Religiose in zone di guerra e contro la tratta

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Si è svolto a Roma l’incontro organizzato dall’Ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede in collaborazione con l’Unione delle Superiori generali sulla presenza delle religiose impegnate in prima linea nelle zone di guerra e contro il traffico di esseri umani.

Una delle partecipanti al seminario, suor Carmen Bandeo, spiega l’importanza che hanno le religiose nei conflitti in tutto il mondo: «Personalmente, penso che siano le donne ad avere una posizione chiave, al fine di costruire la pace e le relazioni che sottolineano l’importanza della vita. Un esempio è la presenza delle suore nelle carceri. Io stessa ho svolto quel tipo di lavoro e ho visto come la nostra presenza abbia ridato dignità ai detenuti. Un altro esempio sono le vittime del traffico di esseri umani o ancora le donne che si trovano a vivere in carcere o in altri centri di detenzione insieme ai loro bambini. Per cui, siamo noi – donne – ad aver ridato loro la dignità. E al tempo stesso abbiamo dato l’opportunità alle guardie carcerarie e agli agenti di polizia di riscoprire che anche queste persone sono esseri umani. Anche chi vive dietro le sbarre è un essere umano. Il nostro lavoro serve quindi a ristabilire questa relazione tra entrambe le parti».