Paoline Online n.22 Marzo 2010
Mexico La promessa di due nuovi Cooperatori Paolini
Czech Republic Appunti di un parroco (in)capace
Padre Benedikt aveva già pubblicato con l´editrice Paulínky un libro sull´Eucaristia. Una collaborazione che esprime i reciproci rapporti fraterni anche con la comunità francescana di Praga. Con generosità questi padri hanno offerto alle Figlie di San Paolo il locale per una nuova libreria.
Italy “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo”
Japan Festival dei film di Madre Teresa
Sono stati presentati sette film sulla figura della beata macedone, di cui tre documentari: Madre Teresa e il suo mondo, Preghiera di Madre Teresa: la vita è amore, Vivere con Madre Teresa, progettati e realizzati dalle Figlie di San Paolo del Giappone. Visto il grande riscontro di pubblico, levento è stato prolungato dal 19 marzo fino all11 aprile.
I Film e il festival, sponsorizzati dal Ministero dellEducazione e dalla Signis Japan, sono sostenuti dalla Conferenza Episcopale Giapponese e dalla Diocesi di Tokyo.
United States Un documentario sul Beato Giacomo Alberione
Il governo provinciale delle Figlie di San Paolo degli Stati Uniti ha preparato lo script per un documentario sulla vita del fondatore della Famiglia Paolina: il Beato Giacomo Alberione.
Il film è prodotto dalle Figlie di San Paolo in partnership con la Spirit Juice Studios, una giovane casa di produzione con sede a Chicago, che ha al suo attivo molti filmati di tipo catechistico-religioso. È stato realizzato un video di presentazione di tutto il progetto, della durata di 3 minuti, pensato per la promozione e il lancio del documentario stesso.Infatti, questo ‘trailer’ vuole introdurre e sensibilizzare lo spettatore al messaggio del film. L’uscita del documentario è prevista per il 2014, centenario di fondazione della Famiglia Paolina.
Per ulteriori informazioni sul progetto è possibile consultare il sito:
www.alberionefilm.com
Il trailer del film si può trovare alla pagina web:
http://www.pauline.org/FilmProduction/tabid/400/Default.aspx
5° Domenica di Quaresima 2010
Letture: Is 43,16-21; Sal 125; Fil 3,8-14; Gv 8,1-11
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
DALLA GRATITUDINE L’AUTENTICITÀ
Il brano di questa domenica è uno scandalo per i credenti. I primi cristiani l’avrebbero certamente cancellato. Purtroppo era autentico e occultarlo sarebbe stato troppo. Perché sia una scandalo è presto detto. Gesù perdona la donna adultera; e fino a qui niente di nuovo. Siamo oramai assuefatti a questo “perdonare di Dio”, così abituati che forse non lo desideriamo più. Ci sentiamo tutti buoni, o al più, quando sbagliamo, vittime della stanchezza o del fraintendimento. Non esistono più i cattivi. Peccato.
E non esistono più nemmeno i santi, ma solo i mediocri, un po’ cattivi, un po’ buoni. Dicevo: il brano di oggi non ci scandalizza perché Gesù “perdona” l’adultera; ci scandalizza perché il Maestro “dimentica”, “non tiene conto”, non conserva niente del passato se non il bene fatto.
Ecco ciò che non sopportiamo di Dio: il suo non ricordarsi degli sbagli altrui, il suo perdono che dà fiducia. Tutto qui. Noi qualche volta perdoniamo, ma non facciamo la grazia di “dimenticare”, di dare fiducia; “la fiducia bisogna guadagnarsela!”. Nei nostri ambienti gira la battuta: “La Madre Chiesa perdona, ma non dimentica”. Che tristezza. Quanto poco coefficiente evangelico nel modo di trattare i perdenti. Siamo ancora la comunità dei discepoli quando paternalisticamente mettiamo una mano sulla spalla del fratello o della sorella che ha sbagliato e con l’altra scriviamo sul quadernetto nero: “inaffidabile”? Meraviglioso Gesù: lui sa che, se non dai fiducia, la gente non cambia. Solo lui sa farlo; per questo solo lui chiamiamo “Maestro”. Oggi nella Chiesa c’è tanta voglia di integrità: “Via i deboli! Fuori gli immaturi. Selezione, selezione! Tutti irreprensibili!”.
Illusione pura di chi non conosce le sorprese della grazia. L’irreprensibilità e l’autenticità sono necessarie e sacrosante ma nascono dalla gratitudine per l’amore di Dio e non dal controllo delle istituzioni sulle persone. L’adultera prima tentava di essere pura: sapeva che l’avrebbe pagata cara se l’avessero “pizzicata”. Non c’è riuscita. Io penso che dopo l’incontro con Gesù ce l’abbia fatta. In virtù della gratitudine.
don Giuseppe Forlai, igs
United Kingdom Scorci del Divino: L’arte e l’ispirazione
I partecipanti hanno espresso gratitudine alle Figlie di San Paolo per la loro missione e per la collaborazione alla crescita spirituale delle persone attraverso l’impegno nei Media e nell’organizzazione di conferenze e ritiri.
Congo R. D. Kinshasa, ridisegnazione e pastorale vocazionale
Esse hanno avuto una settimana di riflessione, di lavori in gruppo e in assemblea, per tracciare le nuove linee comuni per una pastorale delle vocazioni di prossimità, di apertura al mondo affascinante dei giovani di oggi.
Questo progetto è stato adottato con gioia da tutte le sorelle. Noi auguriamo a ciascuna una pastorale vocazionale benedetta e fruttuosa mettendo la loro fiducia in Cristo, Padrone della messe, che non cessa di chiamare gli operai alla sua messe.
