Dialogo tra monache buddiste e cristiane

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Azione contemplativa e contemplazione attiva: monache buddiste e cristiane in dialogo. Questo il tema della prima conferenza internazionale congiunta tra consacrate delle due religioni, che si è svolta nella città di Kaohsiung, nel Sud di Taiwan, per iniziativa del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, dell’Associazione delle Superiore maggiori di Taiwan e del Monastero buddista Fo Guang Shan, sede dei lavori

Il luogo dell’incontro è significativamente lo stesso in cui nel 1995 si svolse il primo colloquio formale buddista-cristiano. Settanta le monache coinvolte, in prevalenza asiatiche, con la partecipazione anche di una delegazione europea del Consiglio ecumenico delle Chiese. La condivisione di esperienze di preghiera e di meditazione, la visita a luoghi sacri della regione, le discussioni in sessioni plenarie, piccoli gruppi e conversazioni individuali e le testimonianze di storie di solidarietà, hanno scandito le giornate dei lavori.

Un evento che ha messo in evidenza la necessità di creare maggiori spazi di partecipazione femminile al dialogo interreligioso.

Solennità di Gesù Cristo Divino Maestro 2018

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São Paulo, 28 ottobre 2018
Solennità di Gesù Divino Maestro

A tutte le sorelle

Carissime sorelle,

la preparazione all’11° Capitolo generale si intensifica attraverso l’avvio degli Incontri di delegazione e dei Capitoli provinciali che ci vedranno impegnate, in date diverse, fin verso la metà del prossimo mese di febbraio. È ormai nelle nostre mani la Bozza dello Strumento di lavoro sulla quale si concentrerà la riflessione e il discernimento di questi importanti incontri. Ognuna di noi può già immergersi in questa lettura ponendosi in ascolto degli appelli dello Spirito che parla a noi attraverso i segni dei tempi, la realtà del mondo, della chiesa, della congregazione. E soprattutto cogliendo, nel Patto, la chiave di discernimento per il momento attuale e la luce per avviare con fede e coraggio quei processi di trasformazione che la congregazione, oggi, necessita. La grazia della vocazione è deposta in noi, debolissime, ignoranti, incapaci e insufficienti in tutto perché, secondo le parole dell’Apostolo, dimori in noi la potenza di Cristo (cfr. 2Cor 12,9), una potenza che si manifesta pienamente proprio nella debolezza.

Si è da poco concluso l’Incontro Internazionale di Apostolato-Economia nel quale abbiamo contemplato il dono, splendido, della missione paolina e in particolare la “grazia dell’apostolato” editoriale come espressione eminente della docenza paolina. Insieme, abbiamo colto la lungimiranza del Fondatore nell’averci sospinte verso orizzonti sempre più vasti. Abbiamo risentito tutta l’energia profetica del carisma e il bisogno di affidare al Maestro la nostra povertà perché ci aiuti a riscoprire la dimensione creativa, e di conseguenza quella biblica, catechistica, ecumenica della nostra vocazione.

Ci è di grande ispirazione, anche oggi, la fede di Maestra Tecla. Raccontava sr Rosaria Visco (1916-2005):

Quando Don Alberione volle che le suore iniziassero il lavoro di redazione, preparassero i testi di catechismo, dessero vita alla rivista femminile Così, M. Tecla non esitò mai, non dubitò, non si lasciò tentare dallo scoraggiamento. Quante volte noi eravamo scoraggiate e lei ci richiamava con fermezza e decisione ad aver fede in Dio e nelle grazie della vocazione! Se le cose erano difficili, ardue, completamente nuove e umanamente superiori alle forze e alla preparazione, lei sempre diceva: «Dobbiamo mettere fede, ma… di quella! e dobbiamo pregare, perché la preghiera è la forza nostra e la debolezza di Dio». Viveva e voleva che vivessimo il segreto di riuscita…

E sr Ignazia Balla (1909-2003), ricordava: «M. Tecla aveva l’audacia e lo zelo dell’apostola che guarda lontano, sorretta dalla fede e dalla forza di un grande ideale… Ripeteva: “Non dobbiamo mai perdere la convinzione che siamo buone a nulla e che è il Signore che fa”».

Ci doni il Maestro Divino, di approfondire le implicanze dell’essere “donne della Parola”, “donne dell’alleanza”, apostole che con fede e umiltà, si alimentano della Parola, tengono “alta la Parola”, la rivestono con i colori della bellezza, la sbriciolano perché possa toccare i cuori di tutti e possa portare luce, speranza, pace, amore, accoglienza. Ci doni lo Spirito, la capacità di sognare cose grandi e belle per la missione nella certezza che la fede può compiere, anche oggi, dei veri e propri miracoli.

