Prima domenica di Quaresima 2017

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Gen 2,7-9; 3,1-7; Sal.50; Rm 5,12-19; Mt 4,1-11

La “pienezza” del deserto

 

Quanti sono i deserti che l’uomo è chiamato a percorrere per raggiungere la “terra promessa” della sua libertà, quella secondo cui compiere ciò che si è chiamati a “essere” piuttosto che fare ciò che si vuole?

Il deserto delle difficoltà quotidiane; il deserto dell’abbandono e della solitudine; il deserto del dolore, quello della prova e della tentazione; il deserto dell’aridità interiore che fa anelare, struggente, una nuova opportunità di vita…

Eppure nessuno di questi deserti – sebbene ci vedano alternativamente e ripetutamente percorritori solitari – può darci la grazia della conversione che questo tempo favorevole della quaresima ci offre. Infatti occorre entrarvi non da soli ma con Cristo, sotto l’azione dello Spirito. Sì, perché questo deserto, che si dischiude innanzi a noi, è quello di un nuovo esodo nel quale tornare a sentire l’amore di Dio che ci vuole attirare a sé, parlando al nostro cuore (cfr. Os 2,16).

È lo Spirito a spingerci nel deserto dell’aridità, che vince l’autosufficienza orgogliosa del giardino perduto dell’Eden. Quando tutto viene meno, infatti, possiamo vivere nella serena consapevolezza che non bastiamo a noi stessi, che non siamo signori di niente se non viviamo nella Signoria di Dio. Nella precarietà della nostra umana condizione, esposti e vulnerabili alle difficoltà della vita, possiamo riconoscere la nostra realtà di creature, non dovendo mentire né a noi stessi né agli altri. Possiamo riconoscere umilmente di essere polvere della terra “impastata” dalla creatività di Dio e animata dal suo alito vitale, pur restando poveri vasi d’argilla che contengono un tesoro incommensurabile. Creature tratte dal fango, pur essendo fatti di Cielo!

In questa verità non avremo paura delle nostre nudità, retaggio del peccato, ma sapremo accoglierle come opportunità per lasciarci rivestire dalla grazia dell’Uomo nuovo: Cristo Gesù.

Preghiera

Signore Gesù, conduci benigno anche noi, assieme a te,
nel cammino del deserto quaresimale
verso la libertà dei figli di Dio:
libertà dalla diffidenza e dalla paura,
per vivere nella fiducia di chi si lascia condurre
dal soffio dello Spirito e non dal proprio “io”. Amen.

don Massimo TellanParroco di San Giovanni Crisostomo, Roma

FILIPPINE
Seminari e laboratori di catechesi

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In occasione del lancio di una collana di libri per la formazione alla catechesi nelle scuole primaria e dell’infanzia, la Paoline delle Filippine hanno organizzato una serie di seminari e laboratori catechistici.

Nella città di Pasay, una trentina di educatori religiosi, provenienti dalle scuole di sette diocesi, hanno partecipato ai laboratori di metodologia efficace e strategie innovative, così come suggerito dalla dinamica dei i testi di questa collana. Lo stesso incontro si è tenuto anche nella città di Davao.

La relatrice e facilitatrice dei lavori è stata sr Ma. Antonieta Molina, fsp, autrice insieme ad altri esperti dei testi di questa preziosa collana editoriale.

L’iniziativa è stata molto apprezzata dagli insegnanti che hanno partecipazione ai laboratori come occasione di aggiornamento sui metodi di insegnamento della catechesi nelle scuole.

ITALIA
Il muratore di Dio

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Il libro Il muratore di Dio, edito dalle Paoline, è stato presentato nella Libreria Paoline International di Roma a un pubblico folto e interessato.

Umile e geniale protagonista di questa storia è padre Pietro Lavini, che ha trascorso la sua vita ricostruendo dalle rovine l’antico eremo di San Leonardo, a 1100 metri di altezza, sui monti Sibillini in provincia di Fermo.

Vincenzo Varagona, autore del libro, i giornalisti Fabio Colagrande (Radio Vaticana) e Ignacio Ingrao (Vaticanista rai del Tg1) ne hanno tratteggiato il profilo: gioia del lavoro, vita semplicissima in simbiosi con la natura, Vangelo attuato senza sbandierarlo, grande senso della Provvidenza.

Il cardinal Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo, ha lodato la fantasia di Dio nella vita di questo frate originale; e si è augurato che la sua storia sia una sorta di cattedra, da cui imparare la bellezza della sobrietà, ascoltare il richiamo dell’anima e le parole del silenzio, necessarie oggi a tutti noi, disturbati dal chiasso delle troppe parole, suoni, messaggi.

