Quinta domenica di Quaresima 2025

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Quando si porta una donna sorpresa in adulterio davanti a Gesù, si porta l’evidenza dell’errore davanti ai suoi occhi. Una donna indifendibile. Cosa fare davanti all’incarnazione dell’errore?

Gesù non dice nulla, scrive per terra, dilata il tempo. La prima cosa che si capisce leggendo questa pagina è la signoria di Gesù, non si lascia trascinare dagli eventi. Non ha urgenza di rimettere le cose a posto, non ha paura del mondo, non ha paura del male, non ha paura di essere giudicato, non ha paura dell’errore. Gesù non ha paura di niente. Si prende il tempo, non si lascia schiacciare dalle cose. Ha il cuore custodito Altrove.

Prende quella violenza che sente attorno a lui e fa una cosa bellissima, una di quelle che ti cambia la prospettiva per sempre: sposta l’attenzione. Chiede un passaggio di responsabilità. Chiede di esporsi. Non è azione risolutiva, vedremo, non sconfigge la violenza, ma aiuta la conversione dello sguardo, primo passo: responsabilità. Chi di voi è senza peccato? Che è come dire: tu rispetto all’errore da che parte stai?

Stai dalla parte di chi scaglia pietre? E cosa credi di fare, di seppellire il peccato? Stai dalla parte di chi crede di sapere sempre da che parte stia la verità?

Da che parte stai tu?
Sì, “tu” e non “voi”, con un “chi” Gesù sfila fuori le identità personali dal mucchio. Nel mucchio la mia pietra si mischia con altre pietre ma quello è un gioco vigliacco.
La domanda vera, quella che arriva a scuoterci anche oggi è “io da che parte sto rispetto al male?”.

Don Alessandro Deho'alessandrodeho.com


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