originale una danza liturgica risalente alla fine del XIX secolo. Il linguaggio affascinante trasmette alla gente i valori del Vangelo e rafforza il desiderio di essere uniti al Signore. «Un’arte che consacra il corpo…. Durante la danza la danzatrice fonde la sua identità nel ritmo e nella musica, fa del suo corpo uno strumento per l’esperienza e l’espressione dello spirito», afferma Tanjore Balasaraswati, celebre ballerina indiana.

La grandezza di questa forma d’arte sta nell’integrazione e nella capacità di armonizzare gli aspetti fisici, emotivi e spirituali della vita, La maggior parte dei testi delle canzoni Bharatanatyam conducono a questo.

Sr Mary Silviya Anthonymuthu, delle Figlie di San Paolo dell’India, realizza lezioni di danza online con circa 26 studenti che partecipano da tutto il Paese.

Comunica così la sua esperienza: «Mi sento molto fortunata ad entrare in questo cammino spirituale. Ho appena completato il mio post-laurea in Bharatanatyam. Sono felice di condividere quello che ho imparato ai miei studenti, che vanno dai 6 ai 58 anni. Il seme è stato gettato, possa Dio onnipotente, che è il datore della vita, farlo crescere e dare frutto in abbondanza»

In questo momento in cui la morte è così presente nel pensiero di tutti, a causa della pandemia, le Figlie di San Paolo degli Stati Uniti hanno ritenuto importante invitare la gente a ricordare la inevitabilità della morte, a riflettere sul classico memento mori e a rinnovare la speranza nella risurrezione. Tener presente l’evento della morte è una antica pratica cristiana, molto sentita e vissuta dal beato Giacomo Alberione. Il movimento è iniziato nel 2017, quando una suora paolina, sr Teresa Aletheia Noble, ispirata dal Fondatore, ha cominciato a porre un piccolo teschio in ceramica sul suo tavolo e a far circolare ogni giorno tweet (@pursuedbytruth) con pensieri e riflessioni sulla morte.

Grazie ai social media e a vari articoli pubblicati a livello nazionale e internazionale, la pratica ha raggiunto molti gruppi cattolici e laici in tutto il Paese.

Nello stesso tempo, sr Aletheia ha scritto e pubblicato tre libri: Memento Mori (devozionario quaresimale), un diario e un libro di preghiere sui Novissimi, per invitare la gente a entrare più profondamente nella pratica cristiana e a vivere per il cielo. Molte persone hanno testimoniato di aver ricevuto speranza da queste letture durante le due quaresime in cui siamo state colpite dalla pandemia.

Il logo dei libri, disegnato da sr Danielle Victoria Lussier, ha ricevuto grande adesione e simpatia e si è sviluppata una significativa comunità online intorno alla pratica e al messaggio del Memento mori.

La popolarità e il successo del Memento mori ha suggerito a sr Aletheia di scrivere un quarto libro: An Advent Companion on the Last Things (Un Avvento amico sui Novissimi), che sarà pubblicato nell’autunno. È in lavorazione anche un quinto libro sulla storia, i benefici e la pratica del Memento mori.

Il New York Times, all’inizio di maggio, ha contattato sr Aletheia per una intervista sul movimento. L’articolo è apparso online e in prima pagina sul New York Times (https://www.nytimes.com/2021/05/14/us/memento-mori-nun.html).

La Domenica della Parola, voluta da papa Francesco per ridare centralità alla Sacra Scrittura, e celebrata nella Cattedrale di Arezzo il 24 gennaio scorso, non poteva rimanere un evento isolato, bisognava darle continuità con percorsi e obiettivi ben precisi. Con una Veglia di preghiera, martedì 18 maggio, nella Chiesa di San Michele in Arezzo, si è concluso il ciclo di Incontri di lectio divina su brani del Vangelo secondo Marco organizzati dall’équipe “Pregare la Parola”, a cui partecipano due Figlie di San Paolo: sr Francesca Pratillo e sr Nadia Bonaldo. Il percorso di 13 incontri settimanali (iniziati il 23 febbraio e proseguiti tutti “in presenza” rispettando il protocollo antiCo-vid-19) rispondeva a una precisa richiesta dell’arcivescovo monsignor Riccardo Fontana e del Sinodo diocesano: favorire «esperienze di lectio divina e percorsi da cui possano nascere anche cammini personali di ascolto della parola di Dio». Le lectio divina, guidati da sr Francesca, si potevano seguire anche in diretta, e si possono ascoltare ancora, alla pagina Facebook: https://www.facebook.com/pregarelaParola.

Molti i riscontri positivi ricevuti dalle persone che hanno seguito: «È stato un cammino di consapevolezza…»; «Ho capito tante cose, ma ho ancora moltissimo da imparare e il cammino è lungo… Mi piacerebbe che in futuro ci fossero altri incontri di lectio divina». Un seme è stato gettato e una terra assetata è stata pronta ad accoglierlo.

Cat Chat, parola nata dalla fusione di Catechismo e Chat, è un programma di circa 15 minuti sul Catechismo della Chiesa Cattolica. Realizzato con uno stile semplice e creativo come l’infotainment, coniuga l’informazione con l’intrattenimento. Condotto da sr Gemmaria Dela Cruz delle Figlie di San Paolo e don Paul Marquez della Società San Paolo, la proposta mira a promuovere la conoscenza della fede cattolica, il significato dei sacramenti e della liturgia, la formazione morale e lo spirito missionario come ringraziamento a Dio per il dono della fede ricevuta dai primi missionari nelle Filippine.

Inaugurato il 6 aprile 2021, il programma viene caricato ogni martedì su Facebook e Youtube. Questa speciale catechesi online, della durata di un anno, è offerta dalle Figlie di San Paolo a tutti i cattolici filippini, sia nel proprio paese che all’estero, per celebrare i 500 anni di cristianesimo nelle Filippine.

Gli spettatori inviano le loro domande in formato video che i conduttori mostrano e discutono durante il programma. Allo stesso modo vengono pubblicati anche pensieri e messaggi nella sezione commenti di Facebook e Youtube.

L’apostolato catechistico era molto caro al beato Giacomo Alberione. Infatti, egli aveva inculcato alle Figlie di San Paolo l’importanza della catechesi nell’evangelizzazione sollecitando l’utilizzo dei moderni mezzi di comunicazione per raggiungere molte più persone. Ora, in questo tempo speciale di celebrazione del 500 anni del cristianesimo nelle Filippine, le Paoline si impegnano a vivere più profondamente l’eredità trasmessa dal Fondatore. Fedeli al carisma paolino continuano a servire il Signore e tutto il popolo attraverso i vari mezzi e linguaggi di comunicazione.

La comunità delle Figlie di San Paolo di Daehakro a Seul, per celebrare la Settimana della Comunicazione ha organizzato, dal 12 al 15 maggio, un programma di eventi insieme ai fratelli Paolini.

Il tema che ha fatto da filo conduttore alle varie iniziative è stato Comunicare incontrando le persone dove e come sono, secondo il Messaggio di Papa Francesco in occasione della 55^a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.

Molte le attività trasmesse anche in collegamento Youtube Live dal cannale FSP della Corea:

Anche se ci sono state difficoltà a causa del Coronavirus, tutti hanno potuto sperimentare l’amore di Dio attraverso la sua Parola, sia i presenti che quelli collegati tramite Youtube.

Tramite i media moderni sempre più potenti ed efficaci, il Signore apre nuove strade al carisma paolino nel mondo.