ITALIA
Paolinestore.it rinnovato

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All’inizio del nuovo anno sociale, dopo la pausa estiva, Paolinestore si presenta online con veste grafica e funzioni rinnovate.

Il nuovo layout della homepage e delle home delle singole sezioni, consentono una maggiore visibilità dei prodotti e del loro assortimento.

Scorrendo con il mouse le voci di menu si possono aprire le varie sezioni di Libri, Musica e Riviste, oltre all’elenco delle categorie. Una nuova voce di menu, dedicata al digitale, raggruppa tutta la produzione digitale Paoline attuale: e-book, musica e riviste, che rimandano al formato elettronico. Nella speranza che questo ulteriore sviluppo della nostra presenza come Paoline in Rete possa essere un servizio sempre più utile e gradito, suggeriamo di navigare personalmente per sperimentarne tutte le novità.

Alla Paoline della provincia Italia i nostri auguri di un fecondo apostolato.

link: Paolinestore.it

 

MADAGASCAR
Le Figlie di San Paolo e la visita del Papa

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La visita apostolica di Papa Francesco nel Madagascar, 7 e 8 settembre 2019, è stato un grande evento anche per le Figlie di San Paolo presenti in questa enorme isola al largo della costa meridionale dell’Africa. Come preparazione alla visita del Papa, le Paoline hanno preso l’impegno di diffondere i suoi scritti (encicliche ed esortazione apostoliche) nelle città dove sono presenti e anche nella Rete. Era importante far conoscere alla gente chi è Papa Francesco, per questo scopo le Paoline hanno pubblicato una biografia del Papa, sia per i bambini che per gli adulti.

Inoltre è stata data la possibilità, a chi aveva scritto degli articoli su Papa Francesco, di distribuirli nelle librerie Paoline all’interno delle quali era predisposto uno spazio espositivo dedicato all’evento. Tante le persone arrivate da tutte le diocesi con un grande desiderio di conoscere Papa Francesco e anche di portare a casa un ricordo del suo passaggio.

Le Figlie di San Paolo hanno partecipato attivamente alla venuta del Papa come membri della commissione episcopale della comunicazione e nell’equipe dei fotografi accreditati. A loro è stata affidata la distribuzione dei discorsi del Santo Padre e di tutte le persone che hanno preso la parola nei vari incontri, per i giornalisti venuti ad Antananarivo per la copertura mediatica di questo evento.

Festival della Letteratura

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Con il tema Spazio di pensiero contro la banalizzazione, si è svolto a Mantova, in Italia, la 23a edizione del Festival della Letteratura. Oltre 300 appuntamenti con centinaia di ospiti narratori e saggisti. Al centro dell’evento tematiche legate al Mediterraneo, all’Europa, ai movimenti di popoli, ma molta attenzione anche alla cultura ebraica e alla scienza. Momenti importanti contro la semplificazione, gli stereotipi e la disinformazione. «Avere voci che provengono da diverse parti del mondo dà la possibilità di un quadro più approfondito su tematiche che spesso vengono ridotte a slogan», spiega Luca Nicolini, per quarant’anni libraio, presidente del comitato organizzatore della manifestazione. Una grande agorà di pensiero in cui il pubblico può affinare il senso critico nell’ascolto di grandi personalità.

FILIPPINE
Conferenza sulla Nuova Evangelizzazione

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La Conferenza sulla nuova evangelizzazione (PCNE) è un incontro annuale della Chiesa cattolica delle Filippine organizzato in vista del 500° anniversario dell’evangelizzazione del Paese (1521-2021). La celebrazione di quest’anno, con il tema La gioventù filippina: camminando con Gesù, si è tenuta presso l’Università San Tommaso a Sampaloc, Manila. Sono intervenuti circa 5.000 delegati da tutto il paese e da altre parti del mondo. Un programma ricco di eventi ha visto la realizzazione di momenti significativi: relazioni, condivisioni, tavola rotonda, confronto con il cardinale Luis Antonio Tagle.

Queste attività sono state organizzate per sottolineare in particolare la celebrazione dell’anno 2019 come Anno della Gioventù: per scoprire il mondo delle nuove generazioni, discernere su come la Chiesa deve ascoltarli, accompagnarli e incontrarli nella loro comunità digitale.

Inoltre, le attività organizzate hanno cercato di affrontare l’apparente dubbio dei giovani sulla credibilità della Chiesa. I giovani desiderano una Chiesa che incarni la visione di Cristo, che vive la gioia del Vangelo, che ha fiducia in loro.

Come sempre le Paoline, con il loro apostolato e la loro testimonianza, hanno partecipato attivamente a questo importante momento ecclesiale.

ROMANIA
Esperienza di evangelizzazione al santuario mariano di Cacica

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Anche quest’anno, come da tradizione, le Figlie di San Paolo di Bucarest hanno partecipato, in occasione della festa dell’Assunzione della Vergine Maria al cielo, agli eventi organizzati a Cacica, nella diocesi di Iasi al nord della Romania. Cattolici di tante parrocchie, e non solo, si radunano abitualmente in questo luogo per venerare l’icona di Maria, per pregare insieme e invocarla per le proprie necessità, per riconciliarsi con il Signore e esprimere gratitudine per le grazie ricevute.

