Singapore
Settimana della sensibilizzazione cattolica

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Per due settimane Singapore ha ospitato, in due delle sue università, la Nanyang Technological University e la National University of Singapore, l’annuale programma di sensibilizzazione cattolica del territorio. Ogni anno questo evento permette un incontro più ravvicinato con la gente del luogo, soprattutto giovani e donne.
Le conferenze si sono incentrate su questioni di rilevante importanza, quali: aborto, eutanasia, omosessualità. Inoltre, sono stati realizzati seminari di formazione sulla Liturgia e sull’uso degli oggetti e degli abiti sacri ad essa collegati.
La presenza delle Figlie di San Paolo all’evento, oltre a favorire la condivisione della propria missione e la diffusione dei prodotti Paoline, ha permesso loro di aprirsi al dialogo interreligioso, attraverso l’incontro positivo con appartenenti ad altre religioni.

    2° Domenica di Quaresima 2010

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    LETTURE: Gn 15,5-12.17-18; Sal 26; Fil 3,17 – 4,1; Lc 9,28b-36

    DAL VANGELO SECONDO LUCA

    In quel tempo, Gesù, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.

    Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all’entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo». Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

    RISPOLVERIAMO LA PAURA

    Davanti alla Trasfigurazione del Signore i tre discepoli saliti sul Tabor provano paura. È la paura che prende chi si accosta al divino e ne fa esperienza. È una paura salutare, da accogliere. Dio non dice a Pietro, Giacomo e Giovanni “non temere”, come aveva fatto con i profeti, con Maria, con lo stesso Pietro il giorno della pesca miracolosa. I chiamati in quelle situazioni provano una paura che proviene dal loro cuore: hanno timore di non farcela, di essere schiacciati dal peso della loro indegnità o dal limite.

    Ma sul Tabor la paura viene dalla percezione della Gloria ed è pertanto benedetta. Benedetta perché aiuta a metter da parte la falsa familiarità che pensiamo di avere con Dio; benedetta perché, come ogni paura, ci fa drizzare le orecchie. Quando ci troviamo in un luogo oscuro e insicuro proviamo timore e istintivamente allertiamo l’udito per non essere sorpresi dal nemico. La paura del Tabor fa drizzare le orecchie. Proprio perché essa c’è, possiamo ascoltare attentamente la Parola del Padre: “Questi è mio Figlio, ascoltate lui”.

    Rispolveriamo la paura non come blocco o come alibi, ma come emozione che ci sollecita a prendere sul serio la Parola. Dio è misericordia, ma non scherza con noi. Non siamo il suo passatempo. Siamo eletti e consacrati per salire sul monte a godere della sua Gloria per poi rifletterla come uno specchio (direbbe Paolo). Abbiamo paura di perdere tante cose inutili. Dovremmo aver paura di perdere l’essenziale. Accostiamoci alla Gloria con la sacrosanta paura di non riuscire a sentire bene quello che il Maestro vuole dirci. Facciamo la visita quotidiana con meno ostentata naturalezza e maggiore timor di Dio. Chiediamo allo Spirito Santo di elargire il dono della paura. Quella del Tabor, e solo quella.

    don Giuseppe Forlai, igs


    United Kingdom
    Gesù nel cinema di tutti i tempi

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    “Occorre deporre le forbici della censura e prendere in mano la macchina da presa” perché “la forza del cinematografo sorpassa quella della scuola, del pulpito, della stampa e si avvia a risultati sempre maggiori”: così indicava il beato don Giacomo Alberione che iniziò l’attività cinematografica il 18 marzo 1938.
     
    Da quel giorno le Figlie di San Paolo hanno percorso vie inedite e inesplorate associando il mondo della celluloide a quello del Vangelo. Continuando in questo impegno le Paoline di Langley, hanno organizzato una serie di incontri e seminari per presentare la figura di Gesù nel cinema di tutti i tempi.
     
    Padre Lloyd Baugh sj, della Pontificia Università Gregoriana di Roma e grande esperto in materia, ha guidato gli incontri tenuti nelle diocesi di Northamptone e di Newcastle e due seminari realizzati nelle Università di Durham e Newcastle. L’interesse è stato grande: Gesù e il cinema parlano sempre al cuore dell’uomo.

