Festival internazionale del giornalismo

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Si è svolta a Perugia/Italia, dal 3 al 7 aprile, la XIII edizione del Festival internazionale del giornalismo, una kermesse con 600 ospiti da tutto il mondo e migliaia di partecipanti agli eventi su temi di attualità e informazione. Migliaia di giornalisti, esperti, accademici e attivisti. Un pubblico sempre più giovane, sempre più cosmopolita, con Perugia che per cinque giorni è stata la destinazione di tantissimi giornalisti di testate nazionali e internazionali e un fiume di persone che ha partecipato in massa agli eventi.

Tutta questa gente manifesta una grande voglia di conoscere, informarsi, riflettere, emozionarsi, dire la sua. Quest’anno sono stati oltre 600 gli speaker, la metà donne, in quasi 300 eventi tra keynote speech, tavole rotonde, workshop, interviste, serate teatrali. Una organizzazione con oltre 100 giovani volontari da 19 diversi Paesi, complice anche la presenza a Perugia dell’Università per gli stranieri.

Tanti gli argomenti trattati, tra questi: le fake news e la disinformazione, l’intelligenza artificiale, la libertà dei media e i diritti umani sotto attacco, i conflitti, il cambiamento climatico, le crisi umanitarie e le migrazioni, i nuovi modelli di business giornalistico e le novità tecnologiche.

Domenica delle Palme 2019

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Is 50,4-7; Sal 21; Fil 2,6-11; Lc 22,14-23.56

Anch’io … avrei voluto…

La solenne liturgia della domenica delle Palme ci ripropone ogni anno la lettura della passione di Gesù: un racconto che commuove, fa riflettere e arricchisce la vita. Permettetemi di fare una riflessione, che scaturisce dal mio cuore e rilegge il racconto di Luca, partendo dalla prospettiva degli apostoli, perché, in fondo, assomigliamo molto a loro.

Tutto ha inizio nell’intimità di una stanza preparata per la cena della Pasqua. Gesù è con i suoi apostoli, suoi compagni di viaggio, chiamati uno ad uno, scelti per qualcosa di molto più grande; Gesù parla, spezza il pane e passa il calice del vino, mentre gli apostoli, a stento, riescono a capire. Ancora storditi dall’euforia di qualche giorno prima – quando, entrando in Gerusalemme, il popolo aveva acclamato e osannato Gesù come Figlio di Davide e nuovo re d’Israele –, quella sera stavano discutendo tra loro chi fosse il più grande e il più importante, ignari di ciò che stava per succedere.

Anch’io, come gli apostoli, mi sono perso nella diatriba di chi fosse il più grande; anch’io per Gesù avrei sfidato il mondo; anch’io avrei giurato fedeltà e lealtà; anch’io sarei stato pronto a dare la mia vita per Lui.

Anch’io mi sono addormentato invece di vegliare in preghiera; ho tirato fuori le mie spade per difendermi; ho avuto paura di chi mi puntava il dito, chiamandomi amico di Gesù; ho preferito rinnegare, scappare, nascondermi; ho pianto per le mie paure e la mia codardia.

Anch’io ho continuato a seguirlo, anche se da lontano, a distanza. Avrei voluto essere lì per incrociare il suo sguardo, come quello rivolto a Pietro, dopo averlo rinnegato, e sentirmi piccolo, fragile, povero; avrei voluto piangere come il pescatore di Galilea, che cercava nel tragitto verso il Golgota l’occasione per potergli dire: «Perdonami. Te l’avevo detto di lasciarmi stare e di non fidarti di me». Avrei voluto essere lì pronto come il Cireneo ad aiutarlo, a seguirlo portando la croce.

E poi giungere sotto la croce… in quel buio insolito che ti avvolge, e ti senti perso, solo e schiacciato dai macigni dei rimorsi. Notte, buio! Prima dentro e poi fuori. Ma quelle ultime parole hanno rialzato la mia vita, mi hanno fatto sentire il calore di un amore, la possibilità di un riscatto e la bellezza di una luce che sconfina oltre i miei limiti: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno».

Salmo 21,22b-23

Tu mi hai risposto!
Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.

don Giovanni Di Vitoparroco dei Ss. Erasmo e Martino, Bojano (CB)


ITALIA
Bologna Fiera del libro per ragazzi

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Dall’1 al 4 aprile si è svolto a Bologna il più importante appuntamento sull’editoria per bambini e ragazzi. 1400 gli espositori, da oltre 80 Paesi, presenti a questa 56a edizione della Fiera del libro per ragazzi. Realizzato anche un intero padiglione dedicato all’editoria digitale. Paese Ospite d’Onore è stata la Svizzera.