Le Paoline hanno vissuto due giorni in mezzo ai fedeli, hanno pregato con loro, dormito in una tenda come tanti e, per favorire la loro crescita nella fede, sono state presenti con una mostra di testi appropriati. Ci sono persone che cercano le suore ogni anno per prendersi un buon libro, e come da consuetudine, anche una vitamina per l’anima (rotolini di carta con una frase biblica) che le suore offrono a tutte le persone che visitano lo stand.

 

Comunicazione

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La comunicazione ha il potere di creare ponti,
di favorire l’incontro e l’inclusione,
arricchendo così la società.
Com’è bello vedere persone impegnate
a scegliere con cura parole
e gesti per superare le incomprensioni,
guarire la memoria ferita
e costruire pace e armonia.

Papa Francesco


BRASILE
Settimana missionaria vocazionale della Famiglia Paolina

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Motivati dal tema dell’Anno vocazionale della Famiglia Paolina «Ravviva il dono di Dio» (2Tm 1,6), diversi membri della Famiglia Paolina hanno organizzato una Settimana vocazionale ad Arcoverde, un comune del Brasile nello Stato del Pernambuco, ospiti della parrocchia di San Gerardo Maiella. Durante la settimana è stato realizzato un intenso programma di visite a famiglie, malati, giovani, scuole, prigioni, case di riposo e alla Radio Agnus Dei. Si sono tenuti incontri di formazione con catechisti e operatori pastorali e sociali.

A conclusione dell’intensa esperienza, i membri della Famiglia Paolina hanno ringraziato tutti per l’accoglienza e la collaborazione, in modo particolare quelle famiglie che li hanno ospitati nelle proprie case durante i giorni di presenza in parrocchia.

Chiediamo al Maestro Divino di far crescere il seme gettato nei cuori delle persone e in particolare nei cuori dei giovani.

Dalla “folla delle solitudini” alle tecnologie di comunità

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Di solito si pensa ai media, soprattutto i media digitali e sociali, nella prospettiva dell’indebolimento del legame. Come qualche anno fa in un bel libro André Caron e Letizia Caronia facevano notare, se si è fuori a cena in due e ciascuno ha con sé il proprio cellulare, di fatto si è a cena in quattro. I dispositivi digitali sono attori sociali: non sono semplici strumenti, perché gli strumenti non ci allertano, non ci invitano a rispondere, non ci spingono a fare cose. Di più. Questi dispositivi, piccoli e sempre connessi, ci consentono di occupare i tempi morti (pochi, a dire il vero) della nostra giornata e di ripensare completamente la nostra esperienza temporale.

Il tempo dei media digitali è un tempo denso, un tempo in cui si impacchettano come tanti layers tempi diversi, che possono essere vissuti nello stesso momento. Ecco perché i media digitali indebolirebbero i legami: perché ci consentono di vivere il tempo del lavoro, mentre viviamo il tempo dello svago, mentre viviamo il tempo familiare. È quel che mi capita quando sono seduto in salotto, con mio figlio di fianco, guardando la televisione, mentre rispondo alla posta dal computer che ho sulle ginocchia.

Pare che veramente si sia “soli insieme”, come suggerisce il titolo di un libro di Sherry Turkle. In virtù della presenza dei dispositivi, ci si distrae, ci si isola, ci si dimentica dell’altro che subisce, pertanto, un processo di vera e propria espulsione. L’erosione dei legami, il ripiegamento nel privato, la disconnessione intesa come perdita di vista delle relazioni, sarebbero dunque il prezzo da pagare allo sviluppo di una società che sembrerebbe prometterci l’esatto contrario, ovvero la connessione sempre e ovunque.

Il cardinal Martini, nella sua lettera Effatà, usava una bella metafora per esprimere questa condizione: la folla delle solitudini che «si toccano l’una con l’altra ma non si parlano». È la folla che si raduna intorno a Gesù in Mt 15,29-31: «Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là. Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi ed egli li guarì. E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano, i ciechi che vedevano». Martini riporta questa scena a quella cui poté assistere durante la sua visita a Varanasi, dove ebbe modo di vedere la stessa folla di persone sofferenti ammassate prima del bagno sacro nelle acque del Gange.

Quel che colpisce il cardinale, nell’episodio del Vangelo come a Varanasi, è il fatto che ciascuno di quei disperati pensi solo a se stesso e al proprio male e che nessuno parli con chi gli sta accanto.

Nell’immagine della folla delle solitudini vi sono due aspetti da cogliere. Il primo è l’isolamento, il blocco della comunicazione, la centratura sul proprio io: sono rilievi che certo valgono per descrivere un certo modo di stare nei social oggi, dove non conta l’altro, ma la capacità del singolo di farsi apprezzare e di stare al centro dell’attenzione. Ma c’è un secondo aspetto.

Quella folla è fatta di persone che vogliono guarire, che cercano in qualche modo la strada per uscire dalla loro situazione. Come a dire che pur in una forma scomposta cercano la via per accedere a una comunicazione autentica.

Pier Cesare RivoltellaDocente presso l’Università Cattolica di Milano