    Portugal
    Disastro a Madeira

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    È di 47 morti, 120 feriti e 250 sfollati il bilancio della tragedia che ha colpito l’isola portoghese di Madeira. L’eccezionale ondata di mal tempo che ha danneggiato l’isola, situata a nord delle Canarie, ha trascinato via automobili e alberi, ha provocato la caduta di ponti e la conversione di molte strade in violenti torrenti di acqua e melma.
     
    Sono numerose le località rimastre completamente isolate e senza elettricità. Questa profonda ferita provocata dalla natura, che ha colpito l’arcipelago, si è accanita in particolare nella capitale Funchal e nei suoi dintorni.
     
    La comunità delle Figlie di San Paolo, che abita l’isola proprio nella sua capitale, non ha riportato gravi danni. Nonostante il fango abbia invaso la libreria, la posizione felice dell’edificio, a ridosso di un altipiano, ha permesso loro di rimanere quasi incolumi alla devastazione.
     
    Inoltre, grazie alla solerte prudenza di alcune suore e collaboratrici, è stato possibile salvare la maggioranza del materiale presente nel Centro. All’indomani della tragedia, quello che risalta agli occhi, come affermano sr. Sara Gilvaz e sr. Sandra Dantas, è la distruzione e la grande ferita inferta alle centinaia di famiglie isolane. La vicinanza, nella preghiera e nell’azione, di tutta la Famiglia Paolina, vuole essere sostegno e volontà di ricostruire presto un’isola felice.

    1° Domenica di Quaresima 2010

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    Signore, mettimi alla prova!

     

    LETTURE: Dt 26,4-10; Sal 90; Rm 10,8-13; Lc 4,1-13

    DAL VANGELO SECONDO LUCA

    In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».

    Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».

    Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
    Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

    LASCIAMOCI “TENTARE”

    Iniziare la quaresima vuol dire lasciare allo Spirito Santo la libertà di metterci alla prova, come fece con Gesù. Il Signore dopo il battesimo, in cui si è rivelata la sua identità, viene chiamato a verificare quello che è, ovvero la sua fedeltà alla figliolanza, alla consacrazione. Non basta proclamarsi ‘chiamati’, bisogna entrare nella prova per consentire a Dio di scrutare ciò che c’è davvero nel nostro cuore. Dobbiamo chiederlo nella preghiera: “Signore, mettimi alla prova”.

    In questi quaranta giorni possiamo aprirci alla verifica, non possiamo glissare. La prova che lo Spirito vuole mandarci riguarda tre dimensioni fondamentali della vita del chiamato: la povertà, il potere, il successo.Non possiamo vantarci di essere “figli prediletti” se non amiamo una povertà personale e comunitaria effettiva (e non sognata!); non possiamo presentarci come “consacrati e consacrate” se non rifiutiamo il potere, la visibilità fine a se stessa; non possiamo dirci “eletti” se non rinunciamo al criterio del successo, della riuscita, anche apostolica.

    Gesù ha superato le prove del deserto mettendo innanzi alle lusinghe del demonio il primato di Dio e della Parola: dopo questa verifica della sua identità filiale ha avuto la possibilità di chiamare i discepoli. E lo ha potuto fare perché, come racconta l’evangelista Marco, il suo deserto si è trasformato in luogo accogliente, ospitale, fecondo. Se non ci lasciamo vagliare dallo Spirito, forse vivremo tranquilli e comodi, ma i nostri giardini protetti e puliti potrebbero trasformarsi in deserti inospitali e sterili. Quante case religiose o parrocchie sono già così? Forse troppe.
    E allora… Lasciamoci ‘tentare’.
    Signore, mettimi alla prova!

    don Giuseppe Forlai, igs


    ITALIA
    Una luce per il nostro cammino

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    In occasione dell’anniversario della nascita della Prima Maestra Tecla Merlo (20 febbraio 1894) esce il libro Una luce per il nostro cammino.

    Si tratta della pubblicazione delle note personali che Maestra Tecla ha redatto dal dicembre 1926 al mese di giugno 1928.

    Il testo, curato dalle partecipanti al Seminario di Ermeneutica che si è svolto in Casa Generalizia nello scorso autunno, vuol essere un invito a specchiarci nella vita della nostra carissima Prima Maestra rispondendo alle continue esortazioni del Fondatore: “Ogni Figlia di San Paolo si specchi nella vita e virtù della Madre e Prima Maestra Tecla imitandola… Ella fu docile strumento nelle mani di Dio”.

