Pochi secondi, ma intensi, per il secondo incontro di don Ernest Simoni con Papa Francesco, all’Udienza generale del 20 aprile. Il Papa, trovandosi di fronte al sacerdote albanese, vittima per quasi trent’anni delle persecuzioni del regime comunista, ha detto: «Mi ricordo tutto del tuo racconto. Questo uomo è un martire».
Papa Francesco lo aveva incontrato due anni fa, a Tirana (21 settembre 2014), commuovendosi per le parole del sacerdote.
Per quasi 28 anni, per il semplice fatto di essere prete, don Ernest è stato sottoposto a torture, carcere, lavori forzati. Durante il periodo della prigionia continua a celebrare la Messa a memoria, in latino, e a distribuire la comunione di nascosto. Tanta la violenza subita che, quanto il 5 settembre 1990, un funzionario di polizia gli dice che è libero, che può tornare a fare il sacerdote, lui crede che si tratti dell’ennesimo inganno. Con il crollo del regime e la ritrovata libertà di culto, don Ernest inizia un’intensa attività pastorale, volta soprattutto alla riconciliazione. Lo fa in prima persona, perdonando i suoi aguzzini, per i quali invoca costantemente la misericordia del Padre.
Partendo dall’incontro del 2014 col Papa, il giornalista Mimmo Muolo ne ha scritto la vicenda nel libro edito dalle Paoline Don Ernest Simoni. Dai lavori forzati all’incontro con Francesco, in cui propone al pubblico un ritratto di questo grande testimone della Misericordia.
Dopo il nuovo incontro con Papa Francesco a piazza San Pietro, il libro è stato presentato nel pomeriggio alla Libreria Paoline Multimedia di via del Mascherino.