Da oltre 50 anni, Bologna Children’s Book Fair, rappresenta il momento più autorevole a livello mondiale per lo scambio dei diritti editoriali, un evento di riferimento per chi lavora nel campo dell’editoria e dei contenuti dedicati a bambini e ragazzi: autori, illustratori, agenti letterari, distributori, insegnanti, traduttori. Con i suoi oltre 26.000 visitatori all’anno, costituisce il punto d’incontro per un pubblico variegato ed internazionale.

Questo i grandi temi 2019: parole e colori della cultura afroamericana, il ritorno della scrittura a mano, le donne e le “grandi donne” nella letteratura per ragazzi e l’illustrazione internazionale

Le Paoline, da sempre attente alla produzione di libri per bambini e ragazzi, erano presenti con un proprio stand nel quale hanno potuto presentare le loro ricche e qualificate edizioni.

GHANA
Lettera dalla comunità Kumasi

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«In questo primo anno di presenza in Ghana, abbiamo veramente sperimentato la provvidenza di Dio! La nostra grandezza non è stata nel fare grandi cose, ma piccole cose con grande amore. Questo è quello che abbiamo vissuto tra la gente con cui viviamo e lavoriamo. Nel 2000 l’arcivescovo di Kumasi, mons. Peter Kwasi Sarpong (ora emerito), aveva invitato le Figlie di San Paolo nella sua diocesi. Per mancanza di personale questa richiesta si è concretizzata solo dopo 17 anni, grazie alle nuove vocazioni africane.

Ora stiamo vivendo una calorosa accoglienza da parte di tutti e il sostegno della Chiesa locale. Abbiamo ricevuto la grazia della presenza dell’arcivescovo emerito che è venuto appositamente per darci il suo benvenuto in Ghana e nell’archidiocesi. Ha voluto presentare personalmente la nostra missione al popolo, un momento commovente che ci ha fatto percepire il suo amore e il suo sostegno.

Dal nostro arrivo a Kumasi, la principale attività apostolica è stata, ed è ancora, quella di visitare le varie diocesi e i seminari maggiori, dal nord al sud del Ghana. Nel nostro pellegrinare abbiamo sentito e toccato con mano la Divina Provvidenza attraverso tanti benefattori che ci hanno offerto cibo e alloggio gratis! La maggioranza sono i nostri cari fratelli e sorelle religiosi, vescovi, rettori dei seminari e parroci. Strumenti generosi per farci raggiungere molte persone. Questo nuovo anno è iniziato e continua all’insegna di molte benedizioni. Il 10 febbraio abbiamo avuto l’occasione di accogliere nella nostra casa i rettori e i formatori di tutti i seminari maggiori del Ghana, riuniti nel seminario maggiore San Gregorio, che ha sede proprio a Kumasi, vicino alla nostra casa. Quale occasione più bella per invitare tutti a pranzo con la nostra comunità? Durante i nostri viaggi apostolici noi siamo sempre state ricevute da loro con amore e generosità. Questo è stato per noi il momento per contraccambiare, far conoscere meglio il nostro carisma e dimostrare la nostra riconoscenza per la loro collaborazione nella missione paolina.

Toccanti sono state le parole di mons. John Opoku-Agyemang, rettore del seminario che ha ospitato l’evento: “Siamo molto riconoscenti per questo incontro che rafforza il legame di amicizia tra noi e voi, sorelle, e ci aiuta a condividere il nostro comune ministero. Viviamo lo stesso impegno di evangelizzazione. Permettetemi di fare una richiesta a nome di tutti. Noi abbiamo conosciuto le Figlie di San Paolo, ma voi non avete conosciuto tutte le nostre diocesi. Forse noi possiamo presentare ai nostri vescovi la vostra missione e ai nostri sacerdoti quello che fate, così che se un giorno venite nelle nostre diocesi per esplorare la possibilità di aprire una comunità o per incontrare possibili vocazioni, noi possiamo essere la strada per facilitare e rendere la vostra presenza in Ghana significativa e apprezzata”.

Il nostro grazie a questa Chiesa generosa. Da parte nostra l’impegno sarà altrettanto generoso affinché la gente veda e trovi in noi e nella nostra missione, il volto misericordioso del Maestro Divino. Ricordate questo ultimo e piccolo germoglio in terra africana!».

sr Justine, sr Mariuccia, sr Yvonne, sr Jennifer e sr Elidemidah

Quinta domenica di Quaresima 2019

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Is 43,16-21; Sal 125; Fil 3,8-14; Gv 8,1-11

Si può sempre ripartire

Del vangelo di questa quinta domenica di quaresima abbiamo tutti appreso la frase di Gesù: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». L’abbiamo imparata così bene che, ogni volta che dobbiamo giustificare qualche nostro errore, siamo pronti a tirarla fuori e a farne uno scudo per proteggere noi stessi. Ma in realtà questa frase è uscita dal cuore di Gesù per difendere una donna, anche se colta in flagrante adulterio, perché quella donna, come ogni persona, ha una dignità, non regolarizzata in base ai comportamenti: ogni persona non è il suo peccato.