    Queste note spirituali, testimoniano il cammino perseverante di M. Tecla, nell’impegno di togliere gradualmente ogni fiducia in sé per “gettarsi totalmente nella misericordia di Dio” e il suo impegno costante nella via della santità, condizione unica ed essenziale per l’efficacia dell’evangelizzazione compiuta con i mezzi della comunicazione sociale.

    United States
    E-book: uno strumento potente per rispondere ai bisogni del mondo

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    Dopo il terremoto ad Haiti, in molti si sono avvicinati alle librerie delle Figlie di San Paolo per cercare una risposta a tanto dolore.
     
    A una sola settimana dal sisma, le suore hanno deciso di realizzare un libro on-line gratuito, intitolato: “Un mondo in ginocchio”.
     
    L’e-book consultabile sui media paoline e sui siti associati, è stato pubblicato anche nelle tre diverse pagine Facebook delle Paoline degli Stati Uniti, alle quali si sono connesse immediatamente oltre 8.000 persone.
     
    La settimana successiva all’inserimento on-line del libro, siti cattolici come Zenit e CNR, oltre a molti blog importanti degli USA, hanno inserito la notizia nelle loro pagine.
     
    Questo ha favorito la pubblicazione di oltre 8.000 articoli, la lettura di 20.000 pagine, e circa 350 download del libro.

    Macau
    Settimana per l’Unità dei Cristiani

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    Lo scorso 30 gennaio, la diocesi di Macao ha celebrato la Settimana per l’Unità dei Cristiani. La preghiera, presieduta da mons. Jose Lai Hung-seng vescovo di Macao, si è tenuta presso la cattedrale, con l’intervento di varie personalità religiose provenienti delle diverse Chiese cristiane, e una grande partecipazione di giovani e adulti.

    Durante l’incontro le Figlie di San Paolo, presenti nella diocesi con l’unica libreria cattolica, sono state invitate ad allestire una mostra del libro in cinese, portoghese e inglese. Questo importante momento di preghiera è stata anche l’occasione per far conoscere, ai tanti partecipanti, la missione paolina nella Chiesa e nel mondo.

    Poland
    Incontro con la grande amica di Papa Wojtyla

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    Nella libreria delle Figlie di San Paolo di Lublino, la dottoressa Wanda Poltawska, psichiatra e grande amica di Giovanni Paolo II, ha presentato e firmato il suo libro Beskidzkie rekolekcje (Diario di un’amicizia, Edizioni S. Paolo). Questo libro, che contiene tutta la corrispondenza avuta con Karol Wojtyla, è il suo giornale dell’anima. Le lettere ricordano il periodo di lavoro pastorale di don Wojtyla con gli studenti a Cracovia, tra i quali c’era anche Wanda, fino agli ultimi anni del pontificato del Papa polacco.

    La dottoressa Poltawska ha parlato alle persone radunate in libreria dei tesori della vita: amore, onore, sacrificio e impegno per gli altri. Ha presentato anche la sua biografia dei tempi della II guerra mondiale, Ho paura dei sogni, nella quale racconta l’impegno nella resistenza polacca e successivamente la triste esperienza nel campo di concentramento di Ravensbrück in Germania.

    L’incontro, che ha suscitato molto interesse e richiamato tante persone, è stato realizzato nella libreria Paoline in occasione della consegna a Wanda Poltawska della “cittadinanza onoraria” di Lublino. Un riconoscimento importante per questa donna straordinaria che annovera tra i suoi premi più prestigiosi anche la medaglia “Pro Ecclesia et Pontifice”.


      Cote d'Ivoire (Ivory Coast)
      Viaggio missionario in Burkina Faso

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      Sulle ali del vento nuovo della “Ridisegnazione delle presenze”, le Figlie di San Paolo di Abidjan hanno realizzato un viaggio missionario in Burkina Faso con il duplice scopo di far conoscere la produzione Paoline e presentare il Carisma ai giovani di questa terra.

      Un viaggio importante, per allargare gli orizzonti della missione, realizzato con la partecipazione di tutta la comunità che, pur se esigua (5 persone di cui due studenti), ha assunto l’impegno con grande entusiasmo.

      La prima tappa di questo itinerario apostolico è stata la città di Bobo-Dioulasso, con una esposizione nel seminario e ai vescovi riuniti per la loro assemblea annuale. Successivamente nella capitale una sorella ha tenuto aperta per tre settimane una libreria nel centro di Ouagadougou, mentre l’altra missionaria ha continuato il suo viaggio nella diocesi di Fada per incontrare gruppi di giovani in ricerca vocazionale.