Solennità di Gesù Cristo Divino Maestro

Lettera di sr Anna Maria Parenzan, Superiora generale

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Carissime sorelle,

il vangelo della solennità di Gesù Maestro dell’anno A, ci invita a situarci nell’ultima sera della vita terrena del Cristo. In quella sala, detta poi “Cenacolo”, al piano superiore di una casa di Gerusalemme, egli compie a sorpresa, il gesto della lavanda dei piedi, vietato persino ai servi ebrei nei confronti dei loro padroni perché troppo umiliante e, quindi, da riservare agli schiavi stranieri. Gesù vive il magistero nel segno dell’amore supremo, del dono della vita: depone le vesti, si inginocchia davanti ai suoi, si fa servo e modello: «Vi ho dato l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi» (Gv 13,12-15).

La contemplazione del Maestro nella sua “ora” diventa per noi esperienza di intimità e assunzione del suo modo di essere e di agire per fare come ha fatto Lui (cfr. Gv 13,34); è appello a entrare nella logica della “consegna”, a lasciarci immergere nell’amore trinitario perché tutta la vita, in un progressivo cammino di cristificazione, diventi epifania di questo amore. Il Fondatore ci sollecitava:

«Vivere Gesù Cristo intero… arrivare non solo all’unione di vita con lui, ma all’azione di vita con lui, cioè all’apostolato» (FSP55, p. 270).

La missione nasce dall’amore. Ripeteva sr Assunta Bassi, con profonda convinzione: «L’apostolato è una vita, non è qualcosa da fare… l’abbiamo capito?». E il Fondatore ribadiva che per svolgere la missione è necessario «avere un cuore ardente… che non può più contenere…» (FSP47 p. 417).

Alla luce della prossima solennità di Gesù Maestro, è bello riscoprire l’apostolato come una manifestazione della vita di Gesù che pulsa in noi. Insisteva don Alberione:

«Andate in chiesa, andate alla Visita e poi domandate al Signore che cosa vuole che diciate, poi scrivete. Attingete alla Messa, alla Comunione, al tabernacolo… poi scrivete… Prendete soprattutto da Dio. Sentire il Signore! … Ognuna sia come una fiamma…» (FSP54, p. 182 ss).

Si è appena concluso il 2° Seminario Internazionale degli Editori Paolini, realizzato nella scorsa settimana ad Ariccia (vedi nel sito paulus.net le relazioni). È stato un invito a riscoprire la natura docente del nostro Istituto e a riascoltare quella chiamata a «farci penna e voce di Dio» (cfr. FSP54 p. 255) che tocca il nostro cuore; ed è stata un’occasione quanto mai opportuna per proiettarci all’Incontro che pure noi organizzeremo nel prossimo autunno per le sorelle incaricate dell’editoria.

Il mondo ci interpella con i suoi mille volti segnati dal dolore, dall’emarginazione, dalla violenza, dal sopruso. Rinnoviamo la fede nella grazia della vocazione per «discernere le strade nuove che lo Spirito va aprendo alla Parola» (Cost. 8). Ripete Papa Francesco: «Fuori c’è una moltitudine affamata e Gesù ci ripete senza sosta: “Date voi stessi da mangiare”» (EG 49).

Accogliamo l’invito del Papa a vivere, il prossimo 19 novembre, la prima “Giornata mondiale dei Poveri”, creando momenti di solidarietà con le persone più disagiate, reagendo alla cultura dello scarto e dello spreco, assumendo quello stile di vita semplice, povero, gioioso, ricco di fede testimoniato da don Alberione, da Maestra Tecla, dalle tante sorelle che ci hanno preceduto e che, per l’annuncio del Vangelo, hanno donato la vita.

Buona festa di Gesù Maestro a tutte, con grande affetto.

Sr Anna Maria Parenzan
Superiora generale


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