Giudici e avvocatesse del mondo in Vaticano

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Circa 70 donne impegnate per la legalità nei cinque continenti si sono ritrovate in Vaticano per un summit dedicato alla piaga del traffico di essere umani e del crimine organizzato.

«Le giudici e le procuratrici che partecipano a questo importante incontro sono convocate per scambiare la loro esperienza, proporre nuovi modelli e valorizzare quelli già esistenti», si legge nella brochure dell’evento. Speranza degli organizzatori è che «la loro sensibilità femminile, prodiga di tenerezza e delicatezza, come pure di ponderazione ed equità, possa avere un ruolo decisivo per imporre la giustizia in ogni caso e proporre migliori pratiche».

«Non per nulla la giustizia è sempre rappresentata da una donna – si legge ancora nel testo – che è una personificazione allegorica della forza morale che dovrebbe avere il sistema giudiziario. Senza dubbio, alla base di tale allegoria c’è il riconoscimento universale del valore etico e umano della donna. Comunemente si riconosce che la donna è più capace dell’uomo di dirigere la sua attenzione verso la persona concreta nelle sue diverse situazioni e che la sua vocazione per la giustizia e la società – dar ad ognuno il suo – sviluppa ulteriormente questa disposizione. La dignità del giudice donna è strettamente legata al bene e alla severità che deriva dall’amore che è capace di porsi in relazione interpersonale».