Ho provato molte volte ad entrare nella storia di questa donna. Una persona come tante, alla ricerca di un amore vero, quello che si prende cura della persona amata, che parla di carezze e di tenerezza.

Gesù abbassa lo sguardo, scrive per terra, sembra cercare una distrazione che non lo coinvolga emotivamente. Sembrerebbe così; invece, Gesù prova tenerezza e una rispettosa venerazione per quella donna. Sì, proprio per lei! E ci fa comprendere che in quella storia di adulterio, c’è anche la mia, la tua, la nostra storia. Gesù non giustifica l’adulterio, ma si prende cura dell’adultera.

Mentre tutti vi vedono la peccatrice, Gesù vi scorge una vita che può rifiorire; se tutti cercano con delle pietre di mettere fine alla sua vita, il Maestro trasforma quelle pietre in un nuovo selciato sul quale camminare per una vita di grazia, di verità, di bellezza e di amore.

Sicuramente questa pagina del vangelo ci fa comprendere il cuore di Dio: un cuore che si china dinanzi alla dignità fragile e calpestata dell’umanità; un cuore che può solo aprirsi alla misericordia e che sollecita a continue risurrezioni; un cuore che non condanna ma che riapre una strada: «Va’». Perché bisogna sempre ripartire, vivere di nuove possibilità. Perché Gesù ci dice che noi non siamo il nostro errore o il nostro peccato, e intravede sempre in noi quel futuro di bene di cui siamo capaci.

Salmo 125

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.
Allora si diceva tra le genti:
«Grandi cose ha fatto il Signore per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

don Giovanni Di Vitoparroco dei Ss. Erasmo e Martino, Bojano (CB)


Marzo 2019

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NOME DATA LUOGO DI TUMULAZIONE
 Maria – Maria Bernardetta SORIO 14/03/2019
 Gloria Del Carmen – Claudia Maria PEÑA Y LILLO 27/03/2019
 Donata NARCISI 28/03/2019 Albano (Italia)
 Kiyoko – Bernadetta KUSAKAWA 21/03/2019 Tokyo
 Matilde – Maria Mercedes GARCIA RODRIGUEZ 15/03/2019 Madrid
 Gesualda – Maria Edvige DEL BIANCO 18/03/2019 Alba (Italia)
 Caterina – Anna Maria DAL PRÀ 27/03/2019 Castagnito (Italia)
 Imelda Clara – Antonietta DALLA VALLE 03/03/2019 Castagnito (Italia)
 Felicia – Maria Bianca CALENTI 25/03/2019 Prima Porta RM (Italia)
 Adelina CABARABAN 01/03/2019 Lipa (Filippine)
 Maria Valeria – Maria Daniela BARONCHELLI 22/03/2019 Lahore (Pakistan)

PORTOGALLO
Esercizi spirituali a Fatima

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Procura-se Amigos e Lavadores de Pés, è un libro pubblicato dalle Paoline del Portogallo che raccoglie le meditazioni, le omelie e i temi degli esercizi spirituali, tenuti ai vescovi riuniti a Fatima.

Il predicatore è stato il cardinale Seán Patrick O’Malley, O.F.M.Cap., arcivescovo metropolita di Boston, grande personalità nella Chiesa di oggi, anche per la sua vicinanza con Papa Francesco.

Alla fine dell’incontro, le Paoline hanno presentano il libro all’assemblea e offerto una copia omaggio a ogni Vescovo.

 

Quarta domenica di Quaresima 2019

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Gs 5,9a.10-12; Sal 33; 2Cor 5,17-21; Lc 15,1-3.11-32

Il bacio di Dio

La parabola del Figliol Prodigo è quella che tutti conoscono di più. È la storia infinita dell’uomo di ogni tempo: un senso di malessere, la ricerca di realtà piene di spensieratezza, la partenza; poi arrivano le sconfitte, la disperazione, la nostalgia e il desiderio di tornare indietro. Ma è anche la storia della misericordia infinita di Dio.