SPAGNA
A Valencia 70 anni di presenza delle Figlie di San Paolo

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È stato celebrato a Valencia il 70° anniversario della presenza delle Figlie di San Paolo.

Quattro sorelle provenienti da Barcellona arrivarono in questa città il 24 di gennaio del 1947. Gli inizi furono difficili e faticosi. Cominciarono aprendo l’agenzia San Paolo Film. Il loro impegno nella missione si estese e presto il locale divenne troppo piccolo per le varie forme di apostolato. Si spostarono in via Campaneros in un locale più grande. Qui incrementarono la loro attività con la stampa, libri per bambini, diapositive e musicassette.

Nel 1986 avvenne il trasferimento definitivo nell’attuale sede in plaza de la Reina. Una libreria trasformata in pulpito per l’evangelizzazione, secondo le indicazioni del fondatore don Giacomo Alberione.

La missione delle Paoline però è andata oltre i confini della libreria e della città. Sono state molte le visite in diverse località della diocesi con la propaganda, cioè la diffusione del Vangelo porta a porta. Queste giornate si concludevano molto spesso con la festa del Vangelo, una celebrazione solenne durante la quale si benedicevano le Bibbie e i Vangeli.

«Ci chiamavano le postine di Dio perché portavamo loro il Vangelo – ricordano le più anziane – non si trattava solo di vendere libri, ma di incontrare le famiglie, di stare con loro e ascoltarle».

Ancora oggi, soprattutto nei tempi forti come Natale, continua la missione in uscita nelle periferie, nelle carceri, nelle parrocchie, nelle scuole.

A queste intrepide Paoline auguriamo di lasciarsi guidare sempre dalle parole della venerabile Tecla Merlo: «Prestiamo i nostri piedi al Vangelo: perché corra e si estenda. Vorremmo avere mille vite per dedicarle a questo nobile apostolato».

Misericordia è… camminare insieme

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Siamo chiamati a incontrarci, a diventare quei tasselli viventi di un mosaico che crea comunità.
Massimiliano PadulaPresidente nazionale AIART

La misericordia è un elastico. Si avvicina a te. L’afferri ma se ti distrai, ti sfugge. La misericordia ti guarda e spalanca il tuo cuore. La misericordia non è relativa né relativista. Valorizza il nuovo ma rispetta la tradizione. È attenta a te e alle relazioni che vivi. La misericordia perdona e converte, dà forza e custodisce. La misericordia è Dio, è il suo luogo privilegiato.

Il Giubileo a essa dedicato ha aiutato a renderla immanente, dentro il mondo, con gli uomini, per le persone. L’ha fatto in molti modi. I Venerdì della Misericordia sono stati esempi concreti di quello che, per Papa Francesco, rappresenta il messaggio più importante di Gesù. La misericordia va, quindi, raccontata con emozione evitando, però, di soffocarne e snaturarne l’essenza più autentica, la traduzione più concreta. Per questo il Pontefice insiste, da sempre, sull’incontro, inteso come Mistero svelato di salvezza, prossimità e (per)dono per tutti gli uomini.

Siamo proprio noi, infatti, a essere chiamati a incontrarci, a diventare quei tasselli viventi di un mosaico che crea comunità, la rende viva ed efficace. Lo sono le famiglie sempre più isolate dall’individualismo dilagante. Lo sono gli educatori affaticati dagli ostacoli del quotidiano. Lo sono le istituzioni e le associazioni sempre schiacciate dal peso di una contemporaneità complessa. Sta ancora a noi ridare colore a questa condizione sfumata, a restituire ai corpi intermedi la loro dignità di mediazione e guida, ad abbattere quei muri del disimpegno e del settarismo che sembrano alzarsi sempre più alti.

Tecla Merlo: La donna senza “resistenze” allo Spirito

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Il Signore ha fatto di lei quello che voleva, perché non ha mai avuto resistenze, per quanto mi consta, al volere di Dio.

Oh, la sua vita! Tutta nelle mani di Dio, nella volontà di Dio. Alla direzione spirituale è stata fedele dall’inizio, da quando è entrata fino al momento in cui il Signore l’ha chiamata all’eterno riposo, alla gloria.

Voi sapete che nell’ultimo tempo della sua malattia non aveva più altra espressione che: «La volontà del Signore; quel che piace al Signore; sia fatta la volontà del Signore» (…). Sempre docilissima.