Grazie di cuore alle sorelle che, nel corso degli anni, hanno tenuta viva e splendente la fiamma della vocazione redazionale e catechistica; una fiamma che, ci auguriamo, continuerà a irradiare la luce della fede e della speranza sull’umanità di oggi.

Buona festa di Gesù Maestro a tutte, con grande affetto.

  1. Anna Maria Parenzan
    Superiora generale

GRAN BRETAGNA
Premio Ecumenico

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Durante la Christian Resources Together Conference è stato assegnato il Premio Ecumenico alle Librerie Paoline della Gran Bretagna. Sono stati prevalentemente i membri del gruppo evangelico/anglicano a sostenere la nomina.

Il premio, sponsorizzato dal Good Book Company, è un riconoscimento alle librerie di una catena che ha mostrato un impegno nella vendita, capacità nella diffusione, originalità e creatività nel marketing, impatto apostolico, attenzione al cliente, coinvolgimento comunitario, formazione dello staff. Il riconoscimento corona i lunghi anni di presenza delle Paoline in Gran Bretagna. Un servizio svolto tramite le librerie, le pubblicazioni e la quotidiana preghiera.

Con le sorelle della Gran Bretagna ci rallegriamo per questa premiazione, in particolare per il riconoscimento al loro impegno ecumenico a favore di tutte le confessioni cristiane.

Sinodo: lavori in corso

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Sr Antonia Chinello fma

Il Sinodo è giunto ormai nel pieno dei lavori tra plenarie e circoli minori, padri sinodali, giovani, uditori e uditrici. Molte sono le fonti di informazione a cui possiamo accedere.

Tra le altre, mi sembra interessante la presa di posizione di un padre sinodale durante il briefing quotidiano nella Sala stampa della Santa Sede: adulti che esprimono la volontà «di parlare il linguaggio del tempo presente, incluso quello digitale». Proprio per questo, si stanno studiando forme di comunicazioni diverse, fruibili dalle nuove generazioni, e anche lo stesso messaggio conclusivo del Sinodo sarà redatto in un linguaggio in linea con quello utilizzato dai giovani che comprenda contenuti multimediali. Una bella notizia. Sì, perché, come ha commentato mons. Michele Falabretti, Direttore del Servizio di Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Italiana, il Sinodo di oggi «non è tanto sui giovani quanto un Sinodo sugli adulti e sulla Chiesa, sul suo essere generativa nella fede, nell’ascolto della realtà».

Dal 23 al 28 settembre 2018 si è realizzato presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma un Congresso internazionale dal titolo Giovani e scelte di vita. Percorsi educativi.

L’evento è stato organizzato dalla stessa Università Salesiana e dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”, e la convinzione che ne risulta è che mentre si parla di giovani siamo inevitabilmente, come adulti, chiamati a cambiare lo sguardo su di loro, a decentrarci, destabilizzarci, ricollocarci non tanto avanti, quanto mettendoci “al passo”, correndo con loro, accanto a loro1.

Sr Alessandra Smerilli, fma, uditrice al Sinodo, racconta l’emozione di un’aula sinodale seduta “davanti” ai giovani ad ascoltarli: «Mi sentivo piccola piccola davanti a loro: così giovani e così coraggiosi di fronte a un mondo che sembra lasciare loro poco spazio, che li schiaccia, che a volte semplicemente li ignora. Questi giovani mi ispirano fiducia: sanno sognare e hanno il coraggio di scelte ardue, come quelle di andare a condividere la vita dei profughi. Questi giovani mi parlano di Dio, del suo amore, della sua bellezza, della sua caparbietà. Questi giovani sono il volto di Dio».

Giovani dunque “protagonisti, meno destinatari, meno utenti”, da ascoltare come Chiesa non solo per «farci un massaggio al cuore», afferma Franco Garelli, sociologo dell’Università di Torino, quanto piuttosto per «dimostrare il coraggio e l’intelligenza di non avere un’attenzione generica, ma di affrontare temi come la bioetica, la sessualità. Oggi il giovane vive dentro di sé una serie di tensioni, tra fede e ragione, tra religione e scienza, tra benessere personale e trascendenza.

Quella di oggi è una generazione che esce da contesti o troppo protetti o troppo uniformati, e quindi dobbiamo andare al cuore dei problemi. Altrimenti il Sinodo sarà un’occasione persa, se non spinge ad essere presenti nella sfera pubblica, più fantasiosi nelle proposte educative e più propositivi su temi decisivi dell’esistenza».

Desidero allora offrirvi alcune “metafore” che, come adulti, ci chiamano in causa.

