Il mappamondo della felicità al Festival delle Scienze

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“La felicità si può misurare” spiega John Helliwell, lo scienziato co-autore del Primo Rapporto Mondiale su questo stato d’animo, in cui mostra la classifica di 150 paesi del mondo.

Sul podio il Nord Europa, ultima l’Africa sub-sahariana. Tra i fattori discriminanti, una solida rete sociale. Oltre ad essere un concetto astratto, la felicità è oggi un’entità quantificabile: il grado di appagamento e soddisfazione di una popolazione è stato rilevato in oltre 150 paesi nel mondo, rendendo possibile la traccia di una classifica geografica che varia a seconda delle culture e degli individui.

Lo studio che ha permesso di compilarla, il World Happiness Report – primo Rapporto Mondiale sulla Felicità, frutto di 30 anni di ricerche (PDF), – fa parte ormai del nostro patrimonio di conoscenze. John Helliwell, ha spiegato come è stato possibile misurare la felicità nel mondo e quali sono le sue cause principali nella lectio magistralis “La geografia della felicità” tenuta al Festival delle Scienze all’Auditorium di Roma.

Numerosi sono i fattori della felicità e si dividono in quelli “esterni”, come il reddito, il lavoro, la società e il governo, i valori e la religione, e quelli “personali”, come la salute mentale e fisica, l’esperienza familiare, l’educazione, l’età e il sesso. “Non ultimi la libertà di scelta e la partecipazione politica”, ha concluso Helliwell, “mentre sono esclusi i fattori genetici, che non riescono a spiegare neanche la metà delle differenze di felicità tra i paesi del mondo”.