E chi allora guidava, in principio, diceva tante volte: «Come è brava, come è docile questa figliola!». Poi il Signore le mise sulle spalle, nonostante la sua gracile salute, una grande responsabilità, una grande missione: preparare le anime, cioè le compagne, al giorno della consacrazione al Signore.

Nella sua vita era sempre pronta a tutto, a tutto quello che il Signore disponeva; non soltanto quindi all’obbedienza in generale, ma a tutto quello che veniva a conoscere che il Signore volesse da lei. Sempre pronta; sempre pronta a tutto…

Ella doveva, da una parte essere docile a quanto il Signore le chiedeva personalmente, e dall’altra a quanto le andava manifestando giorno per giorno e che doveva compiere per stabilire e far crescere l’Istituto.

Quanto docile era allora! Sempre illuminata da Dio e sempre pronta a cercare quello che il Signore manifestava.

Beato Giacomo Alberione


ITALIA
Paoline Onlus: progetto Quaderni intelligenti per il Malawi

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L’associazione Paoline Onlus, per tutto il 2017, intende dedicare la sua attenzione al progetto Quaderni intelligenti per il Malawi. Le quattro facciate della copertina dei quaderni, attraverso delle illustrazioni, diventano un modo semplice per insegnare e trasmettere l’amore per la propria nazione, gli elementi base di igiene, l’importanza e l’uso dell’acqua, come coltivare un orto ecc. Il progetto è illustrato su una cartolina che, per raccogliere fondi e offerte, viene data alle persone che visitano i nostri Centri.

In Malawi, uno dei Paesi più poveri dell’Africa, da un anno sono presenti quattro Figlie di San Paolo, che gestiscono una piccola libreria in un container. Dalla sede romana delle Paoline Onlus presentano così la finalità di questa particolare iniziativa: «Desideriamo aiutarle, fornendo loro tanti Quaderni intelligenti, in modo da sostenerle nell’avvio dell’apostolato paolino, in un territorio che presenta tante difficoltà. Questo nuovo progetto lo vogliamo affidare all’intercessione della Prima Maestra Tecla, nel 53° anniversario della sua morte».

Riparte on-line Omnis Terra, rivista delle Pontificie Opere Missionarie

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Riprende la pubblicazione di Omnis Terra, rivista di cultura, missione e news analysis edita dai Segretariati internazionali delle Pontificie Opere Missionarie. Il primo numero della nuova edizione della rivista, che ha abbandonato la versione cartacea in cinque lingue, è da oggi consultabile on-line in una versione multilingue all’indirizzo  http://omnisterra.fides.org oppure a partire dalla homepage del sito web dell’Agenzia Fides (www.fides.org) che ne cura la pubblicazione con il suo staff redazionale.

Oggi la rivista si ripresenta con l’intento di «far conoscere le ricchezze dell’esperienza cristiana e della riflessione teologica, spirituale, missionaria e pastorale delle Chiese particolari, dei loro centri di studi e di ricerca, sparsi nel mondo».

Omnis Terra si ripropone ai lettori in una fase ad experimentum che, per il 2017, prevede l’uscita di tre numeri.

Internet, minori e adulti sempre più connessi

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In preparazione al Safer Internet Day, la giornata annuale per la promozione di un utilizzo sicuro e responsabile delle tecnologie digitali, è stata resa nota la ricerca inedita di Ipsos per Save the Children su Il consenso in ambiente digitale: percezione e consapevolezza tra i teen e gli adulti.

L’indagine ha voluto esplorare il consenso in internet, inteso come la possibilità di esercitare una scelta libera e consapevole delle sue implicazioni.

Adulti e ragazzi vivono una vita sempre più social, con una media di più di 5 profili a testa, e sono sempre più connessi via smartphone (il 95% degli adulti e il 97% dei ragazzi ne possiede uno), ma sono quasi del tutto inconsapevoli delle conseguenze delle loro attività in rete. Esiste una scarsa cura della propria storia online sia per gli adulti che per i ragazzi, che non prevede una “manutenzione” costante dei propri profili e che sembra quasi esasperare l’importanza esclusiva dell’essere “presente qui e ora”:

Da Save the Children spiegano che «I risultati che emergono dalla ricerca dimostrano che adulti e ragazzi condividono le stesse conoscenze, gli stessi livelli di consapevolezza delle conseguenze dei loro comportamenti in rete e spesso anche i comportamenti stessi. Si tratta di un dato preoccupante se pensiamo che proprio gli adulti dovrebbero esercitare un ruolo di guida in un contesto complesso e in continua evoluzione, come quello del mondo e delle tecnologie digitali».