Adulti di qualità: merce rara, oggi

«I giovani ci aspettano, ci vogliono più vicini. La pastorale attuale non è sufficiente per parlare con i giovani e attrarre i giovani». È il card. Lorenzo Baldisseri, Segretario generale del Sinodo dei Vescovi, a sostenerlo. La riflessione sinodale «aiuta a porre la questione della scelta personale e dei cammini educativi dentro l’orizzonte vocazionale dell’esistenza umana in quanto tale: non si può pensare alle scelte di vita, dal punto di vista cristiano, se non all’interno di questa visione vocazionale ampia e diffusa». Il Cardinale propone due prospettive educative: “accompagnamento” e “discernimento”, consigliando di coglierne la relazione intrinseca in quanto «si accompagnano i giovani non per perdere tempo con loro, ma per portarli a maturazione, per aiutarli a diventare adulti. Abbiamo una necessità epocale di adulti di qualità che sembra essere una merce rara di questi tempi». È in quest’ottica che «l’accompagnamento assume naturalmente i tratti del discernimento vocazionale». Per il Cardinale l’ascolto sinodale dei giovani «ci ha restituito una Chiesa in debito d’ossigeno: non siamo, in linea di massima, ben attrezzati di adulti competenti e maturi in grado di accompagnare i giovani. Si tratta di un dato che ci deve mettere in movimento per creare le condizioni per un rinnovamento ecclesiale».

Il complesso di Gulliver

Mons. Raúl Biord Castillo, Vescovo di La Guaira (Venezuela), sottolinea la rivoluzionaria novità che il Papa ha in qualche modo messo sotto gli occhi di tutti. I giovani con questo Sinodo sono diventati “autentico soggetto ecclesiale”. Questo si traduce praticamente e pastoralmente nell’urgenza di «ascoltare la voce di Dio in quella dei giovani perché saranno loro a dire che cosa si aspettano dalla Chiesa».

Per mons. Biord Castillo è importante infatti «non lasciarci prendere come adulti dal “complesso di Gulliver”, cioè dal far sentire i giovani dei “nani” di fronte alle necessità». Essi invece sono portatori di grandi possibilità, non si sono allontanati dalla Chiesa, ma è la Chiesa che si è allontanata da loro. Per questo è ormai imprescindibile «stare in mezzo a loro per costruire ponti e superare la timidezza educativa e apostolica, cioè fare in modo che realmente li accompagniamo a fare scelte vocazionali di vita».

È urgente una “conversione pastorale”. Papa Francesco invita a «non perdere il treno dei giovani, perché purtroppo abbiamo già perso quello dei loro genitori!».

Giovani, maneggiare con cura: contiene sogni!

Gennaro Cicchese della Pontificia Università Lateranense evidenzia come sia urgente oggi reinsegnare ai giovani a camminare: «L’esatto contrario di quanto fa la società contemporanea che li addestra a correre, correre, fino ad aver fretta, a bruciare le tappe, al consumare tutto e subito. Camminare lentamente aiuta a pensare e a prendere decisioni libere. Così dobbiamo recuperare la nostra dimensione itinerante di homo viator. Anche il giovane oggi deve ritrovare la consapevolezza che il camminare non solo lo fa avanzare, ma gli permette di conoscere meglio la sua identità e lo apre alla consapevolezza che non è solo e che molti altri sono in cammino come lui e con lui: di qui il valore della vicinanza, della testimonianza e dell’alleanza educativa».

Inoltre, i giovani sono chiamati a muoversi tra un futuro che non c’è più e un presente che li assorbe troppo fino al presentismo e alla sua schiavitù. «Eppure sono proprio loro l’unico presente che abbiamo! E forse essi stessi ci stanno mostrando che è possibile un futuro nuovo e migliore, attraverso una convivenza pacifica e conviviale. A noi il compito di ricordare loro: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa”. Perciò non devono abbattersi dinanzi agli ostacoli e alle difficoltà, ma devono acquisire la consapevolezza che le cose, per essere apprezzate, debbono costare».

Maria Antonia Chinello, fma


1 Le espressioni tra virgolette sono stralci di interviste realizzate con i relatori intervenuti al Congresso Giovani e scelte di vita. Percorsi educativi. Chi desiderasse approfondire le tematiche, ascoltare gli interventi e le interviste, può accedere a questo indirizzo: https://www.pfse-auxilium.org/it/notizie/25-09-2018/materiali-del-congresso-giovanie-scelte-di-vita-prospettive-educative/roma.


Religion Today Film Festival 2018

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Si è svolta dal 4 all’11 ottobre la XXI edizione del Religion Today Film Festival, rassegna internazionale di cinema, religioni e società.

Un confronto tra le generazioni con uno sguardo attento, e non retorico, alle esigenze che contraddistinguono i Millennials (generazione di utenti nati tra il 1980 ed il 2000) colti nella dinamica di adattamento alla rapidità dei processi di cambiamento e trasformazione in atto nella società: divisi tra rivoluzione digitale e crisi economico-lavorativa, in un contesto socio-culturale fluido ed instabile, tanto più chiamati a essere resistenti, flessibili e creativi. Un viaggio alla scoperta di mondi diversi che, grazie alla forza evocativa delle immagini e suggestiva della musica, è diventato lente d’ingrandimento per interpretare la pluralità di espressione della fede e dell’esperienza della dimensione umana.

