Verso il Sinodo dei giovani: #senzafiltri

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Parlare con coraggio. Senza vergogna, no. Qui la vergogna si lascia dietro la porta. Si parla con coraggio: quello che sento lo dico e se qualcuno si sente offeso, chiedo perdono e vado avanti.

Voi sapete parlare così. Ma bisogna ascoltare con umiltà. Se parla quello che non mi piace, devo ascoltarlo di più, perché ognuno ha il diritto di essere ascoltato, come ognuno ha il diritto di parlare.

Li ha salutati così i 15.340 giovani “presenti” al Raduno pre-sinodale dal 19 al 24 marzo 2018. Papa Francesco non ha dato i numeri. I giovani e le giovani convocati a Roma non erano solo i 305 presenti in sala, ma anche le migliaia che spontaneamente si sono iscritti nelle settimane precedenti ai profili social appositamente aperti per l’occasione. Tanti. Anche se – sempre Francesco – si augurava che fossero sempre di più: «in questo nostro interloquire per fare uscire quello che ognuno di voi e di noi abbiamo nel cuore!».

Un sinodo world-wide-web, grande quanto il mondo che, come ha ricordato il Papa, intendeva essere segno della volontà della Chiesa di mettersi in ascolto dei giovani, nessuno escluso, non per fare politica o per un’artificiale “giovano-filia”, ma perché la Chiesa ha bisogno di capire meglio quello che Dio e la storia ci stanno chiedendo.

Il Papa ha esortato i giovani e le giovani al coraggio, a parlare senza filtri e loro non se lo sono fatti ripetere: hanno preso sul serio l’invito e hanno lavorato per cinque giorni, protagonisti di un evento che, se non unico nella storia della Chiesa, è stato esclusivo per la modalità e la gestione. Prima fra tutte, l’apertura al continente digitale: 15 hastag sul web per raccontarsi1; 6 gruppi che si sono costituiti su Facebook, raggruppando e raccogliendo i contributi e gli interventi dei giovani connessi alla Rete; 6 le lingue parlate (almeno quelle ufficiali), in sala e in Rete.

A questi vanno aggiunti: 305 delegati e delegate in rappresentanza delle Conferenze episcopali, delle Chiese orientali, di associazioni e movimenti ecclesiali, di altre Chiese e comunità cristiane e di altre religioni, del mondo della scuola, dell’università e della cultura, del lavoro, dello sport, delle arti, del volontariato e del mondo giovanile; 40 “adulti osservatori”, esperti, educatori ed educatrici, formatori e formatrici impegnati nell’aiuto ai giovani per il discernimento delle loro scelte di vita; 20 circoli minori costituiti tra i ragazzi presenti a Roma per lingua e rappresentanza geografica. Un’assemblea variegata che ha vissuto per cinque giorni con i linguaggi, le forme, le espressioni, i ritmi e il protagonismo dei giovani. Fuori da ogni retorica.

Sr Karla Figueroa è salesiana, docente di Teologia morale alla Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di Roma. Ha partecipato alla riunione pre-sinodale in rappresentanza della Facoltà e in qualità di educatrice. Qualche domanda per cogliere da chi ha vissuto “in prima persona” le giornate di lavoro, quali sono stati i momenti salienti, ma anche che cosa hanno detto e condiviso i partecipanti. L’obiettivo indicato da Papa Francesco; per il raduno mondiale era quello di preparare un documento finale indirizzato ai Vescovi che, a ottobre, si raduneranno per l’Assemblea sinodale. I giovani e le giovani hanno lavorato sulle tre parti del documento: dubbi, aspettative, speranze, esperienze di vita.

L’invito a parlare e a sognare ha fatto da filo rosso alle giornate: a partire dal discorso di Papa Francesco2; le testimonianze e le domande hanno disegnato la situazione giovanile nei diversi continenti, le sfide e le opportunità: vittime di tratta, le risorse dell’educazione, il rischio e la bellezza della scelta, la formazione dei giovani seminaristi, dei religiosi e religiose. «Nei circoli minori – dice sr Karla – i giovani hanno espresso le loro esperienze positive nella Chiesa, dubbi e critiche. La traccia per le domande spaziava dalla formazione della personalità alla relazione con la diversità, dalle attese per il futuro al rapporto con la tecnologia, dalla ricerca di senso dell’esistenza al discernimento e accompagnamento, dall’esperienza di incontro con Gesù allo stile della Chiesa per essere più vicina ai giovani e renderli protagonisti, sui luoghi, linguaggi, strumenti, iniziative ed esperienze per incontrare i giovani e camminare insieme a loro».

Il documento finale del pre-sinodo, insieme alle risposte al questionario del documento preparatorio inviato a tutte le Conferenze episcopali e alle Chiese orientali, alle risposte al questionario diretto ai giovani, alle conclusioni del Seminario internazionale che si è celebrato a Roma nel mese di settembre 2018, confluirà nell’Instrumentum laboris che sarà in mano ai Vescovi.

«Per giungere alla redazione finale – precisa sr Karla – si è lavorato giorno e notte, senza sosta. In particolare il gruppo di redazione. Nella discussione in Aula sulla prima e seconda bozza del testo, durante i pranzi e le cene, nei circoli minori i giovani hanno segnalato ciò che mancava e ciò che non li interpretava. Tutti si sono sentiti interpellati: i giovani appartenenti ad altre confessioni cristiane o non credenti, quelli cattolici, impegnati nella pastorale giovanile o appartenenti a movimenti cattolici. La richiesta fondamentale era non fare un testo “generalizzato”, per non appiattire la ricchezza e la varietà delle discussioni e delle posizioni».

Il documento è disponibile3. È il desiderio di una Chiesa giovane in dialogo con gli adulti: «non “di fronte” o “in opposizione” a una Chiesa degli adulti, bensì “dentro” la Chiesa, come il lievito nella pasta», come l’ha sintetizzata il Card. Baldisseri. Il testo delinea «con apertura e fede i luoghi in cui il giovane si situa oggi, come egli si percepisce in relazione agli altri e come noi, in quanto Chiesa, possiamo accompagnare i giovani verso una comprensione profonda di se stessi e del posto che hanno nel mondo».

«Il mio ruolo, come quello degli altri “adulti” presenti – conclude sr Karla – è stato quello di osservare. Davanti al protagonismo dei giovani, sono sempre più convinta che è fondamentale ascoltarli come adulti capaci di tornare ad essere “ricercatori”: tacere per un po’, predisporsi a imparare, accettare di farlo anche con un ragazzo o un giovane di fronte come maestro».

Maria Antonia Chinello, FMA


1 Gli hastag attorno a cui si è sviluppato il confronto e la discussione sono i seguenti: #ChiSonoIo, #Diversità, #Futuro, #VitaDigitale, #Interiorità, #Gesù, #Credo, #Chiamata, #Scelte, #Guida, #Chiesa, #Protagonista, #Piazza, #Proposte, #Linguaggi. Le tracce di lavoro possono essere consultate qui: http://www.synod2018.va/content/synod2018/it/riunione-pre-sinodale/15-hastag-per-raccontarsi.html.

2 Il discorso di Papa Francesco è disponibile qui: http://www.synod2018.va/content/synod2018/it/attualita/incontro-pre-sinodale–parole-del-santo-padre-ai-giovani-parteci.html

3 Per consultare la traduzione non ufficiale in lingua italiana: http://www.synod2018.va/content/synod2018/it/attualita/documento-finale-pre-sinodale-dei-giovani–traduzione-non-uffici.html


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