Questo figlio ha nel cuore sete di libertà, sogni, progetti, desideri di autonomia, ma soprattutto tanta utopia. Cos’è l’utopia? Tradotto, significa: non luogo; è quel posto immaginario che vive nella mente e nel cuore ma non è tangibile né raggiungibile perché inesistente. Ecco il paese lontano verso cui questo figlio vuole dirigere il suo cammino. Partì felice, trovò un luogo che ritenne un paradiso; poi la grande carestia: vuoto, povertà, disperazione, morte e tanta nostalgia.

Ritornò in sé: è l’inizio della conversione. Ripensò alla sua vita, a ciò che era prima di partire e a ciò che era diventato; l’inganno dell’utopia e la nostalgia per quell’eutopia (luogo bello) della casa del padre, a cui aveva rinunciato.

Mi alzerò: è il verbo della risurrezione, del rimettersi in piedi, del coraggio di intravedere che c’è ancora una strada davanti, un cammino che può essere intrapreso, un riscatto, una nuova possibilità per uscire da una situazione di solitudine, di disperazione e di morte. Dalla nostalgia del profumo di casa al coraggio del viaggio di ritorno.

Poi l’immagine del padre, con la sua tenerezza e il suo amore. Una sola frase per descrivere il padre, esclusivamente fatta di verbi (ben cinque): «Lo vide da lontano, ne ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò». È questa l’immagine più bella di Dio: un Dio che scruta l’orizzonte, che attende un ritorno, che non si fa trovare impreparato. Un Dio che ha compassione perché avverte, in maniera amplificata, la sofferenza del figlio. Un Dio che corre, perché lo vuole al più presto nel suo luogo bello, perché i suoi passi sono vacillanti. Un Dio che si getta al collo, che accoglie e perdona. E poi il bacio di Dio, perché non prova ribrezzo del volto umano deturpato e sporco, riconoscendolo fatto a sua immagine e somiglianza. E in quel bacio ritroviamo noi stessi: l’amore che perdona e il profumo di casa, il profumo di Dio.

Salmo 33

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni paura mi ha liberato.

don Giovanni Di Vitoparroco dei Ss. Erasmo e Martino, Bojano (CB)


ITALIA
100 anni di sr Eugenia Maria Montersino

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Le Figlie di San Paolo di Alba, con la partecipazione della Superiora provinciale, sr Annunciata Bestetti, del Vescovo di Alba e del Vicario episcopale per la vita consacrata, il 22 marzo 2019, si sono ritrovate attorno a sr Eugenia Maria Montersino per festeggiare i suoi 100 anni di vita. Con la stessa gioia, due giorni dopo, si è unito alla festa anche il Sindaco di Alba e un buon numero di parenti e amici.

Sr Eugenia, originaria di Castigliole d’Asti, è entrata tra le Figlie di San Paolo nel 1931, quando la Congregazione cominciava a espandersi nelle città d’Italia.

Una lunga vita trascorsa con fede e speciale dedizione. Ha avuto la fortuna di partecipare allo sviluppo della Congregazione, di conoscere il Fondatore, il beato Giacomo Alberione, e la prima Superiora generale, sr Tecla Merlo, portando nel cuore tanti bei ricordi.

La Superiora provinciale, nel porgere alla festeggiata gli auguri di tutte le Figlie di San Paolo, le ha rivolto queste parole: «Grazie, sr Eugenia, per questi preziosi e intensi anni di vita paolina! Continua a testimoniarci ciò che realmente conta, ciò che resta per sempre: rimanere in Gesù e comunicare il suo amore anche solo con un sorriso, uno sguardo, una presenza serena. Il Signore ti sostenga con la sua bontà e dolcezza e tu continua con la tua offerta a fecondare l’azione apostolica delle sorelle che nel mondo e nella nostra Provincia continuano con coraggio a portare il Vangelo, ad annunciare che solo Gesù può renderci felici».

MADAGASCAR
Uscire per portare Cristo e il suo Vangelo

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Le Paoline del Madagascar hanno realizzato una esposizione di libri nella giovane diocesi di Fenoarivo Atsinanana, una sede della Chiesa cattolica nel Nord/Est del Madagascar.

L’occasione è stata quella del Sinodo diocesano in cui la diocesi ha voluto far conoscere ai cristiani di quella parte del Madagascar, la missione delle Figlie di San Paolo.

La popolazione è stata accogliente e generosa. Persone semplici che hanno partecipato a questo importante momento ecclesiale con dedizione e gioia grande.

Hanno rivelato la loro sete della Parola di Dio e del suo insegnamento, il desiderio di crescere nella fede e in una vita migliore.

Ancora una volta attraverso l’apostolato paolino si è seminato il vero, il giusto, il buono. Un’esperienza meravigliosa!