I 62 film in concorso, provenienti da 28 Paesi del mondo e selezionati tra 450 iscrizioni, hanno aperto spazi di riflessione e dibattito su credenze e valori delle nuove generazioni, oltre a storie di migrazione e di dialogo, senza dimenticare lo sguardo femminile nelle religioni e il ruolo delle donne nella costruzione della pace. Alle proiezioni cinematografiche si sono alternati appuntamenti musicali, spettacoli, momenti letterari, aperitivi dal mondo e l’incontro in preghiera tra rappresentanti di fedi diverse.

ROMANIA
25 anni di presenza

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Le Figlie di San Paolo di Bucarest celebrano 25 anni di presenza in Romania al servizio del Vangelo. Per ricordare questa felice ricorrenza, hanno programmato diversi eventi:

– 19 ottobre: Presentazione del libro Vestirsi di luce di Giuseppe Forlai, igs;

– 20 ottobre: Lectio Divina Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me (Gal 2,20), guidata da Francesca Pratillo, fsp;

– 21 ottobre: Celebrazione eucaristica di ringraziamento nella chiesa parrocchiale.

Così ci scrivono «Celebriamo questo anniversario con le Annunziatine, le Cooperatrici, i collaboratori e gli amici della comunità, ringraziando Gesù Maestro per i miracoli che ha compiuto anche attraverso di noi, piccoli strumenti, nell’amata terra romena, per il Vangelo vissuto e diffuso in tante famiglie. Chiediamo la grazia di vivere Gesù e di dare Gesù, invocando il Padrone della messe, che mandi sante vocazioni per questo urgente e bellissimo apostolato».

Le Figlie di San Paolo sono arrivate in Romania nel novembre 1993. Una fondazione nata dal Progetto missionario: nuove presenze delle FSP nel mondo del 1992. La libreria è stata aperta nel 1997 e avviata una piccola casa editrice. Visitano annualmente diverse parrocchie romano-cattoliche e greco-cattoliche con depositi e mostre del libro. Fanno animazioni vocazionali, bibliche e di educazione ai media per i giovani, in comunità offrono un annuale itinerario spirituale ai laici.

Ricordiamo al Signore tutte le persone che hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo di questa presenza paolina nel cuore dell’Europa. A tutte i nostri più cari auguri!

FILIPPINE
Cardinal Sin Catholic Book Awards

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Bes, Love Ka Ni Lord. Versione 1.0 di Reynald Atienza, pubblicato dalle Paoline, ha vinto il premio per la Categoria del Ministero della Gioventù durante i Cardinal Sin Catholic Book Awards tenutosi il 12 settembre all’interno della 39ª Fiera Internazionale del Libro di Manila. Il libro è una raccolta di storie basate sulle esperienze personali dell’autore e sul suo lavoro con i giovani. Contiene consigli e una ricca raccolta di preghiere e riflessioni.

Con questo genere di pubblicazioni le Paoline mirano a promuovere il talento creativo filippino, dando così pieno sostegno agli autori locali nel loro impegno di rispondere ai bisogni delle persone nel contesto e nella cultura locale.

La partecipazione delle Paoline all’annuale Fiera Internazionale del Libro di Manila, insieme agli altri editori cristiani, è sempre considerata una grande opportunità per la diffusione del Vangelo e dei libri significativi per la formazione cristiana e spirituale del popolo.

Giornalismo di pace protagonista in Vaticano

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Una conferenza internazionale ed un forum sul giornalismo di pace. È il doppio evento realizzato il 13 ottobre dal Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede in collaborazione con il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e con SIGNIS, in preparazione alla Canonizzazione del Beato Paolo VI e del Beato Óscar Arnulfo Romero.

L’iniziativa, che si è tenuta in Vaticano, ha voluto approfondire il tema del peace journalism, unendolo idealmente alle figure dei due futuri Santi, entrambi testimoni di pace. Due personalità che, in modi diversi ma con la stessa passione, hanno anche stimolato i mezzi di comunicazione ad essere strumenti di riconciliazione nella ricerca della verità.

Cristo è tutto per noi!

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Cristo è tutto per noi!
Se vuoi curare una ferita,
Egli è il medico;
se sei riarso dalla febbre,
Egli è la fonte;
se sei oppresso dall’iniquità,
Egli è la giustizia;
se hai bisogno di aiuto,
Egli è la forza;
se temi la morte,
Egli è la vita;
se desideri il cielo,
Egli è la via;
se sei nelle tenebre,
Egli è la luce …
Gustate e vedete come è buono il Signore:
beato è l’uomo che spera in Lui!
                                  Sant’Ambrogio